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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 4419 del 21 febbraio 2008
«In caso di rilascio dei beni ereditari in favore dei creditori e dei legatari, a seguito di accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario, l'Amministrazione finanziaria, pur non potendo insinuare nella procedura di liquidazione il proprio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6032 del 23 giugno 1994
«La nozione di comitato recepita dall'art. 39 c.c. non è incompatibile con il mutamento dell'originaria componente soggettiva dell'organizzazione poiché la configurazione di questa come una struttura chiusa, se è aderente all'ipotesi di strumenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 915 del 22 gennaio 2003
«La strada interpoderale o vicinale, iscritta negli elenchi comunali, si presume assoggettata al pubblico transito, diritto reale dell'ente esponenziale estinguibile soltanto per volontà anche implicita del medesimo, irrilevante essendo al riguardo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15379 del 22 luglio 2005
«In tema di condominio, l'art. 1102 c.c. consente al condomino l'utilizzazione più intensa della cosa comune al servizio della sua proprietà esclusiva, purché ne sia consentito il pari uso agli altri partecipi e non ne sia alterata la destinazione,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3168 del 5 aprile 1996
«Una volta non impugnata la sentenza d'appello nella parte in cui la domanda di regresso del garante — proposta in via riconvenzionale e condizionatamente al rigetto della domanda del debitore principale di accertamento, nei confronti anche del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11378 del 31 marzo 2006
«L'art. 96, comma 2, c.p.p., che detta le formalità per la nomina del difensore di fiducia da parte dell'imputato, è, per la sua intrinseca natura e per la finalità perseguita, una norma non inderogabile ma tipicamente ordinatoria e regolamentare,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 925 del 3 giugno 1995
«L'impugnazione presentata dalle parti private con telegramma o raccomandata deve recare la sottoscrizione autenticata da un notaio, da altra persona autorizzata o dal difensore e ciò vale anche quando l'impugnazione sia consegnata dal detenuto in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4845 del 17 gennaio 1995
«Deve dichiararsi inammissibile l'impugnazione presentata da persona detenuta a mezzo matricola, in busta chiusa, senza che la firma apposta in calce all'atto sia autenticata; il requisito dell'autentica, prescritto a pena di inammissibilità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4886 del 23 febbraio 1993
«La presentazione dei motivi di impugnazione, da parte del detenuto, alla direzione dell'istituto carcerario, in busta chiusa, è inidonea a realizzare le finalità dell'atto, che deve essere ricevuto dal direttore al quale il contenuto della busta è...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 2076 del 23 agosto 1994
«In tema di impugnazioni dell'imputato detenuto, qualora l'atto sia trasmesso per mezzo del servizio postale, il requisito dell'autenticazione della sottoscrizione, prescritto a pena di inammissibilità dagli artt. 583 e 591 c.p.p. e riguardante...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10964 del 20 dicembre 1996
«In materia di notificazioni, quando vi sia stata elezione di domicilio, in caso di impossibilità di eseguire la notificazione nel domicilio indicato, l'ufficiale giudiziario non ha né il potere né il dovere di procedere ad alcun ulteriore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29671 del 16 luglio 2003
«Il divieto di applicazione di una misura cautelare, sulla base di nuovi elementi di prova, a carico di soggetto nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di non luogo a procedere, prima che tale pronuncia sia stata revocata, in tanto opera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2097 del 7 agosto 1993
«La revoca della misura cautelare della custodia in carcere, ai sensi dell'art. 89 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (T.U. delle norme in materia di stupefacenti), quale novellato, ultimamente, dall'art. 5, D.L. 14 maggio 1993, n. 139, convertito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1473 del 25 giugno 1993
«Poiché l'apposizione del segreto sugli atti di indagine non ammette deroghe, il giudice del riesame non può prendere visione di atti oggetto di segretazione. (Nella specie gli atti erano stati inviati al tribunale della libertà in busta chiusa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 949 del 13 gennaio 2012
