AUTORE:
Chiara Centofanti
ANNO ACCADEMICO: 2019
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Bologna
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Nel presente elaborato viene trattato il tema della responsabilità civile degli amministratori di società per azioni, organo necessario che si occupa della gestione dell’impresa e dell’attuazione dell’oggetto sociale. Nel primo capitolo, partendo da una panoramica generale sulla figura dell’amministratore, con una particolare attenzione per la posizione che questi ricopre all’interno della compagine sociale e per il rapporto intercorrente tra il medesimo e la società, si pone l’accento sui poteri e doveri di cui l’amministratore è titolare. Tra questi figurano, a titolo esemplificativo, il potere di gestione e rappresentanza, il dovere di diligenza, di corretta amministrazione e di perseguimento dell’interesse sociale, di fedeltà e di agire in maniera informata. Vengono poste in luce le maggiori innovazioni introdotte dalla riforma del diritto societario del 2003, il cui risultato si è concretato essenzialmente in un rafforzamento dei poteri decisionali degli amministratori a discapito dell’assemblea, allo scopo di allentare le interferenze da parte dei soci nella gestione dell’impresa. In questo modo, infatti, risulta più agevole riconoscere un’eventuale responsabilità degli amministratori per atti di mala gestio, dal momento che questi ultimi non possono più avvalersi di delibere assembleari per andare esenti da colpa. Il D. lgs. n. 6/2003 ha avuto anche il merito di descrivere più nel dettaglio il tipo di diligenza che gli amministratori devono prestare nell’espletamento del loro incarico, non più quella generica del mandatario, bensì la specifica diligenza richiesta in base alla natura della prestazione che essi sono chiamati a svolgere e alle loro competenze individuali. Tutto ciò fa sì che anche nel settore della responsabilità amministrativa inizi ad essere impiegato il criterio della perizia per vagliare la condotta del debitore, e si configuri un vero e proprio concetto di “colpa professionale”. Il secondo capitolo si sofferma più da vicino sulla disciplina codicistica in materia di responsabilità degli amministratori, la quale si ramifica in tre direzioni: nei confronti della società, dei creditori sociali, nonché dei singoli soci e terzi. Vengono esaminati i profili di maggior rilievo di ciascuna delle tre fattispecie, unitamente alle dispute dottrinali e giurisprudenziali che si sono susseguite sull’argomento: le ipotesi in cui gli amministratori possono andare esenti da responsabilità, il termine di prescrizione delle tre azioni e la relativa decorrenza, la loro qualificazione a livello formale e i presupposti in presenza dei quali è possibile esperirle. Il terzo capitolo, infine, riporta i più significativi indirizzi giurisprudenziali sul tema della responsabilità amministrativa. Vengono passate in rassegna alcune pronunce, sia di merito che di legittimità, riguardanti, nello specifico, l’insindacabilità nel merito delle scelte di gestione adottate dagli amministratori e i criteri da seguire per il riparto dell’onere probatorio nei giudizi di responsabilità che vedono i medesimi come protagonisti.