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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 345 del 11 gennaio 2001
«Ai fini dell'azione di «danno temuto», l'obbligo di rimuovere la situazione di pericolo di danno, grave e prossimo, incombe su colui che abbia la proprietà, il possesso o comunque la disponibilità della cosa (edificio, albero, o altra cosa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9783 del 9 ottobre 1997
«Poiché l'azione di danno temuto (art. 1172 c.c.) postula un rapporto di cosa a cosa — nel senso che il fondo altrui deve costituire pericolo per quello proprio — è improponibile da colui che l'esperisce a tutela di un suo diritto personale (nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1237 del 9 marzo 1989
«Poiché l'azione di danno temuto (art. 1772 c.c.) postula un rapporto tra cosa e cosa da cui possa derivare danno, mentre quella di denunzia di nuova opera (art. 1171 c.c.) presuppone una attività posta in essere sulla cosa propria o altrui, deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14561 del 20 novembre 2001
«In tema di denuncia dei danno tenuto, i provvedimenti temporanei ed urgenti di natura cautelare assunti ai sensi dell'art. 1172 c.c. caratterizzano ed esauriscono la fase cautelare del procedimento cui dà luogo il ricorso del denunciante, mentre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11221 del 13 novembre 1997
«Qualora la fase sommaria del giudizio di nunciazione si chiuda con un provvedimento di rimessione delle parti dinanzi al tribunale, quale giudice competente per valore, il contenuto ed i limiti della domanda di merito vanno determinati con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24701 del 24 novembre 2009
«In base al principio dell'autonomia negoziale, deve ritenersi consentita la possibilità della contemporanea costituzione, a carico dello stesso immobile e tra le stesse parti, sia di un diritto di superficie avente ad oggetto lo spazio aereo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 948 del 24 febbraio 1978
«Non è giuridicamente compatibile e quindi possibile la costituzione contemporanea, a carico di uno stesso fondo, anche se a favore di uno stesso soggetto, proprietario di fondo contiguo al primo di un diritto di superficie ovvero di una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4072 del 19 febbraio 2008
«In tema di diritti di superficie, la proprietà separata del cosiddetto soprassuolo arboreo, se sorta nella vigenza del codice civile del 1865 (nella specie piante di ulivo distribuite in due piccoli gruppi con altra pianta distanziata), non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6656 del 22 maggio 2000
«Il diritto di superficie ha un suo specifico contenuto economico incidente per un verso, positivamente, sul patrimonio di chi ne è titolare, per altro verso, negativamente, su quello di coloro che per effetto di esso subiscano una limitazione al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1392 del 11 febbraio 1998
«La concessione ad aedificandum , stante l'autonomia contrattuale delle parti, riconosciuta dall'art. 1322 c.c., non si concreta sempre e necessariamente in un diritto di superficie, ai sensi dell'art. 952 c.c., potendo in taluni casi assumere i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5086 del 23 luglio 1983
«Il diritto di fare una costruzione su suolo altrui, ai sensi dell'art. 952 c.c., non è suscettibile di possesso, configurabile soltanto in relazione alla proprietà superficiaria, e cioè al diritto ( ex art. 952 citato) di «mantenere» una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3409 del 13 ottobre 1976
«Il diritto di colui che abbia ottenuto dal proprietario del suolo una concessione ad aedificandum costituisce, anche prima della realizzazione della costruzione e del conseguente sorgere della proprietà superficiaria, un diritto reale attuale ed...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 8100 del 8 aprile 2011
«L'azione per l'apposizione di termini ha natura accessoria e consequenziale a quella di regolamentazione di confini, in quanto presuppone l'esistenza di un confine certo e determinato. Ne consegue che, all'infondatezza della domanda principale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1850 del 8 marzo 1996
«La domanda con la quale si chieda di far luogo alla costruzione di una specifica opera, ancorché come mezzo di apposizione di termini, trascende l'ordinario contenuto dell'azione di cui all'art. 951 c.c. e, risultando intesa ad ottenere la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2461 del 27 marzo 1990
«La differenza tra azione per apposizione di termini e quella di regolamento di confini risiede nel fatto che mentre nella prima il confine tra due fondi è certo ed incontestato e si vuole soltanto apporvi, perché mancanti o divenuti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6107 del 5 dicembre 1985
