-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1484 del 10 febbraio 1995
«L'incapacità di intendere e di volere prevista dall'art. 428 c.c. ai fini dell'annullamento del contratto consiste in un turbamento dei normali processi di formazione ed estrinsecazione della volontà, che può essere causato anche da grave malattia...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 652 del 23 gennaio 1991
«In tema di impugnazione del testamento le manifestazioni morbose a carattere intermittente e ricorrente che, pur potendo escludere la capacità di intendere e di volere, qualora la volontà testamentaria sia stata manifestata nel corso di tali...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2074 del 22 marzo 1985
«Poiché nessuna norma stabilisce che il testamento olografo debba essere redatto e firmato in un unico contesto temporale, è configurabile la formazione progressiva di esso, con la conseguenza che è valido l'olografo per cui il testatore utilizza...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 912 del 3 aprile 1973
«L'inserimento di talune parole in un rigo in bianco, non ancora interlineato, di un testamento, se effettuato prima che l'atto sia stato sottoscritto dal testatore, dai testimoni e dal notaio, non costituisce «aggiunta» nel senso dell'art. 53 L....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21748 del 16 ottobre 2007
«Il consenso informato costituisce, di norma, legittimazione e fondamento del trattamento sanitario: senza il consenso informato l'intervento del medico è, al di fuori dei casi di trattamento sanitario per legge obbligatorio o in cui ricorra uno...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3671 del 9 aprile 1998
«Il coniuge che impugna il matrimonio per errore, adducendo che aveva prestato il proprio consenso ignorando l'esistenza di una malattia psichica dell'altro coniuge, è tenuto a provare unicamente l'esistenza della malattia e la mancata conoscenza...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3508 del 14 aprile 1994
«Il fatto costitutivo dell'annullabilità del matrimonio prefigurata dal n. 1 dell'art. 122 c.c. non è la malattia in sé, ma l'errore del coniuge che, per averla ignorata o non esattamente conosciuta, (nel senso che non la conosceva o che, pur...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6805 del 19 novembre 1986
«La prodigalità, cioè un comportamento abituale caratterizzato da larghezza nello spendere, nel regalare o nel rischiare, eccessiva rispetto alle proprie condizioni socioeconomiche ed al valore oggettivamente attribuibile al denaro, configura...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 515 del 15 gennaio 2004
«Ai fini dell'annullamento di un negozio per incapacità naturale non è necessaria una malattia che annulli in modo assoluto le facoltà psichiche del soggetto, essendo sufficiente un turbamento psichico risalente al momento della conclusione del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1388 del 11 febbraio 1994
«A differenza dell'infermità mentale che viene in considerazione per la dichiarazione d'inabilitazione, consistente in un'alterazione delle facoltà mentali in un grado tale da determinare l'incapacità parziale di curare i propri interessi, per cui...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4967 del 8 marzo 2005
«L'incapacità di intendere e di volere, prevista nell'art. 428 c.c. quale causa d'annullamento del negozio giuridico (artt. 1425, secondo comma e 1324 c.c.) e detta anche incapacità naturale, consiste nella transitoria impossibilità di rendersi...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1036 del 25 febbraio 1989
«Lo stato emotivo conseguente alla consapevolezza di essere affetto da grave malattia (nella specie, un linfogranuloma maligno) non comporta, di per sé, una situazione di incapacità naturale ed, in via generale, non rileva ai fini...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 656 del 14 febbraio 1977
«Ai fini del riconoscimento del diritto agli alimenti, lo stato di bisogno ben può dipendere da uno stato transitorio di malattia, purché non si tratti di un'indisposizione passeggera.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17492 del 9 agosto 2007
«Il potere di emettere la decisione secondo equità, che a norma dell'art. 114 c.p.c. attiene alla decisione nel merito della controversia e presuppone sempre una concorde richiesta delle parti, si distingue dal potere di liquidare in via equitativa...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11039 del 12 maggio 2006
«Il danno biologico - inteso come lesione dell'integrità psico-fisica, suscettibile di valutazione medico-legale, della persona - consiste nelle ripercussioni negative, di carattere non patrimoniale e diverse dalla mera sofferenza psichica, della...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18911 del 1 settembre 2006