«E inammissibile la rinuncia al ricorso per cassazione presentata dall'imputato detenuto alla direzione dell'istituto di pena in busta chiusa, in quanto priva del requisito dell'autenticazione prescritto dal combinato disposto degli artt. 583 e 591...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31728 del 21 luglio 2004
«In tema di diffamazione commessa mediante scritti (art. 595 c.p.), sussiste il requisito della comunicazione con più persone, necessario per integrare il reato, anche quando le espressioni offensive siano comunicate ad una sola persona ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2027 del 3 marzo 1993
«A norma dell'art. 123, comma primo, c.p.p., le richieste formulate dall'imputato detenuto e ricevute dal direttore dell'istituto penitenziario sono produttive di effetti «come se fossero ricevute direttamente dall'autorità giudiziaria»:...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 150 del 8 marzo 1994
«Per le dichiarazioni di impugnazione presentate da persone detenute, il requisito della autenticazione, prescritto a pena di inammissibilità dal combinato disposto degli artt. 583 e 591 c.p.p., può ritenersi soddisfatto solo quando esse si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8154 del 18 agosto 1998
«In tema di disciplina dell'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli ed in relazione agli illeciti amministrativi previsti, con riferimento ai sinistri con soli danni a cose, a carico degli...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1680 del 5 giugno 1953
«Quando il giudice, investito della revocazione, ritenga questa ammissibile per il ricorso di taluno dei motivi indicati nell'art. 395 c.p.c., non è assolutamente necessario e indispensabile che, chiusa la fase del iudicium rescindens, giudichi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12877 del 21 ottobre 1978
«La toilette di un cinema, che non sia chiusa a chiave in modo da impedirne l'accesso, deve considerarsi ai fini del delitto di atti osceni, luogo aperto al pubblico.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 900 del 17 gennaio 2014
«La configurazione del giudizio di rinvio quale giudizio ad istruzione sostanzialmente chiusa, in cui è preclusa la formulazione di nuove conclusioni e quindi la proposizione di nuove domande o eccezioni e la richiesta di nuove prove, salvo che la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5450 del 11 marzo 2005
«Il perfezionamento della notifica effettuata ai sensi dell'art. 140 cod. pro. civ. — richiede il compimento di tutti gli adempimenti stabiliti da tale norma (deposito della copia dell'atto nella casa del comune dove la notificazione deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9379 del 27 giugno 2002
«In materia di procedimento civile, la norma posta dall'art. 186 quater c.p.c., nel richiedere che per la pronunzia dell'ordinanza anticipatoria sia esaurita l'istruzione, non fa riferimento ad un formale provvedimento di chiusura dell'attività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3378 del 22 maggio 1980
«Allorché il giudice dichiara chiusa l'istruttoria ed invita le parti a precisare le conclusioni, le parti medesime decadono dai mezzi istruttori non assunti, indipendentemente da un'espressa dichiarazione di decadenza.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1399 del 27 febbraio 1980
«L'ordinanza che dichiara chiusa l'istruttoria quando ravvisa superflua, per i risultati raggiunti, l'ulteriore assunzione di mezzi di prova, non può, violando i diritti della difesa, rinvenire l'estremo della superfluità nelle acquisizioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20872 del 28 ottobre 2004
«In materia di assunzione della prova testimoniale, qualora il giudice del merito, ai sensi dell'art. 257, primo comma, c.p.c., disponga che sia chiamata a deporre una persona alla quale si siano riferiti i testi per la conoscenza dei fatti, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25349 del 2 dicembre 2009
«In tema di rendimento dei conti, la mancata produzione dei documenti giustificativi, privando di attendibilità il conto, equivale all'omessa presentazione dello stesso, con conseguente impossibilità della sua impugnativa ai sensi dell'art. 264 c.p.c.»
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Cassazione civile, sentenza n. 438 del 12 aprile 1946
«L'approvazione del rendiconto, data anche in sede stragiudiziale, può dar luogo così alla comune impugnativa per vizio di volontà (errore, violenza, dolo), come a quella speciale preveduta negli artt. 327 c.p.c. del 1865 e 266 c.p.c. vigente, ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5054 del 5 aprile 2001
«La consecuzione della procedura di concordato preventivo a quella di amministrazione controllata, per la quale sia stata depositata la somma prescritta, ai sensi dell'art. 188, n. 4, L. fall., non fa venir meno la necessità dell'imposizione al...»