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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11772 del 2 agosto 2003
«Affinché, ai sensi dell'art. 38 c.c., possa operare il rifacimento all'associazione non riconosciuta della dichiarazione negoziale resa da chi abbia agito in nome e per conto della stessa, con conseguente obbligazione principale dell'associazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6387 del 17 maggio 2000
«Infatti, l'incarico delegatorio, come accordo tra delegante e delegato, non postula il consenso del delegatario; all'atto di assegnazione, come accordo tra delegante e delegatario, ben può rimanere estraneo il delegato; infine, la promessa del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11251 del 21 novembre 1990
«Pertanto, in ipotesi di solidarietà passiva, inclusa quella discendente da fideiussione senza beneficio di escussione, il suddetto eventus damni va riscontrato con esclusivo riferimento alla situazione patrimoniale del debitore convenuto con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10610 del 13 dicembre 1994
«In tema di fideiussione, benché il beneficio della preventiva escussione di cui all'art. 1944, comma 2, c.c. non sia esperibile in via normale nel caso di fallimento del debitore principale — in considerazione dell'universalità oggettiva che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4218 del 17 luglio 1985
«Qualora la fideiussione venga prestata con il beneficio della preventiva escussione del debitore principale, come contemplato dall'art. 1944 secondo comma c.c., la declaratoria di fallimento di detto debitore principale, e la conseguente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12310 del 5 novembre 1999
«In presenza di una cessione, da parte di una società di persone, della propria azienda ad altro soggetto, senza che la cedente sia stata liberata dai debiti relativi all'azienda ceduta, la determinazione di una situazione di coobbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19946 del 6 ottobre 2004
«La sentenza di condanna pronunciata in un processo tra il creditore della società ed una società di persone costituisce titolo esecutivo anche contro il socio illimitatamente responsabile, in quanto dall'esistenza dell'obbligazione sociale deriva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8305 del 26 maggio 2003
«Egli ha, infatti, in polo socio solidalmente ed illimitatamente responsabile per le obbligazioni sociali (salvo, il beneficio della previa escussione del patrimonio sociale ex art. 2304 c.c.), un interesse diretto ad adempiere le obbligazioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11921 del 15 dicembre 1990
«Il beneficium excussionis si atteggia diversamente a seconda che si tratti di società in nome collettivo (art. 2304 c.c.) o di società semplice (art. 2268) — la cui disciplina si applica anche alle società di fatto — poiché, in presenza della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8956 del 18 aprile 2006
«Il socio di una società in nome collettivo, che risponde solidalmente ed illimitatamente delle obbligazioni sociali, fondatamente eccepisce il proprio difetto di legittimazione passiva laddove, per il pagamento di debiti della società, venga...»