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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1295 del 14 gennaio 2003
«Alla stregua della nuova formulazione dell'art. 415 c.p.p., introdotta dall'art. 16, comma 1, della legge 16 dicembre 1999 n. 479, e, segnatamente, del comma 3 di detto articolo, il quale prescrive che si osservino, in quanto applicabili, le norme...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12551 del 29 marzo 2002
«È abnorme il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare che dichiari la nullità della formulazione del capo di imputazione, eseguita dal P.M. su ordine del giudice che non aveva accolto la richiesta di archiviazione, sul rilievo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9205 del 27 febbraio 2003
«È abnorme l'ordinanza con cui il Tribunale, in composizione monocratica, dichiari, ex art. 552, comma 2, c.p.p., la nullità del decreto di citazione a giudizio — perché non preceduto dalla notifica all'indagato dell'avviso di conclusione delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4883 del 3 febbraio 2003
«È abnorme il provvedimento con il quale il G.I.P., dopo avere rigettato la richiesta di emissione di decreto penale di condanna e avere disposto la restituzione degli atti al Pubblico Ministero, dichiari inammissibile la subordinata richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48525 del 18 dicembre 2003
«Il delitto di calunnia si configura come reato di pericolo e, quindi, è sufficiente ad integrare l'elemento oggettivo una falsa accusa che, essendo astrattamente configurabile come notitia criminis in quanto a prima vista non manifestamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11576 del 31 marzo 2006
«Il giudice di appello deve annullare la sentenza di primo grado e restituire gli atti al P.M. ai sensi degli artt. 521, 598 e 604 c.p.p., quando non ha provveduto il giudice di primo grado nonostante siano emersi e accertati in dibattimento fatti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8351 del 9 marzo 2006
«L'efficacia preclusiva del decreto di archiviazione non opera in presenza di fatto qualificato come oggettivamente diverso da quello cui si riferiva il provvedimento di archiviazione, all'esito di elementi acquisiti anche nella fase di giudizio e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34655 del 28 settembre 2005
«Ai fini della preclusione connessa al principio ne bis in idem, l'identità del fatto sussiste quando vi sia corrispondenza storico-naturalistica nella configurazione del reato, considerato in tutti i suoi elementi costitutivi (condotta, evento,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19494 del 27 aprile 2004
«Nel caso di rigetto della richiesta di archiviazione, con ordine di formulazione dell'imputazione, spetta al pubblico ministero, una volta adempiuto a tale incombente, emettere il decreto di citazione a giudizio, ove trattisi di reati per i quali...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3506 del 25 febbraio 1998
«Attesa la maggior semplicità e speditezza del giudizio pretorile, le esigenze del contraddittorio in relazione alla decisione di archiviazione sono soddisfatte anche senza lo svolgimento di una udienza in camera di consiglio, ma soltanto in base...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1604 del 23 maggio 1994
«È abnorme il provvedimento del giudice del dibattimento (nella specie pretore) che dichiari la nullità dell'ordinanza con cui il Gip abbia rigettato la richiesta di archiviazione del pubblico ministero restituendogli gli atti e imponendogli la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4473 del 2 dicembre 1992
«L'ordinanza con la quale il G.I.P. presso la pretura rigetta la richiesta di archiviazione e dispone che il P.M. formuli l'imputazione non è impugnabile, stante il principio della tassatività delle impugnazioni, posto dall'art. 568 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3824 del 19 novembre 1994
«In materia di richiesta di archiviazione rivolta dal P.M. al Gip nel procedimento pretorile, il thema decidendum che investe il giudice richiesto dell'archiviazione non si modella in funzione dell'ordinario dovere di pronunciarsi su di una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1378 del 7 aprile 1995
«È da considerarsi abnorme la decisione con la quale il Gip presso la pretura, a fronte della richiesta del P.M. di emettere decreto di archiviazione per essere ignoti gli autori del reato, invece di adottare alcuno dei provvedimenti che il codice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8831 del 14 marzo 2006
«Il principio di specialità previsto dall'art. 14 della convenzione europea di estradizione non opera quando non sussistano, al momento dell'esercizio dell'azione penale per il fatto diverso, i presupposti affinché si configuri la condizione di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 16 dicembre 1999
