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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 5910 del 11 marzo 2011
«La norma dell'art. 2051 c.c., che stabilisce il principio della responsabilità per le cose in custodia, non dispensa il danneggiato dall'onere di provare il nesso causale tra queste ultime e il danno, ossia di dimostrare che l'evento si è prodotto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24428 del 19 novembre 2009
«L'insidia è una situazione di fatto che, per la sua oggettiva invisibilità e per la sua conseguente imprevedibilità (secondo la valutazione del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità se non per vizi logici o giuridici), integra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11227 del 8 maggio 2008
«La responsabilità per i danni cagionati da una cosa in custodia ex art. 2051 c.c. si fonda non su un comportamento od un'attività del custode, ma su una relazione intercorrente tra questi e la cosa dannosa e, poiché il limite della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21244 del 29 settembre 2006
«In tema di responsabilità da custodia, facendo eccezione alla regola generale di cui al combinato disposto degli artt. 2043 e 2697 c.c., l'art. 2051 c.c. determina un'ipotesi caratterizzata da un criterio di inversione dell'onere della prova,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2062 del 4 febbraio 2004
«La responsabilità per i danni cagionati da una cosa in custodia ex art. 2051 c.c. si fonda non su un comportamento od un'attività del custode, ma su una relazione intercorrente tra questi e la cosa dannosa e, poiché il limite della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10687 del 3 agosto 2001
«Per il risarcimento del danno cagionato da cose in custodia, l'art. 2051 c.c., non richiedendo la prova della esistenza di una specifica, intrinseca pericolosità della cosa in sé, non prevede, peraltro, un esonero, per il danneggiato, dall'onere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15389 del 13 luglio 2011
«La disciplina di cui all'art. 2051 cod. civ. è applicabile agli enti pubblici proprietari o manutentori di strade aperte al pubblico transito in riferimento a situazioni di pericolo derivanti da una non prevedibile alterazione dello stato della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11016 del 19 maggio 2011
«La responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia, prevista dall'art. 2051 c.c., ha carattere oggettivo, essendo sufficiente, per la sua configurazione, la dimostrazione da parte dell'attore del verificarsi dell'evento dannoso e del suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4492 del 25 febbraio 2009
«L'identità concettuale tra l'art. 52 cod. pen. e l'art. 2044 cod. civ., deve, comunque, confrontarsi, oltre che con il "favor rei" che ha valenza generale in materia penale, con le diverse regole che presiedono la formazione della prova nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3867 del 26 febbraio 2004
«Ne consegue che in presenza di una lesione della salute, anche di non modesta entità, non può ritenersi ridotta in egual misura la capacità di produrre reddito, ma il soggetto leso ha sempre l'onere di allegare e provare, anche mediante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4609 del 23 maggio 1997
«Tale presunzione, peraltro, opera non nel senso di esonerare il danneggiato in modo assoluto dall'onere della prova di circostanze di fatto che, con riguardo al caso specifico, evidenzino un danno patrimoniale da lucro cessante, pur nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15027 del 21 novembre 2000
«In tema di danni alla persona, postumi permanenti di modesta entità (cosiddetta micropermanente), di norma, salva diversa prova contraria, il cui onere incombe sul danneggiato, non incidono concretamente sulla capacità lavorativa specifica,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4677 del 8 maggio 1998
«...generali in materia di fallimento, e segnatamente al disposto di cui all'art. 59 R.D. 16 marzo 1942 n. 267 (secondo il quale i crediti non pecuniari concorrono secondo il loro valore nominale al momento dell'apertura della procedura concorsuale).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12756 del 17 novembre 1999
«I genitori di persona minore di età, deceduta in conseguenza dell'altrui atto illecito, ai fini della liquidazione del danno patrimoniale futuro hanno l'onere di allegare e provare, anche per mezzo di presunzioni semplici, che il figlio deceduto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8717 del 4 ottobre 1996
«...sia stato eliminato, incombendo sul responsabile del danno l'onere della prova che a seguito del nuovo matrimonio il coniuge superstite abbia riacquistato o addirittura migliorato la condizione economica goduta durante il primo matrimonio.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15383 del 6 luglio 2006
