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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 827 del 11 gennaio 2018
«Nel giudizio di cognizione, la riduzione di pena conseguente alla scelta del rito abbreviato si applica dopo che la pena è stata determinata in osservanza delle norme sul concorso di reati e di pene stabilite dagli artt. 71 e seguenti cod. pen.,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8408 del 26 giugno 1978
«Mentre deve escludersi la possibilità del concorso formale di reati tra il sequestro di persona e la violenza privata allorché la violenza, che è elemento comune ai due reati, sia stata usata per ottenere la privazione della libertà personale, è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4093 del 5 maggio 1981
«Il carattere sussidiario della figura criminosa prevista dall'art. 610 c.p. non implica che sia escluso in ogni caso il concorso della violenza privata con altri reati ma solo che il concorso non opera quando la violenza privata sia assorbita da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7455 del 26 luglio 1985
«Quanto all'elemento psichico, nel sequestro di persona l'agente ha il fine immediato di menomare la libertà cinetica, impedendo alla parte lesa di muoversi, mentre nei reati di violenza privata od a pubblico ufficiale l'elemento soggettivo si...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5560 del 13 giugno 1986
«Per la configurabilità dell'aggravante speciale del delitto di danneggiamento ex art. 635, secondo comma, n. 1, c.p., costituita dal fatto commesso con violenza o minaccia, non è necessario che queste ultime costituiscano un mezzo per vincere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3583 del 21 marzo 1987
«L'ipotesi di sequestro di persona seguito dalla morte del sequestrato non configura un concorso di reati ma un unico reato complesso che rientra, pertanto, nella competenza del tribunale e non in quella della corte d'assise.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7427 del 30 giugno 1988
«Tra il delitto di invasione di terreni o edifici e la contravvenzione di occupazione di suolo del demanio marittimo non sussiste concorso apparente di norme, essendo diversa l'obiettività giuridica degli interessi tutelati e data la differenza tra...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4700 del 5 marzo 1989
«Se il «delitto presupposto» della ricettazione di un'arma si identifica nella «clandestinizzazione», ad opera di terzo, dell'arma stessa, è ravvisabile concorso di reati e non rapporto di «specialità» fra il delitto di detenzione di arma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6728 del 3 maggio 1989
«La differenza tra il reato di associazione per delinquere e il concorso di più persone nel reato sta nel fatto che nella partecipazione criminosa l'accordo si esaurisce nella consumazione dei reati da realizzare, mentre nell'associazione per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16094 del 5 dicembre 1990
«Per la sussistenza dell'elemento materiale del delitto di sequestro di persona previsto dall'art. 605 c.p. è sufficiente che vi sia stata in concreto una limitazione della libertà fisica della persona e cioè della libertà di scelta del luogo ove...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7379 del 29 maggio 1990
«Se, però, l'agente commette altri fatti — reati per assicurarsi l'impossessamento o l'impunità, al di fuori della condotta tipica della rapina impropria e dopo la rapina propria, essi restano a carico dell'agente medesimo e non vengono assorbiti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10271 del 11 ottobre 1991
«In tema di disciplina sanzionatoria del concorso formale di reati e del reato continuato, mentre possono essere unificate pene di specie diversa (reclusione e arresto, multa e ammenda), poiché, per una sorta di finzione giuridica, la pena di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5393 del 17 maggio 1991
«Ne deriva che l'aggravante del nesso teleologico ben può sussistere, in relazione ai reati di detenzione o di porto illegale di armi, anche quando ricorra l'aggravante dell'uso dell'arma, di cui all'art. 628, comma terzo, n. 1, prima ipotesi, c.p....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7390 del 12 luglio 1991
«Il sequestro di persona, inteso nel senso di una limitazione della libertà di movimento, può essere assunto quale circostanza aggravante della rapina quando la privazione della libertà è limitata allo stretto necessario per la consumazione del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4901 del 30 aprile 1992
«In tema di continuazione, ai fini dell'individuazione della violazione più grave da prendere come base per il calcolo delle pene, occorre riferirsi alle valutazioni astratte compiute dal legislatore, ossia occorre aver riguardo alla pena prevista...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9920 del 17 ottobre 1992