«Il licenziamento, quale negozio unilaterale recettizio, è assoggettato alla norma dell'art. 1334 c.c. e pertanto produce effetto nel momento in cui il lavoratore riceve l'intimazione da parte del datore di lavoro, con la conseguenza che la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 866 del 17 gennaio 2008
«Le clausole di polizza, che delimitino il rischio assicurato, ove inserite in condizioni generali su modulo predisposto dall'assicuratore, sono soggette al criterio ermeneutico posto dall'art. 1370 c.c., e, pertanto, nel dubbio, devono essere...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6506 del 4 novembre 1983
«La prova della sussistenza della incapacità naturale al momento della conclusione del contratto incombe a chi ne chieda l'annullamento. A tal fine può essere utilizzato qualsiasi mezzo probatorio ed il rigoroso criterio della dimostrazione circa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3724 del 25 luglio 1978
«Qualora la compravendita venga risolta per i vizi della cosa venduta, il perimento della cosa e la conseguente impossibilità di restituzione della medesima restano a carico dell'alienante, il quale potrà pretendere unicamente la differenza tra i...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10916 del 18 maggio 2011
«In tema di compravendita, si ha consegna di "aliud pro alio" che dà luogo all'azione contrattuale di risoluzione o di adempimento, ai sensi dell'art. 1453 c.c., svincolata dai termini di decadenza e prescrizione previsti dall'art. 1495 c.c.,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9330 del 17 maggio 2004
«In tema di vendita di animali, secondo le norme del codice civile — applicabili in mancanza di leggi speciali o, in via gradata, degli usi locali — la garanzia per vizi, dovuta dal venditore indipendentemente da colpa per il solo fatto oggettivo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3929 del 30 giugno 1982
«L'art. 1496 c.c. — disponendo che nella vendita di animali la garanzia per i vizi è regolata dalle leggi speciali o, in mancanza, dagli usi locali e, in terzo grado, dalle stesse precedenti norme del codice — opera un rinvio a tali usi che...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4221 del 29 giugno 1981
«In una compravendita di animale, mentre la malattia infettiva, di cui quello è affetto, configura la mancanza nell'oggetto dei requisiti di cui all'art. 1346 c.c., con la conseguente nullità del contratto, ai sensi dell'art. 1418, secondo comma,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1516 del 19 febbraio 1997
«Requisito essenziale del contratto di costituzione di rendita vitalizia a titolo oneroso (rendita prevista in corrispettivo dell'alienazione di un bene o della cessione di un capitale, ai sensi dell'art. 1872, primo comma, c.c.) è costituito...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27458 del 22 dicembre 2006
«La causa del contratto di assicurazione privata consiste nel trasferimento del rischio dall'assicurato all'assicuratore e, pertanto è indubbio che il rischio stesso debba preesistere alla stipula del contratto, pena la sua nullità. Quello che,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14069 del 11 giugno 2010
«In tema di contratto di assicurazione che copra le spese per ricoveri da malattia, l'inesattezza delle dichiarazioni o le reticenze cui fanno riferimento gli artt. 1892 e 1893 c.c. non necessariamente presuppongono la consapevolezza da parte del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9689 del 20 agosto 1992
«Il contratto di assicurazione cosiddetto di «sicurezza sanitaria», avendo lo scopo di garantire l'assicurato contro il rischio derivante da malattia o infortunio limitatamente alle spese che, in tale evenienza, egli fosse costretto a sborsare per...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7352 del 26 marzo 2010
«In tema di accertamento probatorio, qualora l'accertamento abbia natura medico-legale e sia diretto a verificare la dipendenza causale di una determinata malattia rispetto ad un'attività lavorativa, trova applicazione il criterio secondo il quale...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 576 del 11 gennaio 2008
«In tema di responsabilità civile aquiliana —nella quale vige, alla stregua delle regole di cui agli artt. 40 e 41 c.p., il principio dell'equivalenza delle cause temperato da quello della causalità adeguata — il nesso di causalità consiste anche...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3806 del 25 febbraio 2004
«In tema di danno biologico, la cui liquidazione deve tenere conto della lesione dell'integrità psicofisica del soggetto sotto il duplice aspetto dell'invalidità temporanea e di quella permanente, quest'ultima è suscettibile di valutazione soltanto...»