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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5310 del 29 maggio 1998
«Pertanto, non costituisce offesa grave ai sensi dell'art. 801 c.c. la vendita da parte del donatario dell'appartamento ricevuto in donazione, né la presentazione all'autorità di pubblica sicurezza di un esposto contro il donante, ove tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4019 del 11 giugno 1983
«...la finalità delle norme legislative e regolamentari di creare, fissando le distanze tra costruzioni, una necessaria zona di rispetto e così evitare possibili intercapedini dannose, sia per ragioni di igiene che di sicurezza pubblica e privata.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5204 del 27 febbraio 2008
«...stradale; pertanto, ove l'Amministrazione pubblica a tutela del bene demaniale abbia esperito i rimedi ordinari a tutela della proprietà, è da ritenersi insussistente un diritto soggettivo suscettibile di dar luogo a tutela ripristinatoria.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2423 del 19 aprile 1982
«In tema di distanze ex art. 890 c.c. per fabbriche di materie esplodenti, le norme dettate dal R.D. 6 maggio 1940, n. 635 (regolamento di esecuzione del T.U. delle leggi di pubblica sicurezza), all. b, cap. II, n. 1, cap. III, n..4 — là dove...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1425 del 6 marzo 1982
«L'art. 907 c.c. — essendo diretto a prevenire od eliminare, a salvaguardia dell'igiene e della sicurezza pubblica, intercapedini eccessivamente anguste, così da assicurare aria e luce in quantità sufficiente, ed avendo come ulteriore specifica...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3380 del 2 agosto 1977
«Le dette intercapedini, dirette a soddisfare esigenze di igiene e di sicurezza pubblica o privata, svolgono, diversamente dai cortili, la funzione di assicurare aria e luce, solo in via subordinata e nei limiti inderogabili del rispetto delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10862 del 3 novembre 1995
«In tema di rifiuto ed omissione di atti di ufficio, gli atti che il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio deve compiere senza ritardo non sono quelli genericamente correlati a ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica o di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8409 del 11 aprile 2006
«In tema di locazione d'immobili ad uso diverso da abitazione, diversamente che per le autorizzazioni amministrative (come l'iscrizione alla Camera di commercio) ovvero di quelle di pubblica sicurezza necessarie all'esercizio di specifiche attività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16803 del 20 giugno 2008
«La presunzione di responsabilità prevista dall'art. 2047 c.c. nei confronti di chi sia tenuto alla sorveglianza dell'incapace è configurabile a carico della struttura sanitaria soltanto in caso di ricovero ospedaliero del malato mentale,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10300 del 7 maggio 2007
«Costituiscono attività pericolose ai sensi dell'art. 2050 c.c. non solo le attività che tali sono qualificate dalla legge di pubblica sicurezza o da altre leggi speciali, ma anche le diverse attività che comportino la rilevante probabilità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1325 del 7 febbraio 2000
«La regola di cui all'art. 2384 c.c. il quale (nel testo modificato dall'art. 5 del D.P.R. n. 1127 del 1969 introdotto in esecuzione della Direttiva CEE n. 151 del 1968 al fine di garantire ai terzi la sicurezza in ordine alla validità degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10282 del 30 novembre 1996
«Le guardie zoofile, anche se, a norma dell'art. 5 del D.M. 31 marzo 1979, non sono più identificabili come agenti di pubblica sicurezza, conservano tuttavia la qualifica di guardie giurate e, quindi, di pubblici ufficiali ai sensi degli artt. 57...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 553 del 18 gennaio 1996
«...comuni, nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza e nei limiti delle loro attribuzioni, esercitano anche funzioni di polizia giudiziaria (vedi anche l'art. 57, comma 2, lett. b, c.p.p.), nonché funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9370 del 31 agosto 1994
«Ai fini dell'ascrivibilità dell'aggravante, prevista dall'art. 74, comma 4, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, dell'essere l'associazione armata, la quale va valutata a carico dell'agente secondo il disposto dell'art. 59, comma 2, c.p., non è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41378 del 28 ottobre 2009
«L'estensione anche all'omicidio volontario della presunzione di inadeguatezza di misure cautelari diverse dalla custodia in carcere, disposta con D.L. 23 febbraio 2009 n. 11 (misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, di contrasto alla...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 515 del 2 novembre 1990
