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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41478 del 24 ottobre 2012
«Il principio di correlazione tra imputazione e sentenza non può ritenersi violato da qualsiasi modificazione rispetto all'accusa originaria, ma solo nel caso in cui la contestazione venga mutata in relazione ai suoi elementi essenziali, in modo da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7583 del 11 giugno 1999
«La mancata correlazione tra contestazione e fatto ritenuto in sentenza si verifica solo quando si manifesti radicale difformità tra i due dati, in modo che possa derivarne incertezza sull'oggetto della imputazione, con conseguente pregiudizio dei...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7142 del 15 giugno 1998
«Il principio di correlazione tra sentenza ed accusa contestata è volto a tutelare il diritto di difesa dell'imputato, il quale deve essere messo in condizione di conoscere l'addebito e di svolgere ogni più opportuna linea difensiva. Tale regola...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42993 del 18 novembre 2008
«Non ricorre un'ipotesi di mutamento della contestazione qualora l'imputato, cui sia stato contestato di essere l'autore materiale del reato, venga riconosciuto responsabile a titolo di concorso morale in esso, tale modificazione non comportando...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11861 del 18 ottobre 1999
«Il principio di correlazione fra accusa contestata e sentenza risulta violato allorché vi sia una sostanziale immutazione del fatto contestato, tale cioè da pervenire ad una sostituzione dell'oggetto dell'imputazione capace di compromettere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«La verifica dell'osservanza del principio di correlazione tra contestazione e sentenza deve essere condotta in funzione della salvaguardia del diritto di difesa dell'imputato cui il principio stesso è ispirato. Ne consegue che la sua violazione è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9431 del 6 novembre 1996
«La diversità del fatto accertato in giudizio dal fatto contestato viola i principi dell'immutabilità dell'accusa e del contraddittorio, espressione del più generale diritto di difesa, ed obbliga il giudice, a norma dell'art. 521, a pena di nullità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3606 del 15 novembre 1995
«...ex art. 516 c.p.p., la posizione dell'imputato non sarebbe cambiata. Egli avrebbe dovuto difendersi dalla più ampia imputazione così come nel dibattimento conseguente al nuovo decreto di rinvio a giudizio, senza lesione dei diritti di difesa.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7704 del 31 luglio 1997
«Se la contestazione concerne globalmente la condotta, addebitata come colposa (e cioè si faccia riferimento alla colpa generica), la violazione suddetta non sussiste: è consentito al giudice aggiungere agli elementi di fatto contestati altri...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1625 del 14 gennaio 2013
«Deve ritenersi violato il principio del giusto processo, sotto il profilo del diritto alla difesa e del contraddittorio, la riqualificazione, all'esito del giudizio abbreviato incondizionato, dell'originaria imputazione di furto in quella di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34051 del 8 agosto 2003
«Il principio di correlazione tra contestazione e sentenza è funzionale alla salvaguardia del diritto di difesa dell'imputato; ne consegue che la violazione di tale principio è ravvisabile solo quando il fatto ritenuto nella decisione si trova,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11082 del 28 ottobre 2000
«La violazione dell'obbligo di correlazione tra l'imputazione contestata e la sentenza, non si verifica quando l'accusa venga precisata o integrata con le risultanze degli interrogatori e degli altri atti acquisiti al processo, e in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5329 del 5 maggio 2000
«Qualora venga dedotta la violazione del principio di correlazione fra accusa contestata e sentenza, al fine di verificare se vi sia stata una trasformazione, sostituzione o variazione dei contenuti essenziali dell'addebito non soltanto va...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7598 del 11 giugno 1999
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 217 comma primo n. 4 legge fallimentare, per violazione del diritto di difesa, sancito dall'art. 24 della Costituzione, sotto il profilo della mancanza di tipicità dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7476 del 1 luglio 1994
«Le norme che disciplinano le nuove contestazioni, la modifica dell'imputazione e la correlazione tra l'imputazione contestata e la sentenza (artt. 516 e 522 c.p.p.) hanno lo scopo di assicurare il contraddittorio sul contenuto dell'accusa: e,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 29 del 9 gennaio 1997
