AUTORE:
Gaetano Conte
ANNO ACCADEMICO: 2024
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Università degli Studi della Campania
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
L'elaborato comincia con l'analisi dell'evoluzione del diritto penale tributario, una branca del diritto che ha ad oggetto i reati commessi in ambito fiscale.
La scelta di questa tematica è stata fatta nella consapevolezza che si tratta di un tema complesso, che fa confluire al suo interno molteplici ambiti normativi: quello tributario e, al contempo, quello penale.
Si è cercato di fornire una panoramica della disciplina di settore in questione, sviluppandola in due sezioni.
Una prima sezione è relativa alla storia del diritto penale tributario, la cui attuale configurazione è frutto di una evoluzione che si radica nel XIX secolo.
Sulla scorta dell’evoluzione del fenomeno dell’evasione fiscale, il legislatore penale tributario, per oltre un secolo, ha ricercato una struttura che si fonda su un sistema di pesi e contrappesi, il quale sembra essere arrivato ad un punto di equilibrio con l’avvento del nuovo millennio.
Peraltro, le frequenti modifiche e innovazioni apportate sul piano sostanziale sono state, in modo parallelo, accompagnate da interventi che comportano riforme sul piano processuale. Infatti, proprio sul versante dei rapporti tra procedimento penale e procedimento tributario, si è registrato un «radicale rovesciamento di prospettiva», passando «da un modello incentrato sulla sussistenza della cosiddetta "pregiudiziale tributaria" ad un meccanismo di "doppio binario", per arrivare infine al c.d. sistema di "convergenze parallele"».
L'analisi prosegue considerando come la disciplina del diritto penale tributario si sia evoluta a partire dal XIX secolo ad oggi. Infatti, nel mese di marzo 2023, è stato presentato alla Camera dei Deputati un disegno di legge da parte del Ministro dell’Economia e delle Finanze (Giorgetti) in cui si richiedeva la delega legislativa per la revisione del sistema tributario. Con tale riforma si è voluto conseguire degli obiettivi ben precisi, a partire dalla riduzione della pressione fiscale; l’aumento del grado di "certezza" del diritto; la riduzione del contenzioso; la ridefinizione del rapporto fisco-contribuenti; l’attrazione dei capitali esteri. A fine agosto è entrata in vigore la legge delega per la riforma fiscale (l. 9 Agosto 2023, n. 111, pubblicata in G.U. n. 189 del 14 Agosto 2023), con cui è stata conferita al Governo una delega per la revisione del sistema tributario, da attuarsi entro 24 mesi, mediante l’emissione di “uno o più Decreti Legislativi”. La riforma fiscale rientra tra le priorità individuate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) affinché si possa dare una risposta alle esigenze del Paese ed è parte integrante della ripresa economica e sociale che si intende avviare, anche grazie alle risorse europee. Il testo finale è costituito da 22 articoli, distribuiti in cinque titoli. Nell’esercizio della delega, il Governo dovrà attenersi anche al rispetto dei princìpi costituzionali, in particolare a quelli di cui agli articoli 3 e 53 della Costituzione, che sono dedicati all’ uguaglianza e capacità contributiva, nonché ai principi generali dell’ordinamento nazionale e di quello dell’Unione, oltre alla piena attuazione del federalismo fiscale regionale. Si tratta di obiettivi in grado di fornire una struttura al sistema fiscale, sia in termini di certezza del diritto che di chiarezza delle norme.
La scelta di questa tematica è stata fatta nella consapevolezza che si tratta di un tema complesso, che fa confluire al suo interno molteplici ambiti normativi: quello tributario e, al contempo, quello penale.
Si è cercato di fornire una panoramica della disciplina di settore in questione, sviluppandola in due sezioni.
Una prima sezione è relativa alla storia del diritto penale tributario, la cui attuale configurazione è frutto di una evoluzione che si radica nel XIX secolo.
Sulla scorta dell’evoluzione del fenomeno dell’evasione fiscale, il legislatore penale tributario, per oltre un secolo, ha ricercato una struttura che si fonda su un sistema di pesi e contrappesi, il quale sembra essere arrivato ad un punto di equilibrio con l’avvento del nuovo millennio.
Peraltro, le frequenti modifiche e innovazioni apportate sul piano sostanziale sono state, in modo parallelo, accompagnate da interventi che comportano riforme sul piano processuale. Infatti, proprio sul versante dei rapporti tra procedimento penale e procedimento tributario, si è registrato un «radicale rovesciamento di prospettiva», passando «da un modello incentrato sulla sussistenza della cosiddetta "pregiudiziale tributaria" ad un meccanismo di "doppio binario", per arrivare infine al c.d. sistema di "convergenze parallele"».
L'analisi prosegue considerando come la disciplina del diritto penale tributario si sia evoluta a partire dal XIX secolo ad oggi. Infatti, nel mese di marzo 2023, è stato presentato alla Camera dei Deputati un disegno di legge da parte del Ministro dell’Economia e delle Finanze (Giorgetti) in cui si richiedeva la delega legislativa per la revisione del sistema tributario. Con tale riforma si è voluto conseguire degli obiettivi ben precisi, a partire dalla riduzione della pressione fiscale; l’aumento del grado di "certezza" del diritto; la riduzione del contenzioso; la ridefinizione del rapporto fisco-contribuenti; l’attrazione dei capitali esteri. A fine agosto è entrata in vigore la legge delega per la riforma fiscale (l. 9 Agosto 2023, n. 111, pubblicata in G.U. n. 189 del 14 Agosto 2023), con cui è stata conferita al Governo una delega per la revisione del sistema tributario, da attuarsi entro 24 mesi, mediante l’emissione di “uno o più Decreti Legislativi”. La riforma fiscale rientra tra le priorità individuate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) affinché si possa dare una risposta alle esigenze del Paese ed è parte integrante della ripresa economica e sociale che si intende avviare, anche grazie alle risorse europee. Il testo finale è costituito da 22 articoli, distribuiti in cinque titoli. Nell’esercizio della delega, il Governo dovrà attenersi anche al rispetto dei princìpi costituzionali, in particolare a quelli di cui agli articoli 3 e 53 della Costituzione, che sono dedicati all’ uguaglianza e capacità contributiva, nonché ai principi generali dell’ordinamento nazionale e di quello dell’Unione, oltre alla piena attuazione del federalismo fiscale regionale. Si tratta di obiettivi in grado di fornire una struttura al sistema fiscale, sia in termini di certezza del diritto che di chiarezza delle norme.