-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11379 del 29 ottobre 1998
«In tema di falsità in valori bollati, qualora l'agente acquisti, riceva o detenga valori di bollo falsi (senza concerto né trattativa con l'autore della falsificazione) al fine di utilizzarli secondo la loro normale destinazione, non commette...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27052 del 17 luglio 2002
«I termini previsti dall'art. 264, commi 1 e 3, c.p.p., rispettivamente di uno e due anni, a decorrere dai quali, in caso di mancata richiesta di restituzione dei beni sequestrati, può essere disposto il deposito presso l'ufficio del registro del...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5522 del 19 novembre 1997
«Poiché, con il passaggio in giudicato della sentenza che dispone la confisca, si ha un trasferimento a titolo originario dei beni sequestrati nel patrimonio dello Stato (tanto che il denaro, i titoli al portatore di qualunque genere essi siano, i...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45327 del 17 ottobre 2005
«Sussiste il concorso tra il reato di cui all'art. 453 c.p. (falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate) e quello di cui all'art. 461 c.p. (fabbricazione o detenzione di filigrane o di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1043 del 8 novembre 1968
«Mentre la contraffazione o l'alterazione di biglietti di Stato aventi corso legale come moneta (art. 453, nn. 1 e 2, c.p.) può eseguirsi con qualunque mezzo idoneo, anche se a ciò non specificamente destinato, l'art. 461 c.p. prende in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6404 del 27 maggio 1988
«Il delitto contemplato dal primo comma dell'art. 459 c.p., si consuma appena sia stata compiuta l'attività di contraffazione o di alterazione dei valori di bollo, ovvero si sia realizzata la condotta di introduzione nel territorio dello Stato o di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13780 del 22 marzo 2013
«L’art. 459, comma primo, c.p., nella parte in cui prevede la punibilità, ai sensi delle disposizioni di cui agli artt. 453, 455 e 457 c.p., ma con pene ridotte di un terzo, della condotta consistente nell’acquisto, detenzione e messa in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5926 del 23 maggio 1994
«La tentata contraffazione dei valori di bollo (artt. 56 e 459 c.p.) va distinta dalla contraffazione della carta filigranata (art. 460 c.p.). La prima figura delittuosa, infatti, presuppone il compimento di atti diretti in modo non equivoco allo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 484 del 27 gennaio 1981
«La grossolanità del falso, che abbia per oggetto valori di bollo (francobolli e marche da bollo), dev'essere valutata con riferimento alla generalità dei consociati e non già a determinate categorie di persone, trattandosi di contrassegni il cui...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11254 del 19 dicembre 1984
«L'art. 459 c.p. punisce, tra l'altro, la messa in circolazione di valori di bollo falsificati, cioè ogni attività con la quale il detentore trasferisce ad altri, eventualmente a titolo gratuito, il valore di bollo falsificato. Oggetto dell'atto di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12888 del 25 settembre 1989
«Al fine della sussistenza del delitto di cui all'art. 459 c.p., la messa in circolazione si identifica con il compimento di qualsiasi attività con la quale il detentore intenda trasferire ad altri il valore di bollo contraffatto; e l'intendimento...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38533 del 2 ottobre 2009
«Non integra la violazione della previsione di cui all'art. 459 c.p., nella parte in cui punisce "l'acquisto, detenzione e messa in circolazione di valori da bollo contraffatti" (comma 1), la detenzione, al fine di rivenderle per lucrare maggiori...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37355 del 14 ottobre 2011
«In tema di reati contro la fede pubblica, la diminuente di cui all'art. 52 quater, comma terzo, D.L.vo n. 213 del 1998 - per il quale le pene rispettivamente stabilite per i delitti di falso in monete, in carte di pubblico credito e in valori di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18068 del 13 maggio 2002
«In tema di falsità in valori di bollo, la legge sul bollo integra un elemento della norma incriminatrice solo per quanto riguarda la individuazione dei valori suddetti e non anche i casi in cui ne è richiesto l'uso; ne consegue che la modifica o...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3295 del 20 aprile 1983
«L'uso di valori di bollo contraffatti o alterati, punito dall'art. 464 c.p. come reato autonomo se commesso da chi non sia concorso nella contraffazione o nell'alterazione, è quello conforme alla naturale destinazione dei valori; non vi rientra,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3316 del 20 aprile 1983
«Ne consegue che in caso di detenzione di valori di bollo contraffatti o alterati, occorre accertare se la detenzione sia avvenuta al fine della messa in circolazione, così come richiesto dall'art. 455. Se tale fine è escluso, non sussiste il reato...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3848 del 19 novembre 2019
«L'ipotesi criminosa prevista dagli artt. 453, comma primo, n. 3 e 459 cod. pen. punisce, oltre alla messa in circolazione dei valori di bollo, contraffatti od alterati, anche la loro detenzione, che logicamente precede la messa in circolazione e...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11404 del 13 aprile 1976
«L'art. 466 c.p. punisce al primo comma chiunque cancella o fa in qualsiasi modo scomparire da valori di bollo o da biglietti di strade ferrate o di altre pubbliche imprese di trasporto i segni appostivi per indicare l'uso già fattone. Per uso già...»