«In questi casi si impone la liberazione immediata dell'arrestato da parte dell'autorità in grado di intervenire con la maggiore tempestività, come prima esigenza da realizzare, indipendentemente dall'esito dell'accertamento giudiziale sulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 492 del 9 gennaio 2004
«...di convalida finalizzato alla verifica dei requisiti di legittimità dei provvedimenti sulla libertà personale, adottabili dall'autorità di pubblica sicurezza solo nei casi eccezionali di necessità e urgenza tassativamente indicati dalla legge.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13171 del 30 marzo 2007
«In tema di convalida dell'arresto o del fermo, l'articolo 391, comma 7, del c.p.p., nella parte in cui prevede che «l'arresto o il fermo cessa di avere efficacia se l'ordinanza di convalida non è pronunciata o depositata nelle quarantotto ore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35706 del 1 ottobre 2001
«In tema di convalida dell'arresto o del fermo, l'art. 391, comma 7, c.p.p., nella parte in cui prevede che «l'arresto o il fermo cessa di avere efficacia se l'ordinanza di convalida non è pronunciata o depositata nelle quarantotto ore successive...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 109 del 24 febbraio 1996
«...per consentire l'adeguamento ad eventuali provvedimenti del giudice amministrativo, dell'Ufficio tecnico regionale o del genio civile, in una prospettiva di coordinamento dell'attività del giudice penale con quella della pubblica amministrazione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9749 del 9 settembre 1994
«...431, che non è una pena accessoria, né un effetto penale della condanna, ma una vera e propria sanzione amministrativa, tanto è vero che ai sensi dell'art. 15 della L. n. 1497 del 1939 essa può essere applicata pure dalla pubblica amministrazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4828 del 28 aprile 1994
«La licenza di pubblica sicurezza, richiesta per gli esercizi indicati nell'art. 86 del D.P.R. 18 giugno 1931, n. 773, norma non abrogata dall'art. 1, comma 3, L. 25 agosto 1991, n. 287, non s'identifica con la licenza di commercio, regolata dalla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«...prolungato, che pure producano quella compromissione delle caratteristiche di sicurezza, di tutela della salute e di altri valori della persona e della collettività che consentono di affermare l'esistenza di una lesione della pubblica incolumità.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1379 del 14 gennaio 2003
«...principio di specialità, in tema di misure di prevenzione, le quali sono applicabili in base a un giudizio di pericolosità attuale del soggetto e sono finalizzate non all'irrogazione di sanzioni penali, bensì alla tutela della sicurezza pubblica.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1784 del 17 giugno 1994
«Il principio di specialità, pertanto, non trova applicazione in tema di misure di prevenzione, dato che il relativo procedimento non è finalizzato all'irrogazione di sanzioni penali, bensì alla tutela della sicurezza pubblica in relazione alla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26239 del 14 giugno 2013
«In tema di colpa omissiva, l'obbligo giuridico di attivarsi gravante sull'agente può originare anche dall'esercizio di attività pericolose, dovendosi intendere per tali non solo quelle così identificate dalle leggi di pubblica sicurezza o da altre...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4981 del 6 febbraio 2004
«Per la configurabilità del reato di incendio colposo, il fuoco, causato dalla condotta imprudente e negligente dell'agente, deve essere caratterizzato dalla vastità delle proporzioni, dalla tendenza a progredire e dalla difficoltà di spegnimento,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2794 del 8 agosto 1986
«Nel caso in cui il procuratore della Repubblica, essendosi iniziata l'azione penale, intenda richiedere l'applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata ex artt. 115 e 229, n. 2, c.p. è tenuto a rivolgere la domanda al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10657 del 24 novembre 1997
«Né può trattarsi del reato di atti contrari alla pubblica decenza, di cui all'art. 726 c.p., che ha ad oggetto regole etico-sociali relative al normale riserbo e alla elementare costumatezza, essendo la condotta sopra descritta offensiva della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41317 del 18 dicembre 2006
«...e della fede pubblica; ne consegue che esso confligge con la ratio della previsione di cui all'art. 649 c.p., la quale concerne esclusivamente i delitti contro il patrimonio e ha natura eccezionale che ne preclude l'applicazione in via analogica.»