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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21064 del 5 maggio 2004
«In tema di reati societari, il giudice penale che accerti l'avvenuta abolitio criminis del reato di impedito controllo della gestione sociale - originariamente previsto dall'art. 2623, n. 3, c.c. - ad opera dell'art. 2625 c.c., introdotto dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35187 del 21 ottobre 2002
«...incidendo sulla misura della pena, non è istituto di diritto sostanziale e, pertanto, non può trovare aplicazione, riguardo ad esso, la disciplina dettata dall'art. 2, commi secondo e terzo, c.p. in materia di sucessione di leggi penali nel tempo.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 280 del 29 marzo 1994
«Tale nuova legge ha riflessi sulla competenza, trattandosi di reati finanziari che appartengono, in quanto tali, alla cognizione del tribunale non essendo prevista la sola pena della multa o dell'ammenda (art. 10 L. 31 luglio 1984 n. 400); in tal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6864 del 14 giugno 1994
«Le modifiche introdotte dall'art. 114 c.p.p. vigente, in tema di atti del procedimento per i quali vige il divieto di pubblicazione, non hanno comportato una successione di leggi penali, sicché non può porsi questione di diritto transitorio, né...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1048 del 1 febbraio 1992
«Le dichiarazioni rese da persona imputata di un reato collegato a quello per cui si procede nel caso previsto dall'art. 371, comma 2 lett. b) c.p.p., da valutare unitamente agli altri elementi di prova che ne confermano l'attendibilità, ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27919 del 14 luglio 2011
«In tema di successione di leggi processuali nel tempo, il principio secondo il quale, se la legge penale in vigore al momento della perpetrazione del reato e le leggi penali posteriori adottate prima della pronunzia di una sentenza definitiva sono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3376 del 28 marzo 1995
«Nel reato permanente, il protrarsi del periodo consumativo ad opera dell'agente comporta, in caso di successione di leggi penali che puniscano più severamente il fatto criminoso, l'applicazione della legge nel cui ambito temporale di vigenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5547 del 31 gennaio 1996
«È tuttora configurabile il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di contrabbando, atteso che il reato di contrabbando non può dirsi depenalizzato sulla base dell'art. 2 della L. 28 dicembre 1993, n. 562,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7385 del 23 giugno 2000
«Ciò posto, ne deriva che le norme in questione non possono non soggiacere alla regola del tempus regit actum che vige nella materia processuale in applicazione, del resto, del principio generale dell'irretroattività della legge fissato dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9898 del 4 marzo 2003
«...del reato, con la conseguenza dell'applicabilità del principio del favor rei, posto dall'art. 2, comma 3 c.p., in materia di successione di leggi penali nel tempo, anziché del principio tempus regit actum stabilito per la disciplina processuale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25227 del 21 giugno 2001
«In tema di successione di leggi penali nel tempo, la disciplina applicabile all'opposizione al decreto penale di condanna e al conseguente giudizio deve essere individuata con riferimento alla legge vigente al momento della presentazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2149 del 12 giugno 1996
«Il fondamento costituzionale della «scusa» della inevitabile ignoranza della legge penale vale prima di tutto per chi versa in condizioni soggettive di sicura inferiorità e non può certo essere strumentalizzato per coprire omissioni di controllo o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 739 del 4 febbraio 1981
«L'art. 16 c.p. regola i rapporti tra il codice penale e le altre leggi penali, le quali, limitandosi a prevedere, nella normalità dei casi, particolari figure di reati in corrispondenza di particolari e contingenti interessi da tutelare, in virtù...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6775 del 22 febbraio 2005
«La circostanza aggravante del delitto di omicidio prevista dall'art. 576, comma primo, n. 5 c.p. (avere commesso il fatto nell'atto di commettere taluno dei delitti previsti dagli artt. 519, 520 e 521, che contemplavano, rispettivamente, la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1686 del 11 febbraio 1998
«L'art. 22, primo comma, della legge 15 febbraio 1963, n. 281 (disciplina della preparazione e del commercio dei mangimi), in seguito alla depenalizzazione operata dall'art. 32, primo comma, della legge n. 689/1981, punisce con sanzione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8907 del 4 ottobre 1996