«In tal caso graverà sul danneggiato l’onere della prova dell’anomalia del bene demaniale (come, ad esempio, della strada), che va considerata fatto di per sé idoneo — in linea di principio — a configurare il comportamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 200 del 9 gennaio 2002
«Il proprietario di un animale (o di chi ne abbia l'uso) risponde ai sensi dell'art. 2052 c.c. sulla base non già di un proprio comportamento o di una propria attività, ma sulla base della mera relazione (di proprietà o di uso) intercorrente fra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18872 del 10 luglio 2008
«...di cui al primo comma dell'art. 2054 cod. civ e, pertanto, l'assicuratore ha l'onere della prova di un'eventuale colpa concorrente od esclusiva del pedone, non essendo sufficiente una mera difesa in ordine alla verifica dell'esistenza del fatto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24745 del 28 novembre 2007
«In caso d'investimento da parte di un'automobile, di un pedone situato oltre la carreggiata, con veicolo fermo per guasto, la responsabilità del conducente ex art. 2054, primo comma, c.c. deve presumersi esclusiva salvo l'assolvimento dell'onere...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 8409 del 12 aprile 2011
«...le modalità del sinistro. Ne consegue che l'accertamento della colpa, sia pure grave di uno dei conducenti, non esonera l'altro dall'onere di provare di aver fatto tutto per evitare l'evento, al fine di escludere il concorso di colpa a suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9550 del 22 aprile 2009
«In tema di responsabilità da sinistro stradale con scontro di veicoli, l'accertamento della colpa esclusiva di uno dei conducenti libera l'altro dalla presunzione della concorrente responsabilità di cui all'art. 2054, secondo comma, c.c. nonché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12108 del 23 maggio 2006
«Pertanto, l'avvenuta collisione pone a carico del conducente medesimo una presunzione de facto di inosservanza della distanza di sicurezza, con la conseguenza che, non potendosi applicare la presunzione di pari colpa di cui all'art. 2054 comma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2818 del 23 aprile 1983
«Nell'ipotesi di «tamponamento» di un veicolo cagionato dal mancato rispetto della distanza di sicurezza da parte del conducente del veicolo che segue, si deve escludere la presunzione di pari responsabilità posta dall'art. 2054 c.c., che è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7500 del 20 aprile 2004
«Nel caso di scontro fra veicoli, in favore del terzo trasportato trova applicazione l'art. 2054 c.c., primo comma che pone una presunzione di responsabilità a carico del conducente del veicolo; ne consegue che questi ha l'onere di provare la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10527 del 13 maggio 2011
«...non può ritenersi sussistente per il solo fatto che il superstite lamenti la perdita delle abitudini quotidiane, ma esige la dimostrazione di fondamentali e radicali cambiamenti dello stile di vita, che è onere dell'attore allegare e provare.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17144 del 27 luglio 2006
«In tema di limiti del giudizio di equità per come definiti dalla sentenza della Corte costituzionale n. 206 del 2004, deve ritenersi che la norma dell'art. 2697 c.c., che regola la distribuzione dell'onere della prova tra le parti, costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8333 del 3 maggio 2004
«I genitori di persona minore d'età, deceduta in conseguenza dell'altrui atto illecito, ai fini della liquidazione del danno patrimoniale futuro provocato dalla perdita degli alimenti che il minore avrebbe potuto erogare in loro favore, devono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2930 del 14 febbraio 2005
«Tale responsabilità è esclusa solo allorquando il rischio sia stato generato da una attività che non abbia alcun rapporto con lo svolgimento dell'attività lavorativa o che esorbiti del tutto dai limiti di essa, mentre l'eventuale colpa del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16003 del 19 luglio 2007
«Il lavoratore che agisca nei confronti del datore di lavoro per il risarcimento integrale del danno patito a seguito di infortunio sul lavoro ha l'onere di provare il fatto costituente l'inadempimento e il nesso di causalità materiale tra...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12445 del 25 maggio 2006
«Posta la natura contrattuale della responsabilità incombente sul datore di lavoro in relazione al disposto dell'art. 2087 c.c., sul piano della ripartizione dell'onere probatorio al lavoratore spetta lo specifico onere di riscontrare il fatto...»