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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 465 del 21 marzo 1995
«In materia di custodia cautelare, l'espressione «o per altra causa» (diversa dall'annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione) contenuta nel comma 2 dell'art. 303 c.p.p. va intesa comprensiva di ogni possibile ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3090 del 9 dicembre 1999
«Tale regola discende dalla interpretazione, costituzionalmente imposta, indicata dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 292 del 1998, con la quale si è osservato che la previsione dell'art. 304, sesto comma, c.p.p. individua il limite...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 2158 del 4 agosto 1993
«In tema di confisca, per «cose che servirono a commettere il reato» ai sensi dell'art. 240, primo comma, c.p., devono intendersi quelle impiegate nella esplicazione dell'attività punibile, senza che siano richiesti requisiti di «indispensabilità»,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3629 del 23 giugno 1999
«In caso di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione e di conseguente regressione del processo, ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare in carcere, dopo la sentenza n. 292 del 1998 della Corte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1713 del 8 aprile 1998
«La decorrenza ex novo dei termini di fase della custodia cautelare, ai sensi dell'art. 303, comma 2, c.p.p., ha luogo anche nel caso in cui, insorto conflitto negativo di competenza fra il giudice che aveva disposto la misura e altro giudice, la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2013 del 12 luglio 1999
«Nei casi in cui la custodia cautelare perde efficacia per inosservanza dei termini richiamati dall'art. 309, decimo comma, c.p.p., l'immediata liberazione della persona sottoposta alla misura, quale effetto automatico di detta inosservanza, può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1560 del 18 marzo 1999
«Ne consegue che il giudice al quale sia chiesto il provvedimento di archiviazione non può nell'analisi e nelle conclusioni formulare affermazioni in malam partem, facendo precedere alle indicazioni del motivo formale per il quale è disposta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 508 del 11 giugno 1998
«Tuttavia, non potendosi ritardare una decisione che incide sulla libertà personale dell'individuo, l'inefficacia della cautela restrittiva può essere eccepita anche nel corso del procedimento di riesame, ma solo ove ciò sia possibile e cioè solo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1594 del 1 giugno 1998
«Unica eccezione a tale iter processuale è consentita — per non ritardare la decisione de libertate — nel caso in cui, con il ricorso alla Corte Suprema avverso l'ordinanza emessa in sede di riesame, si facciano valere, insieme a vizi riguardanti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 353 del 5 marzo 1998
«Peraltro, ove siano stati proposti motivi di ricorso attinenti all'originaria legittimità dell'ordinanza impositiva e profili inerenti al successivo venire meno dell'efficacia del provvedimento per effetto di una causa estintiva della custodia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11968 del 16 maggio 2013
«La causa di garanzia impropria è scindibile e indipendente rispetto alla causa principale, salvo che il chiamato, lungi dal limitarsi a contrastare la domanda di manleva, abbia contestato anche il titolo dell'obbligazione principale, quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20292 del 20 novembre 2012
«Il danno biologico (cioè la lesione della salute), quello morale (cioè la sofferenza interiore) e quello dinamico-relazionale (altrimenti definibile "esistenziale", e consistente nel peggioramento delle condizioni di vita quotidiane, risarcibile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2757 del 23 febbraio 2012
«Anche nel procedimento camerale previsto dall'art. 2192 c.c., nel quale il tribunale provvede su reclamo avverso il decreto emesso dal giudice del registro, è legittima - benché esso sia destinato a concludersi con un decreto non direttamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 335 del 8 maggio 1998
«Ai fini della qualificazione di un atto giuridico processuale deve aversi riguardo alla volontà che risulta espressa dall'atto e alla caratterizzazione sia formale che sostanziale del medesimo. (Nell'affermare il principio la Corte di cassazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4713 del 19 dicembre 1996
«Il giudice competente a pronunciarsi sulla revoca della misura cautelare — e quello adito in sede di appello sulla medesima questione — non incontra alcuna preclusione, quanto all'accertamento della carenza originaria e preesistente di indizi o di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13691 del 5 aprile 2011
