-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1741 del 28 gennaio 2005
«Il chiamato all'eredità subentra al de cuius nel possesso dei beni ereditari senza la necessità di materiale apprensione, come si desume dall'art. 460 c.c. che lo abilita, anche prima dell'accettazione, alla proposizione delle azioni possessorie a...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7266 del 29 marzo 2006
«Ai sensi dell'art. 463 c.c. l'indegnità a succedere non integra un'ipotesi di incapacità all'acquisto dell'eredità, ma è causa di esclusione dalla successione; infatti, l'indegnità, come configurata nell'unica disposizione del codice che ne...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1366 del 11 aprile 1975
«La successione per rappresentazione costituisce un caso di vocazione indiretta in ragione della quale la posizione dell'erede rappresentante si determina in base al contenuto (luogo e grado) della vocazione del chiamato (rappresentato), nel...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12753 del 17 novembre 1999
«L'accettazione tacita di eredità può desumersi soltanto dall'esplicazione di un'attività personale dei chiamato tale da integrare gli estremi dell'atto gestorio incompatibile con la volontà di rinunziare, e non altrimenti giustificabile se non in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20562 del 29 luglio 2008
«L'azione ex art. 524 cod. civ., mediante la quale i creditori del rinunciante all'eredità chiedono di essere autorizzati all'accettazione con beneficio d'inventario, in nome e luogo del rinunciante stesso, non può essere esperita quando la...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11619 del 21 novembre 1997
«Il curatore dell'eredità giacente, nominato dal pretore a norma dell'art. 528 c.c., va annoverato fra gli ausiliari del giudice, dovendo intendersi per tale secondo la definizione datane dall'art. 68 c.p.c. (che, nel prevedere, oltre il custode e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 954 del 18 febbraio 1986
«La petitio hereditatis è diretta all'accertamento della qualità di erede allo scopo di acquisire l'universum ius del defunto il quale è comprensivo anche dei diritti personali di godimento e delle detenzioni qualificate corrispondenti...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27556 del 20 novembre 2008
«Il legittimario pretermesso acquista la qualità di chiamato all'eredità solo dal momento della sentenza che accoglie la sua domanda di riduzione, rimuovendo l'efficacia preclusiva delle disposizioni testamentarie lesive della legittima, in sé non...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19527 del 7 ottobre 2005
«In tema di azione di riduzione delle donazioni e dei legati, qualora il testatore abbia disposto a titolo universale dell'intero asse ereditario, la condizione dell'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario è esclusa nell'ipotesi in cui...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 355 del 10 gennaio 2011
«In forza della normativa vigente anteriormente all'entrata in vigore della legge 19 maggio 1975, n. 151, il coniuge superstite, in qualità di legatario "ex lege", è investito, sin dal momento dell'apertura della successione dell'altro coniuge,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4022 del 21 febbraio 2007
«L'onere o modus si qualifica come elemento accidentale ed accessorio rispetto al negozio testamentario, istitutivo di erede (o contenente un legato), ma tale natura non esclude che lo stesso onere possa collegarsi ad un'istituzione di erede per...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5124 del 9 giugno 1997
«Alla risoluzione della disposizione testamentaria domandata dall'erede nei confronti del legatario (o del coerede) inadempiente all'eventuale modus apposto dal testatore (espressamente qualificata in termini di risoluzione per inadempimento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3732 del 20 aprile 1985
«La seminfermità mentale e le circostanze aggravanti della premeditazione e del motivo abietto o futile operano su piani distinti: l'una (la seminfermità) è aspetto della capacità di intendere e di volere, ossia dell'imputabilità, la quale è a sua...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12242 del 6 giugno 2011
«L'erede, continuando la personalità del "de cuius", diviene parte del contratto concluso dallo stesso, per cui egli resta vincolato al contenuto del contratto medesimo, ancorché questo non sia stato trascritto. Pertanto, l'opponibilità...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8223 del 11 agosto 1990
«In tema di divisione l'attribuzione di una porzione pro indiviso a più condividenti postula, a norma dell'art. 720 c.c., la indivisibilità dell'oggetto, per cui ove la porzione stessa consti invece di una molteplicità di beni che consenta, con...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15540 del 7 dicembre 2000
