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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2014 del 14 ottobre 1970
«La disposizione dell'art. 485 c.c., che considera erede puro e semplice il chiamato all'eredità il quale, essendo in possesso, a qualsiasi titolo, di beni ereditari, non faccia l'inventario entro i termini nella norma stessa previsti, non riguarda...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3013 del 10 febbraio 2006
«Poiché la collazione ha la funzione di assicurare nella divisione della massa attiva del patrimonio del de cuius l'osservanza delle quote spettanti agli eredi — estendendo l'art. 737 c.c. ai figli, ai loro discendenti e al coniuge l'obbligo del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14864 del 16 novembre 2000
«L'esercizio dell'azione di divisione ereditaria comporta, come quello dell'azione di riduzione, la collazione e l'imputazione delle donazioni per accertare la consistenza del patrimonio ereditario, ma mentre la causa petendi della prima è la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2093 del 24 febbraio 2000
«In tema di divisione ereditaria, chi agisce per lo scioglimento della comunione, non essendo terzo, in quanto subentra nella posizione del de cuius, trae da questa sia il diritto di agire per la dichiarazione della simulazione delle donazioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7142 del 29 luglio 1994
«La domanda di collazione proposta nel giudizio di divisione ereditaria con riguardo ai beni che si assumono donati in vita dal coerede con atto di alienazione simulato, non implica domanda di riduzione delle relative attribuzioni patrimoniali,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 368 del 13 gennaio 2010
«In materia di successione ereditaria, l'erede legittimario che sia stato pretermesso acquista la qualità di erede soltanto dopo il positivo esercizio dell'azione di riduzione; ne consegue che, prima di questo momento, egli non può chiedere la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4698 del 12 maggio 1999
«L'azione personale di reintegrazione della quota di riserva non è un'azione spettante collettivamente ai legittimari ma è un'azione individuale che compete in via autonoma al singolo che si ritenga leso nella propria quota individuale di legittima...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6979 del 26 novembre 1986
«In materia successoria, ai fini della determinazione della porzione disponibile, i beni vengono in rilievo non per il valore della loro nuda proprietà bensì nel loro effettivo valore secondo le regole della collazione, poiché l'art. 556 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25646 del 23 ottobre 2008
«Nel giudizio di divisione ereditaria, la collazione per imputazione nella quale il giudice, a norma degli artt. 724 e 725 c.c., imputa alla quota del coerede le somme di denaro delle quali il medesimo sia debitore verso gli altri coeredi, per poi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1100 del 21 marzo 1977
«L'interprete deve ricorrere al criterio ermeneutico integrativo fissato dall'art. 1367 c.c. soltanto quando, esaurita l'interpretazione ricognitiva, rimanga ancora in dubbio, il che non si verifica se alla clausola da interpretare egli abbia già...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27410 del 13 dicembre 2005
«Ai sensi dell'art. 725 c.c. la collazione per imputazione, istituto diretto ad assicurare la par condicio degli eredi, opera immediatamente mediante il prelievo, da parte degli altri eredi, dalla massa ereditaria, di beni in proporzione delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2630 del 31 marzo 1990
«I beni che i coeredi non donatari possono prelevare dalla massa ereditaria a seguito della collazione per imputazione effettuata dai coeredi donatari, devono essere stimati per il valore che avevano all'epoca dell'apertura della successione e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6358 del 7 giugno 1993
«Il secondo comma dell'art. 734 c.c. — il quale prevede che, nel caso di incompletezza della divisione testamentaria, i beni in essa non compresi sono attribuiti secondo le norme della successione legittima, salvo che risulti diversa volontà del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24866 del 23 novembre 2006
«In presenza di donazioni di diversi importi di danaro fatte in vita dal de cuius ad alcuni degli eredi, va effettuata la collazione ereditaria delle somme rispettivamente ricevute, senza che possa operarsi tra gli stessi una sorta di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15131 del 18 luglio 2005
«In presenza di donazioni fatte in vita dal de cuius la collazione ereditaria — in entrambe le forme previste dalla legge, per conferimento del bene in natura ovvero per imputazione — è uno strumento giuridico volto alla formazione della massa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12477 del 7 luglio 2004