«Il sindacato di legittimità dell'ordinanza del tribunale del riesame non può avvalersi della sopravvenienza intervenuta successivamente alla decisione che costituisce oggetto del ricorso per cassazione. (Nella specie, il fatto sopravvenuto era...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39915 del 26 novembre 2002
«Anche dopo le modificazioni alla disciplina dell'udienza preliminare introdotte dalla legge 16 dicembre 1999, n. 479, al giudice investito della richiesta di riesame di una misura cautelare personale la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 633 del 21 marzo 2000
«Nei casi di perdita di efficacia della custodia cautelare in carcere a norma dell'art. 309, comma decimo, c.p.p., quale effetto automatico della mancata trasmissione degli atti nel termine prescritto dal comma quinto della medesima disposizione, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2093 del 29 aprile 1999
«La preclusione di natura endoprocessuale suscettibile di formarsi a seguito delle pronunzie emesse, all'esito del procedimento incidentale di impugnazione, dalla Corte di cassazione ovvero dal tribunale in sede di riesame o di appello avverso le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1720 del 5 agosto 1999
«L'inosservanza dei termini stabiliti per lo svolgimento e la conclusione del procedimento di riesame, se non dedotta o rilevata prima che la decisione adottata all'esito di detto procedimento sia divenuta definitiva, non può essere più dedotta o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5473 del 15 aprile 1998
«Nel giudizio di rinvio conseguente all'annullamento di un provvedimento del tribunale del riesame da parte della Corte di cassazione, non sono applicabili i termini perentori di cinque giorni per la trasmissione degli atti e di dieci giorni dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1086 del 25 giugno 1993
«La ratio della disposizione è, infatti, quella di assicurare il rispetto dell'intervallo di tre giorni fra la data di prima notifica dell'avviso e la data dell'udienza: diversamente, detto termine verrebbe ampliato differendo senza ragione gli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3871 del 12 ottobre 1996
«In tema di appello avverso le misure cautelari personali l'obbligo di dare immediato avviso all'autorità procedente sussiste anche quando gli atti pervengano al tribunale del riesame da altra autorità (nel caso di specie dalla Corte di cassazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4639 del 2 dicembre 1999
«Poiché le impugnazioni avverso i provvedimenti in materia di libertà personale non hanno di regola effetto sospensivo (artt. 588, comma 2, e 310, comma 3, c.p.p.) deve considerarsi legittimamente adottata l'ordinanza de libertate emessa dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3367 del 15 settembre 1995
«Avverso il provvedimento di proroga della custodia cautelare non è ammesso il ricorso per saltum in Cassazione, ma è esperibile l'appello di cui all'art. 310 c.p.p. dinanzi al tribunale della libertà, che può provvedere alla motivazione della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 809 del 4 maggio 2000
«Poiché il procedimento di riesame è preordinato alla verifica dei presupposti legittimanti l'adozione del provvedimento cautelare, e non anche di quelli incidenti sulla sua persistenza, non è consentito dedurre con tale mezzo di impugnazione la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8 del 8 gennaio 1997
«Nell'enunciare il principio di cui in massima, la Suprema Corte ha ritenuto corretta la decisione del tribunale della libertà basata, pur in assenza al riguardo di deduzioni dell'appellante o di argomentazioni del giudice a quo, sull'esistenza di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 287 del 14 luglio 1999
«In tema di riesame delle misure cautelari personali, il necessario accertamento sulla completezza della trasmissione degli atti ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 309, comma quinto e decimo, c.p.p. spetta solo al giudice di merito; di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2794 del 5 giugno 1996
«In tema di misure cautelari il ricorso per saltum è proponibile, ai sensi dell'art. 311, comma 2, c.p.p., solo contro i provvedimenti che «dispongono una misura coercitiva» nonché, secondo l'art. 568, comma 2, dello stesso codice, contro quelli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2980 del 16 settembre 1994
«Il ricorso proposto avanti alla Corte di cassazione a norma dell'art. 311, comma 2, c.p.p. contro le ordinanze che impongono una misura coercitiva è ammesso per violazione di legge, espressione questa che indubbiamente comprende la trasgressione...»