«...condotte, realizzate nella vigenza delle precedenti statuizioni, non sono depenalizzate quando coincidono con quelle introdotte dalla nuova normativa ovvero con quelle comuni disciplinate in altre, già vigenti, ipotesi tipiche del codice penale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4114 del 8 maggio 1997
«L'art. 2 c.p. che regola la successione nel tempo della legge penale, riguarda quelle norme che definiscono la natura sostanziale e circostanziale del reato, comprese quelle norme extrapenali richiamate espressamente ad integrazione della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18821 del 7 maggio 2014
«L'art. 30, comma quarto, l. n. 87 del 1953, relativo alla cessazione della esecuzione e di tutti gli effetti penali di sentenza irrevocabile di condanna in applicazione di norma dichiarata incostituzionale, non è stato implicitamente abrogato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 683 del 24 gennaio 2001
«...poi, di quanto disposto dagli artt. 13 e 14 dello stesso provvedimento normativo, la sanzione amministrativa trova applicazione, in luogo di quella penale, anche con riguardo ai fatti commessi prima dell'entrata in vigore della depenalizzazione.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 358 del 17 gennaio 1989
«L'art. 731 c.p. ha carattere meramente sanzionatorio ed è compresa tra le norme penali in bianco e cioè di quelle norme il cui precetto è integrato dalle leggi extra penali che si susseguono nel tempo, fermo restando il bene giuridico tutelato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1490 del 17 giugno 1994
«Nel caso di successioni di leggi penali incriminatrici, il principio dell'applicazione della norma più favorevole trova un limite nella formazione del giudicato, a norma dell'art. 2 terzo comma, c.p. La cosa giudicata si forma sull'intero oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41499 del 11 dicembre 2002
«In tema di successione di leggi penali nel tempo, ai fini dell'applicabilità dell'art. 2, comma 2, c.p., sono norme extrapenali integratrici solo quelle che determinano, o concorrono a determinare, il contenuto del precetto penale. Tali non sono,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24468 del 12 giugno 2009
«In materia di successione di leggi penali, in caso di modifica della norma incriminatrice, per accertare se ricorra o meno "abolitio criminis" è sufficiente procedere al confronto strutturale tra le fattispecie legali astratte che si succedono nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3137 del 7 giugno 2000
«L'intervenuta abrogazione, per effetto dell'art. 18 della legge 25 giugno 1999 n. 205, dell'art. 341 c.p. ha dato luogo non ad una pura e semplice abolitio criminis, disciplinata dall'art. 2, comma secondo, c.p., ma ad un fenomeno di successione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3165 del 7 giugno 2000
«L'intervenuta abrogazione, per effetto dell'art. 18 della legge 25 giugno 1999 n. 205, del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall'art. 341 c.p., non ha dato luogo ad un fenomeno di successione di leggi penali nel tempo, quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2716 del 31 maggio 2000
«L'intervenuta abrogazione, ad opera dell'art. 18 della legge 25 giugno 1999 n. 205, del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall'art. 341 c.p. non ha dato luogo ad un fenomeno di successione di leggi penali nel tempo, quale previsto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3922 del 10 gennaio 1998
«Per altro il decreto legge non convertito non ha effetti nella successione di leggi penali ex art. 2, secondo e terzo comma, c.p. a seguito della sentenza della Corte cost. n. 51/85, pur regolando i fatti commessi sotto la sua vigenza. La clausola...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 40146 del 7 novembre 2011
«In presenza di una successione di leggi che comporti la depenalizzazione di una fattispecie in precedenza prevista come reato, le sanzioni amministrative trovano immediata applicazione nel caso in cui il giudizio penale instaurato nella vigenza...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2451 del 16 gennaio 2008
«In tema di successione di leggi penali, la modificazione della norma extrapenale richiamata dalla disposizione incriminatrice esclude la punibilità del fatto precedentemente commesso se tale norma è integratrice di quella penale oppure ha essa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4296 del 4 febbraio 2004
«La disciplina relativa alla successione delle leggi penali (art. 2 c.p.) si applica qualora la disposizione richiamata da una «norma penale in bianco» sia modificata o abrogata, ovvero nell'ipotesi in cui venga modificata una norma «definitoria» —...»