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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42990 del 18 novembre 2008
«È inoppugnabile il provvedimento di riunione o di separazione dei procedimenti.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1695 del 13 maggio 1994
«L'elemento materiale caratterizzante il delitto di strage è rappresentato dal compimento di atti aventi, obiettivamente, l'idoneità a determinare pericolo per la vita e l'integrità fisica della collettività mediante violenza (evento di pericolo),...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«Il delitto di disastro colposo innominato (art. 434 c.p.) è un delitto di danno essendo compreso tra i delitti colposi di danno previsti dall'art. 449 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35488 del 12 settembre 2003
«La perseguibilità dei reati contro le leggi e gli usi della guerra commessi all'estero è prevista negli articoli 13 e 231 c.p.m., secondo cui per tali reati, ove commessi in danno dello Stato italiano o di un cittadino italiano o di uno Stato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13988 del 24 ottobre 1989
«In tema di strage, l'ipotesi-base è configurabile nel semplice compimento di atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità, mentre costituisce circostanza aggravante la morte di una o più persone. Requisito essenziale poi è la idoneità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1538 del 9 febbraio 1979
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 285 c.p. in riferimento agli artt. 3 e 27 della Costituzione. Invero, la previsione per tale reato della pena dell'ergastolo costituisce esplicazione della facoltà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4932 del 5 giugno 1986
«La riconosciuta natura eversiva di una associazione (nella specie «Ordine Nero») non può trasformare, per ciò solo, un delitto di strage comune in quella politica prevista dall'art. 285 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1684 del 14 febbraio 1978
«L'elemento materiale del delitto previsto dall'art. 285 del c.p. consiste nel compimento di qualsiasi fatto diretto a portare la devastazione, il saccheggio o la strage nel territorio dello Stato o in una parte di esso. È, quindi, sufficiente, per...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 18 marzo 1970
«Il delitto di attentato contro l'integrità dello Stato, enunciato dalla legge nella ipotesi astratta di «un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero» (art. 241 c.p.), si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11290 del 9 dicembre 1993
«L'art. 285 c.p. prevede la commissione di un fatto, allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, diretto a portare nel territorio dello Stato o in una parte di esso, la devastazione, il saccheggio o la strage. Pertanto, il reato è correlato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4060 del 25 gennaio 2008
«I danni non patrimoniali, rappresentati da turbamenti morali della collettività, sono risarcibili a favore degli enti pubblici esponenziali di essa, anche qualora taluno di tali enti sia stato costituito in epoca successiva alla consumazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2997 del 27 ottobre 1994
«Per la configurabilità del delitto di cui all'art. 414 c.p. è sufficiente la formulazione di un giudizio favorevole del fatto delittuoso, trattandosi di una figura di reato con evento di pericolo presunto. (Fattispecie relativa ad apologia dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11394 del 13 novembre 1991
«Il criterio distintivo tra il delitto di strage e quello di incendio e gli altri delitti contro la pubblica incolumità è costituito dal fine di uccidere: l'incendio, quando sia stato determinato dal fine di uccidere, integra sempre il delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33459 del 7 settembre 2001
«Si configura il delitto di strage allorché gli atti compiuti siano tali da porre in pericolo la pubblica incolumità e non siano limitati ad offendere soltanto la vita di una singola persona. (In applicazione di tale principio la S.C. ha ritenuto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3334 del 14 marzo 1988
«Nel delitto di strage il pericolo per la pubblica incolumità deve derivare direttamente dalla condotta e non già da una sua conseguenza, sicché è ininfluente la circostanza della mancata deflagrazione di un ordigno esplosivo per il cattivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5914 del 23 aprile 1990
«Ai fini della configurabilità del delitto di strage, il fine di uccidere — proprio perché integra il dolo specifico del reato — non può mai essere surrogato da forme degradate con quella del dolo eventuale. Ne consegue che la morte di una o più...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4851 del 21 aprile 1988
«L'elemento soggettivo del reato deve essere desunto, sul piano della concretezza processuale, cioè della prova, principalmente (quando manchino le ammissioni) dalle azioni che, estrinsecando le intenzioni, sono sintomatiche della volontà in tal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4017 del 24 maggio 1986
«Il dolo del delitto di strage consiste nella volontà di compiere atti diretti a mettere in pericolo la pubblica incolumità con la consapevolezza di tale pericolo, il quale è elemento essenziale del reato e non mera condizione di punibilità. Il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7489 del 26 settembre 1984
«Ai fini della sussistenza del delitto di strage, di cui all'art. 422 c.p., il fine di uccidere, proprio perché integra il dolo specifico del reato, non può essere mai surrogato del dolo omicida eventuale. Pertanto, la morte di una o più persone...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4683 del 21 maggio 1983
«Per la sussistenza del delitto di strage non è richiesta la volontà di provocare il pericolo per la pubblica incolumità, poiché questo deve essere considerato oggettivamente, in relazione alla natura dei mezzi adoperati e alle modalità del fatto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10845 del 25 ottobre 1976
«La prova del dolo tipico del delitto di strage può anche ricavarsi dalla straordinaria potenzialità del mezzo usato, di per sé indicativa della evidente intenzione di cagionare la morte di più persone.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16801 del 8 aprile 2004
«In tema di delitti contro l'incolumità pubblica, poiché l'eventualità della morte di uno o più soggetti si configura come un'aggravante del delitto di strage, il delitto di omicidio resta in esso assorbito»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3333 del 15 marzo 1999
«Correttamente il giudice di merito ritiene la sussistenza del delitto di strage e non di quello di omicidio volontario plurimo nel comportamento di appartenenti a un'associazione criminosa che, dopo avere fatto irruzione in un luogo aperto al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8855 del 27 febbraio 2004
«In tema di stato di necessità (art. 54 c.p.), l'imputato ha un onere di allegazione avente per oggetto tutti gli estremi della causa di esenzione, sì che egli deve allegare di avere agito per insuperabile stato di costrizione, avendo subito la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5291 del 2 marzo 1995
«La circostanza che l'eventuale dissenso dalle proposte del vertice di «cosa nostra» esponga il membro dissenziente della «commissione provinciale» ad un grave pericolo di vita, non può configurare in suo favore la scriminante di cui all'art. 54...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49019 del 22 dicembre 2004
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, l'attribuzione di una condotta intenzionale, che può integrare gli estremi di reato, supera certamente il limite della continenza, ed esclude, pertanto, la scriminante del diritto di critica (art. 51 c.p.),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20123 del 20 maggio 2011
«La scriminante relativa all'adempimento di un dovere, prevista dall'art. 51 c.p., è configurabile nel caso in cui la condotta colposa dell'agente derivi dall'inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline imposta da direttive o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2218 del 29 luglio 1997
«Ai fini della inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche in procedimenti diversi, secondo quanto previsto dall'art. 270 c.p.p. non può parlarsi di «procedimento diverso» quando le indagini riguardino condotte di favoreggiamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43681 del 29 ottobre 2015
«Nel reato di strage il dolo consiste nella coscienza e volontà di porre in essere atti idonei a determinare pericolo per la vita e l'integrità fisica della collettività mediante violenza, con la possibilità che dal fatto derivi la morte di una o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1428 del 7 febbraio 1996
«L'accertamento della causale del delitto, quando si tratti di elementi probatori di natura soltanto indiziaria, deve essere puntualmente perseguito, in quanto l'identificazione della causale assume, nei processi di carattere indiziario, specifica...»