«Il giudice di appello, se accerta che il fatto è diverso da quello contestato, non potendo decidere in ordine allo stesso perché altrimenti sottrarrebbe all'imputato un grado di giudizio e ne violerebbe conseguentemente in maniera irreparabile il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 444 del 9 gennaio 2004
«La disciplina codicistica, nella parte in cui non regola secondo il principio di soccombenza i rapporti tra l'accusato e lo Stato nel caso di conclusione favorevole al primo del procedimento promosso in suo danno, manifestamente non contrasta con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5414 del 9 maggio 1992
«Ai fini della configurabilità della legittima difesa putativa è necessario che la pretesa opinione soggettiva dell'esistenza del pericolo, da parte dell'agente, trovi una logica giustificazione nell'esistenza di una situazione di fatto che possa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2389 del 14 ottobre 1992
«...nunciata. In linea generale, il legislatore ordinario è libero di stabilire, per l'esercizio del diritto di difesa, presupposti, adattamenti e modalità che non lo rendano impossibile o estremamente difficile. Nell'ipotesi considerata, poi, non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4090 del 5 febbraio 2002
«Non è abnorme il provvedimento con cui il giudice annulla — con restituzione degli atti al Pubblico ministero — il decreto di citazione a giudizio emesso dopo l'entrata in vigore della legge 16 dicembre 1999, n. 479 e recante l'indicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39687 del 7 novembre 2001
«Non è abnorme e, quindi, non può essere autonomamente impugnata l'ordinanza con cui il giudice del dibattimento, nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, constatata la mancata comparizione dell'imputato e verificata la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12576 del 19 dicembre 1994
«L'esigenza di un bilanciamento di interessi che deriva dall'esercizio di un diritto, essendo lo stesso limitato dalla compresenza di altri, aventi eguale o differente forza, comporta di ritenere lecito l'uso degli offendicola nei limiti in cui i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4462 del 5 febbraio 2002
«In tema di diffamazione a mezzo stampa non è configurabile la scriminante del diritto di cronaca per il solo fatto che il contenuto dell'articolo diffamatorio sia riproduttivo di un'arringa difensiva svolta in sede dibattimentale poiché nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21308 del 7 giugno 2005
«L'omesso avviso del giudizio di appello al difensore dell'imputato quando questi sia assistito anche da altro difensore regolarmente assistito si configura come lesione del diritto dell'imputato alla difesa tecnica (art. 178 lett. c c.p.p.) e,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9744 del 3 marzo 2004
«Non è ricorribile per cassazione la sentenza di appello che abbia annullato quella di primo grado e disposto contestualmente la trasmissione degli atti al primo giudice per nuovo giudizio; e ciò sia in forza del principio di tassatività dei mezzi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3923 del 1 febbraio 2002
«Nel caso in cui il ricorso straordinario per la correzione di un errore di fatto è inammissibile, perché riferito ad una decisione della Corte di cassazione anteriore all'entrata in vigore della legge 26 marzo 2001, n. 128, che nell'introdurre il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2134 del 11 giugno 1999
«...forme di cui all'art. 127 c.p.p., con conseguenti avvisi, notifiche ed intervento delle parti, né alcuna forma di contraddittorio cartolare. Tale mancata previsione non viola il diritto di difesa e non integra alcun profilo di incostituzionalità.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3675 del 15 dicembre 1992
«Una conclusione confortata dalla disciplina del termine di dieci giorni previsto dal successivo art. 704, primo comma, per la notifica del decreto che fissa l'udienza di discussione davanti alla corte d'appello per la cui osservanza è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5054 del 9 febbraio 2010
«Può essere concessa l'estradizione di un imputato minorenne all'epoca del fatto, in presenza di una legislazione dello Stato richiedente che assicuri, sul piano processuale e sostanziale, un trattamento giuridico differenziato e più mite rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1109 del 13 gennaio 2009
«In tema di estradizione per l'estero, sussistono le condizioni per l'accoglimento dell'istanza relativa ad una persona condannata in contumacia, se l'ordinamento dello Stato richiedente riconosce a quest'ultima, qualora non abbia avuto conoscenza...»