«Operando in tal modo non si determina alcuna violazione del principio di legalità, posto che nella pena complessiva risultante dal meccanismo di cui all'art. 81, cpv., c.p., non perdono la propria individualità le pene separatamente comminate per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10977 del 29 novembre 1993
«Il codice del 1988, con la disposizione innovativa di cui all'art. 597, quarto comma, c.p.p. ha inteso rendere effettivo il divieto di reformatio in peius, imponendo al giudice di appello «di diminuire corrispondentemente la pena complessiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2260 del 10 luglio 1993
«In relazione ad addebito di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, non può escludersi il valore indiziario, eventualmente confirmatorio di altre risultanze, attribuibile ai precedenti penali e giudiziari del soggetto, ed anche ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7262 del 24 luglio 1993
«Infatti, il concorso anomalo del reato più grave non è inquadrabile in unica deliberazione criminosa, che comprenda contestualmente la consumazione di altri reati, proprio perché l'evento maggiore non è oggetto di preventiva previsione e volizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7575 del 3 agosto 1993
«Questa sarà o meno ritenuta non punibile soltanto nell'ipotesi che anche per essa sussistano gli elementi di fatto e di diritto necessari per l'applicabilità della causa di giustificazione e non perché realizzata dal reo, insieme alla violazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11360 del 10 novembre 1994
«In materia di reati concernenti sostanze stupefacenti, quanto alla possibilità di concorso fra le ipotesi di acquisto e di tentativo di importazione, l'art. 73, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 elenca una serie di condotte tipiche, con la previsione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2699 del 30 giugno 1994
«Nei reati di associazione e, segnatamente, nel reato di associazione per delinquere di tipo mafioso non è configurabile responsabilità a titolo di cosiddetto «concorso esterno» giacché o il presunto concorrente esterno, nel porre in essere la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11240 del 16 novembre 1995
«Non sussistendo rapporto di specialità tra il reato di corruzione e quello di finanziamento illecito di partito, è possibile il concorso formale tra i suddetti reati. Deve invero considerarsi che diverse sono le condotte e diversi i beni giuridici...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3354 del 28 marzo 1995
«... Ne consegue che, accertata la sussistenza di una condotta criminosa che, benché unitaria, abbia leso beni aventi distinta oggettività giuridica, deve ritenersi sussistere un concorso formale eterogeneo di reati. Ne consegue altresì che non vi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4202 del 15 settembre 1995
«In materia di reati associativi ed in particolare di associazione a delinquere di stampo mafioso, la contestazione del ruolo di organizzatore con riferimento ad una famiglia mafiosa appartenente all'organizzazione «Cosa Nostra» non determina...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 907 del 25 marzo 1995
«Ne consegue che, in tema di continuazione fatta valere in executivis, allorquando non debba essere revocata di diritto la sospensione condizionale della pena più grave, da prendere a base del calcolo sanzionatorio, il giudice dell'esecuzione può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3004 del 26 marzo 1996
«L'agente che con violenza e minaccia, esplodendo colpi d'arma da fuoco in aria, terrorizza gli operai di un cantiere al punto da costringerli a sospendere i lavori e ciò al fine di costringere l'imprenditore datore di lavoro a versare una somma di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8041 del 16 agosto 1996
«In tema di reati fallimentari, poiché la legge limita la considerazione unitaria della bancarotta alla sfera interna di ciascuno degli artt. 216 e 217 legge fallimentare, deve ritenersi possibile il concorso cosiddetto «esterno» tra la bancarotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4087 del 8 maggio 1997
«Una deroga a tale regola è imposta in quelle ipotesi in cui il minimo della pena edittale contemplata per un determinato reato sia superiore al minimo della pena edittale contemplata per un altro reato in continuazione, anche se punito,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 493 del 16 gennaio 1999
«In questo caso, il raffronto per la determinazione della pena finale avrà ad oggetto non quella inflitta dal giudice di primo grado, ma quella inflitta con la sentenza di appello, annullata con rinvio, se in parziale riforma con essa è stata...»