«Il mantenimento del figlio maggiorenne convivente è da escludere quando quest'ultimo, ancorché allo stato non autosufficiente economicamente, abbia in passato espletato attività lavorativa, così dimostrando il raggiungimento di un'adeguata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5888 del 27 novembre 1985
«L'aggiunta del modus non snatura l'essenza della donazione, non potendo assegnarsi ad esso la funzione di corrispettivo, con la sussunzione della donazione modale nella categoria dei contratti a titolo oneroso, ma comporta che la liberalità, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4381 del 4 agosto 1982
«Il donante ha solo il potere di dispensare il donatario dalla collazione, ma non può in alcun modo vincolare la sua scelta, qualora egli sia tenuto alla collazione, di conferire in natura il bene (immobile) ricevuto ovvero di attuare la collazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2453 del 28 giugno 1976
«I beni che i coeredi non donatari possono prelevare dalla massa ereditaria, a seguito della collazione per imputazione effettuata dai coeredi donatari, devono essere stimati per il valore che avevano al tempo dell'apertura della successione - e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3935 del 25 novembre 1975
«La collazione presuppone l'esistenza di una comunione ereditaria e, quindi, di un asse da dividere mentre, se l'asse sia stato esaurito con donazioni o con legati, o con gli uni e con gli altri insieme, sì che manchi un relictum , non vi è luogo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2752 del 7 maggio 1984
«La dispensa dalla collazione, contenuta in una donazione, ha natura di clausola contrattuale, e come tale non può essere eliminata ex post per volontà dell'uno o dell'altro contraente; essa, tuttavia, non urta contro il divieto di patti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 278 del 13 gennaio 1984
«Con riguardo alla donazione che il de cuius abbia fatto in vita in favore di uno dei propri eredi, la dispensa dalla collazione, che si traduce, con svantaggio degli altri eredi, nell'esonero del donatario dal conferimento del donatum in sede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3045 del 13 settembre 1975
«In tema di collazione fra figli legittimi, il diritto del donatario di trattenere i beni donatigli fino a concorrenza della quota disponibile, previsto dall'art. 737 secondo comma c.c., sussiste solo nel caso di dispensa espressa o tacita alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 913 del 1 aprile 1974
«La dispensa dalla collazione del bene donato in vita dal de cuius ad un proprio discendente attribuisce il bene stesso al donatario, nell'ipotesi in cui questi concorra alla successione con altri discendenti del de cuius , fino alla concorrenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1987 del 5 giugno 1969
«La collazione non annulla ex tunc la donazione, sicché il donatario non deve restituire quanto medio tempore abbia goduto del bene donato; ma soltanto conferire il bene o il suo valore alla massa dividenda nello stato in cui si trova al tempo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 502 del 15 gennaio 2003
«Mentre con l'interposizione reale colui che acquista il Diritto (interposto), in esecuzione di accordi interni con il terzo (interponente), è tenuto ritrasferirgli il diritto, nella donazione indiretta realizzata attraverso la vendita del bene...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25473 del 16 dicembre 2010
«La collazione per imputazione dell'immobile donato in nuda proprietà con riserva di usufrutto va effettuata con riferimento al valore corrispondente alla piena proprietà come acquisita dal donatario all'epoca di apertura della successione, sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 645 del 17 gennaio 2003
«In tema di divisione ereditaria ed in ipotesi di collazione di immobili per imputazione, ai fini della determinazione delle quote spettanti a ciascuno degli eredi, il valore dei beni donati dal de cuius dev'essere calcolato con riferimento alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2163 del 27 febbraio 1998
«La collazione per imputazione costituisce una fictio iuris per effetto della quale il coerede, che, a seguito di donazione operata in vita dal de cuius , abbia già anticipatamente ricevuto una parte dei beni a lui altrimenti destinati solo con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1159 del 1 febbraio 1995
«In tema di divisione ereditaria e nel caso di collazione di immobile per imputazione l'equivalente pecuniario del valore del bene deve essere determinato con riferimento alla sua consistenza al tempo di apertura della successione (art. 747 c.c.),...»