«L'uguaglianza delle quote, per procedere al sorteggio tra coeredi, ai sensi dell'art. 729 c.c., va riferita al momento della divisione e non a quello dell'aperta successione, sia perché la norma non qualifica le quote in questione come ereditarie,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24866 del 23 novembre 2006
«In presenza di donazioni di diversi importi di danaro fatte in vita dal de cuius ad alcuni degli eredi, va effettuata la collazione ereditaria delle somme rispettivamente ricevute, senza che possa operarsi tra gli stessi una sorta di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25473 del 16 dicembre 2010
«La collazione per imputazione dell'immobile donato in nuda proprietà con riserva di usufrutto va effettuata con riferimento al valore corrispondente alla piena proprietà come acquisita dal donatario all'epoca di apertura della successione, sia...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7231 del 29 marzo 2006
«L'effetto dichiarativo-retroattivo della divisione — che poggia in via esclusiva sull'art. 757 c.c. e che l'art. 1116 c.c. estende al rapporto fra comproprietari che non sono coeredi — comporta che ciascun condividente sia considerato titolare ex...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21781 del 28 agosto 2008
«Affinché un atto dispositivo possa qualificarsi come donazione non è sufficiente che il medesimo sia compiuto a titolo gratuito, ma occorre anche che la disposizione patrimoniale sia animata da "spirito di liberalità", ossia effettuata a titolo di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 737 del 18 febbraio 1977
«È lecito il modus , apposto alla donazione di una somma di danaro, in base al quale il donatario è tenuto a servirsi della somma stessa per pagare il riscatto di suo padre, sequestrato da malviventi, poiché l'immoralità non concerne colui che...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26983 del 12 novembre 2008
«La possibilità che costituisca donazione indiretta l'atto di cointestazione, con firma e disponibilità disgiunte, di una somma di denaro depositata presso un istituto di credito qualora la predetta somma, all'atto della cointestazione, risulti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26746 del 6 novembre 2008
«Ai fini della configurabilità della donazione indiretta d'immobile, è necessario che il denaro venga corrisposto dal donante al donatario allo specifico scopo dell'acquisto del bene o mediante il versamento diretto dell'importo all'alienante o...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5410 del 7 dicembre 1989
«Ai fini della decorrenza del termine per proporre domanda di revocazione della donazione per ingratitudine, allorquando il donatario si è reso colpevole di ingiuria grave (nella specie, adulterio commesso dal coniuge del donante), non è...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5265 del 29 maggio 1999
«La disciplina del negotium mixtum cum donatione obbedisce al criterio della prevalenza, nel senso che ricorre la donazione remuneratoria (che esige la forma solenne richiesta per le donazioni tipiche) quando risulti la prevalenza dell' animus...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1411 del 14 febbraio 1997
«La figura della donazione remuneratoria, prevista dall'art. 770, primo comma, c.c., è caratterizzata dalla rilevanza giuridica che assume, in essa, il «motivo» dell'attribuzione patrimoniale, correlata specificamente ad un precedente comportamento...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16550 del 18 giugno 2008
«La qualificazione giuridica di un'elargizione come liberalità effettuata in conformità agli usi ex art. 770, secondo comma, c.c., deve risultare non solo dal rapporto con la potenzialità economica del donante ma anche in relazione alle condizioni...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7679 del 18 dicembre 1986
«Distinta dal vitalizio oneroso — contratto dal quale derivano obbligazioni reciproche contrapposte tra i contraenti e nel quale sussiste un nesso di interdipendenza fra le due prestazioni — è, per diversità della causa, della natura giuridica e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2432 del 8 aprile 1986
«Nella controversia promossa, a norma dell'art. 793 ultimo comma, c.c., per conseguire una pronuncia di risoluzione della donazione per inadempimento dell'onere da parte del donatario, deve escludersi che il giudice, qualificando il contratto come...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5812 del 23 novembre 1985
«In difetto del riconoscimento della personalità giuridica di diritto pubblico, una fondazione non è qualificabile come ente pubblico (non economico), anziché come ente privato, per il solo fatto che persegua finalità non di lucro e che sia...»