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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11894 del 24 novembre 1998
«Un'elargizione di gioielli fatta allo scopo di consentire la prosecuzione di una convivenza, non è assimilabile alla liberalità d'uso, caratterizzata dal fatto che colui che la compie intende osservare un uso, cioè adeguarsi ad un costume vigente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10741 del 11 maggio 2009
«Gli effetti del contratto debbono essere individuati avendo riguardo anche alla sua funzione sociale, e tenendo conto che la Costituzione antepone, anche in materia contrattuale, gli interessi della persona a quelli patrimoniali. Ne consegue che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10521 del 7 dicembre 1994
«Analogamente a quanto previsto dall'art. 42 R.D. 21 giugno 1942 n. 629 (legge sul marchio), in base al quale si presume che nell'arco di tre anni di mancata utilizzazione del marchio la sua funzione distintiva si sia a tal punto stemperata da non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4785 del 2 maggio 1991
«Ove nel corso di una campagna pubblicitaria siano stati usati l'immagine ed il nome di una persona fisica che sia legale rappresentante di una società per azioni avente come denominazione sociale il nome stesso del suo legale rappresentante, per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7644 del 13 luglio 1995
«...delle esigenze del figlio, posto che i bisogni, le abitudini, le legittime aspirazioni di questo, e in genere le sue prospettive di vita, non potranno non risentire del livello economico-sociale in cui si colloca la figura del genitore.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12641 del 26 maggio 2006
«...materno, ormai naturalmente associato al minore dal contesto sociale in cui egli si trova a vivere, si risolverebbe in un'ingiusta privazione di un elemento della sua personalità, tradizionalmente definito come il diritto «a essere se stessi».»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3090 del 15 marzo 1993
«In particolare, nel caso in cui il fabbricato non adempia ad una funzione uniforme e le unità immobiliari siano soggette a destinazioni differenti, ad un tempo ad abitazione ed ad esercizio commerciale, il criterio dell'utilità sociale, cui è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2180 del 11 marzo 1997
«In relazione al principio secondo cui l'obbligo del proprietario del fondo vicino di non fabbricare a distanza inferiore ai tre metri dai lati della finestra da cui si sia acquisito il diritto di esercitare sia veduta diretta che veduta obliqua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2994 del 17 febbraio 2004
«La visibilità delle opere destinate all'esercizio della servitù è un carattere che non sempre si presta ad esemplificazioni puramente teoriche, ma che deve essere verificato caso per caso, nella realtà sociale specifica, nei costumi, negli usi e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1785 del 10 marzo 1983
«L'innovazione e la trasformazione del fondo dominante, che importi un mutamento definitivo ed irreversibile della sua destinazione, tale da rendere la funzione economico-sociale attuale del bene incompatibile con quella anteatta, determina...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6278 del 22 giugno 1990
«...dell'art. 2362 c.c.). Anche in tali ipotesi, pertanto, la validità ed operatività di quegli atti va riscontrata sulla base delle disposizioni che regolano la formazione ed attuazione della volontà sociale (oltre che delle comuni norme negoziali).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7520 del 9 aprile 1983
«...costituendo ciascuno uno strumento di integrazione della funzione economico-sociale che qualifica gli altri, ed il rapporto giuridico che ne viene costituito ha nel collegamento dei negozi la sua fonte genetica e/o il suo regolamento funzionale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1205 del 28 marzo 1977
«...nell'agevolare la realizzazione della funzione economico-sociale di uno dei negozi collegati, i quali si trovano, fra di loro, in un rapporto tale per cui la validità o l'efficacia di uno di essi influenzano la validità, e l'efficacia degli altri.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11314 del 10 maggio 2010
«...loro sfera giuridica individuale; né il loro eventuale interesse al modo in cui la compagine sociale è formata, allorché la libera trasferibilità delle quote non sia in discussione, ne giustificherebbe la personale partecipazione al giudizio.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3646 del 13 febbraio 2009
«L'assunzione a carico di ciascuna delle parti di contrapposte obbligazioni non solo esclude la gratuità del negozio ma rende palese la sussistenza della causa di cui agli artt. 1325 e 1343 cod. civ., la quale si identifica con la funzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7844 del 15 luglio 1993