«L'art. 951 c.c., nel disporre che ciascuno dei proprietari confinanti ha diritto di chiedere che i termini siano apposti «a spese comuni», si riferisce all'apposizione materiale dei segni di confine e non riguarda, pertanto, la disciplina delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3315 del 25 luglio 1977
«L'azione per apposizione di termini, la quale, tendendo alla materiale delimitazione di fondi contigui, presuppone acquisita la certezza giuridica della linea di demarcazione, comprende implicitamente una potenziale azione di regolamento dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22775 del 3 dicembre 2004
«Presupposto dell'azione di regolamento di confini è l'incertezza della linea di demarcazione tra i fondi limitrofi e, qualora in primo grado sia stata esercitata detta azione, nel giudizio di appello può essere proposta, per la prima volta, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4994 del 5 giugno 1997
«L'incertezza sul confine tra due fondi può esser eliminata anche mediante un negozio di accertamento per facta concludentia , come nel caso in cui i proprietari dei fondi limitrofi erigono, d'accordo tra loro, una rete metallica per delimitarli,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10626 del 29 novembre 1996
«Il regolamento amichevole della linea di confine tra due fondi realizza un negozio di accertamento che vieta alle parti di chiedere in via giudiziale il regolamento stesso. L'anzidetto negozio postula un contrasto, sia pure virtuale, fra i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8822 del 9 ottobre 1996
«L'azione di regolamento di confini non pone in discussione i rispettivi diritti di proprietà, ma mira esclusivamente ad eliminare un'incertezza sulla demarcazione tra fondi, adeguando la situazione di fatto a quella di diritto. Essa non perde tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3663 del 18 aprile 1994
«L'azione di regolamento di confini di cui all'art. 950 c.c., che si configura come una vindicatio incertae partis in quanto sia all'attore che al convenuto incombe l'onere di allegare e fornire qualsiasi mezzo di prova idoneo all'accertamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 625 del 26 febbraio 1976
«A rendere proponibile l'azione per regolamento di confini non è necessario uno stato di incertezza oggettivo costituito dalla promiscuità di possesso di una zona intermedia tra i fondi, ma basta uno stato di incertezza soggettiva, costituito dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2639 del 5 luglio 1975
«L'azione di regolamento dei confini presuppone l'incertezza, oggettiva o soggettiva, sui confini tra i fondi — non sulla sussistenza stessa del diritto di proprietà del fondo del reclamante — ed ha per oggetto la determinazione quantitativa delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15507 del 6 dicembre 2000
«Il criterio distintivo dell'azione di rivendica rispetto all'azione di regolamento dei confini risiede nell'esistenza nella prima, del contrasto fra i titoli di proprietà a fronte di un contrasto tra i fondi che caratterizza la seconda, mentre il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6681 del 23 maggio 2000
«L'azione di rivendica e l'azione di regolamento di confini si distinguono tra loro in quanto, mentre, con la prima, l'attore, sull'assunto di essere proprietario della cosa e di non averne il possesso, agisce contro il possessore o detentore per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4703 del 27 maggio 1997
«È correttamente qualificata actio finim regundorum , e non rivendica, l'azione proposta dal proprietario che, pur in presenza di un confine apparente, ne deduca l'incertezza per intervenuta usurpazione di una porzione del proprio terreno da parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2867 del 11 marzo 1995
«La distinzione tra azione di rivendicazione ed azione di regolamento di confini va desunta non dall'esito della lite, bensì dalla natura della domanda proposta; si ha, pertanto, rivendicazione quando la contestazione ha per oggetto i rispettivi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7911 del 27 ottobre 1987
«L' actio finium regundorum ha la connotazione di un'azione reale recuperatoria, da cui deriva, oltre la demarcazione del confine tra due fondi, anche il rilascio di aree occupate dal vicino che non ne è proprietario, essendo il rilascio di tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 404 del 26 gennaio 1985
«Allorquando viene proposta l'azione di regolamento di confini la determinazione del confine può comportare l'attribuzione a una delle parti di una zona occupata dall'altra, con la conseguenza che la richiesta di tale attribuzione non incide...»