«L'indagine di legittimità sul discorso giustificativo della decisione ha un orizzonte circoscritto, dovendo il sindacato demandato alla Corte di cassazione essere limitato - per espressa volontà del legislatore - a riscontrare l'esistenza di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24260 del 4 giugno 2003
«Nei casi in cui ne venga dichiarato inammissibile il ricorso per cassazione, anche la persona offesa, ove ricorrano le condizioni di cui all'art. 616 c.p.p., può essere condannata al pagamento di una somma in favore della cassa delle ammende,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 28 febbraio 2001
«Ai fini della configurabilità del delitto di favoreggiamento è irrilevante la mancanza di una condizione di procedibilità per il reato presupposto. (Fattispecie in tema di favoreggiamento reale).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40097 del 12 novembre 2001
«In materia di estradizione, qualora il procedimento penale in Italia per lo stesso fatto sia stato archiviato, non ricorrono le preclusioni alla sentenza favorevole all'estradizione, ai sensi dell'art. 705, comma 1, c.p.p. in quanto non vi è più...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5588 del 5 febbraio 2008
«Persone offese del reato di frode nell'esercizio del commercio, che ha natura plurioffensiva, sono il produttore della merce surrettiziamente scambiata e l'acquirente-consumatore dello stessa, ai quali deve essere riconosciuta la legittimazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22743 del 7 giugno 2011
«Ai fini dell'applicabilità dell'esimente di cui all'art. 598 c.p. - in virtù della quale non sono punibili le offese contenute negli scritti presentati o nei discorsi pronunziati dalle parti o dai loro patrocinatori innanzi alla autorità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7786 del 19 febbraio 2014
«Nei reati relativi alla prevenzione del rischio sismico, persona offesa è solo la p.a., in quanto si tratta di fattispecie avente ad oggetto esclusivamente la tutela dell'interesse pubblico, sicché il privato che sostenga di aver subito un...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4319 del 30 gennaio 2014
«In materia di procedimento di archiviazione, costituisce atto abnorme, in quanto esorbita dai poteri del giudice per le indagini preliminari, sia l'ordine d'imputazione coatta emesso nei confronti di persona non indagata, sia quello emesso nei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7043 del 13 febbraio 2014
«È abnorme il provvedimento con il quale il G.i.p., all'udienza camerale fissata a seguito dell'opposizione della persona offesa, dichiari preliminarmente inammissibile l'opposizione medesima. (In motivazione, la Corte ha osservato che nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42269 del 28 ottobre 2004
«La previsione incriminatrice dell'art. 684 c.p., che tutela il segreto processuale, deve ritenersi a carattere plurioffensivo, essendo preordinata a garanzia non solo dell'interesse dello Stato al retto funzionamento dell'attività giudiziaria, ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21834 del 14 ottobre 2009
«Il provvedimento di rigetto dell'istanza di fallimento è privo di attitudine al giudicato e non è configurabile una preclusione da cosa giudicata, bensì una mera preclusione di fatto, in ordine al credito fatto valere, alla qualità di soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19514 del 6 ottobre 2005
«Nei procedimenti camerali attivati su istanza di parte, il giudice adito è tenuto a fissare con decreto l'udienza di comparizione con termine per la notifica del ricorso e del decreto alle controparti, ed è altresì tenuto al deposito di tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4551 del 21 agosto 1997
«Perché si abbia un conflitto di competenza, occorre la coesistenza di volontà contrastanti di due o più giudici di prendere o ricusare la cognizione del medesimo fatto-reato nei confronti della stessa persona, con conseguente paralisi dell'iter...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3253 del 6 luglio 1995
«A norma dell'art. 28 c.p.p. vi è conflitto negativo di competenza quando, in qualsiasi stato e grado del processo, due o più giudici ordinari ricusano di prendere cognizione del medesimo fatto attribuito alla medesima persona. L'uso del termine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6459 del 9 gennaio 1997
«In tema di conflitto, deve escludersi, alla stregua di quanto disposto dall'art. 28, comma terzo, c.p.p., che possa dar luogo alla configurabilità di un conflitto positivo per ragioni di competenza per territorio, l'intervenuta pronuncia di un...»