«La causa o ragione del negozio si identifica con la funzione economico-sociale dell'atto di autonomia privata nella sintesi dei suoi elementi essenziali e l'accertamento da parte del giudice di merito degli elementi costitutivi del negozio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3300 del 13 ottobre 1975
«Requisito essenziale del contratto è la causa (art. 1325 c.c.), la quale si identifica nella funzione economico-sociale che esso obiettivamente persegue e che il diritto riconosce rilevante ai suoi fini. Tale requisito inerisce unitariamente al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1244 del 18 febbraio 1983
«La causa del contratto si identifica con la funzione economico-sociale che il negozio obiettivamente persegue e il diritto riconosce rilevante ai fini della tutela apprestata. Essa è ontologicamente distinta dallo scopo particolare che ciascuna...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 63 del 11 gennaio 1973
«La causa, come funzione economico-sociale del negozio, va intesa, nei contratti tipici, come funzione concreta obiettiva, che corrisponde ad una delle funzioni tipiche ed astratte determinate dalla legge. Pertanto anche nei contratti tipici,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2 del 2 gennaio 1997
«Premesso che il libro dei soci, nelle società di capitali, ha la funzione di documentare il contenuto e le vicende della "partecipazione sociale", le iscrizioni in esso contenute, in quanto prive di ogni effetto dispositivo, debbono essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2720 del 4 febbraio 2009
«Nel caso in cui venga opposta, nei contratti con prestazioni corrispettive, l'eccezione "inadimplenti non est adimplendum", occorre verificare, secondo il principio di buona fede e correttezza sancito dall'art. 1375 cod. civ., in senso oggettivo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13840 del 9 giugno 2010
«...e della incidenza di queste sulla funzione economico-sociale del contratto), si sia resa responsabile delle violazioni maggiormente rilevanti e causa del comportamento della controparte e della conseguente alterazione del sinallagma contrattuale.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11430 del 16 maggio 2006
«Il giudice, ove venga proposta dalla parte l'eccezione inadimplenti non est adimplendum , deve procedere ad una valutazione comparativa degli opposti adempimenti avuto riguardo anche allo loro proporzionalità rispetto alla funzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1077 del 30 gennaio 1995
«Nei contratti con prestazioni corrispettive, quando le parti si addebitino inadempimenti reciproci, proponendo l'una contro l'altra vicendevolmente domande contrapposte, come del resto nel caso in cui il convenuto si limiti a contrastare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24786 del 22 novembre 2006
«...cause, quali una grave violazione urbanistica, la necessità di interventi edilizi oppure dall'esistenza di meri impedimenti o ritardi burocratici che non attengono alla oggettiva attitudine del bene ad assolvere la sua funzione economico-sociale.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8880 del 3 luglio 2000
«Il venditore di un bene immobile destinato ad abitazione, in assenza di patti contrari, ha l'obbligo di dotare tale bene della licenza di abitabilità senza della quale esso non acquista la normale attitudine a realizzare la sua funzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5963 del 1 luglio 1996
«In tema di vendita di autoveicoli, ricorre l'ipotesi di vendita di aliud pro alio , che legittima l'esperimento dell'azione generale di risoluzione ex art. 1453 c.c., quando l'autoveicolo non possa assolvere alla funzione economico-sociale sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2349 del 23 giugno 1976
«...funzione economico-sociale della cosa stessa secondo l'individuazione fattane, esplicitamente od implicitamente, dalle parti contraenti nel determinare l'oggetto, in senso giuridico ed economico (non già come dato meramente fisico), del contratto.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 452 del 23 gennaio 1982
«Nel caso di vendita di un oggetto pregiato o di lusso (nella specie, una pelliccia di visone) ove il pregio è determinato non solo dalla qualità della materia prima impiegata, ma anche dalla particolare accuratezza delle operazioni di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2712 del 23 marzo 1999
«...di effettuare l'acquisto o che presenti i difetti che le impediscano di assolvere alla sua funzione naturale o a quella concreta assunta come essenziale dalle parti (cosiddetta inidoneità ad assolvere la funzione economico-sociale).»