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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 837 del 10 febbraio 1986
«Al possessore di beni ereditari, al quale si applicano le disposizioni in materia di possesso concernenti la restituzione dei frutti, le spese, i miglioramenti e le addizioni, non può essere riconosciuto anche il diritto di ritenzione nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1144 del 1 febbraio 1995
«Con riguardo ai crediti nascenti da un rapporto di comunione a favore di un comunista nei confronti di un altro (nella specie, per rimborso di spese di ricostruzione e di addizioni relative ad immobile in comunione), che non siano mai stati...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5122 del 26 maggio 1999
«Costituisce modus , e non condizione risolutiva, un obbligo morale apposto ad una donazione che non diviene inefficace in caso di inadempimento, ma obbliga il donatario al trasferimento del bene ad altri per realizzare le finalità stabilite dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 970 del 5 febbraio 1983
«Per l'applicabilità degli artt. 936 e 937 c.c. è necessario che autore delle opere eseguite su suolo altrui sia un terzo, dovendo considerarsi tale colui che non è vincolato al proprietario dell'immobile da alcun rapporto negoziale ovvero da alcun...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8918 del 20 agosto 1991
«A differenza dell'art. 701 del c.c. abrogato, che esigeva, per la sussistenza del possesso di buona fede, il concorso di tre elementi, e cioè l' animus rem sibi habendi, un titolo - anche viziato - idoneo, in astratto, a trasferire il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 743 del 14 gennaio 2009
«Al comproprietario e compossessore di buona fede di un immobile, che vi abbia eseguito addizioni costituenti miglioramenti (nella specie, costruendo un fabbricato sul terreno acquistato "pro indiviso"), non si applica la normativa dell'art. 936...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12342 del 22 agosto 2002
«Il diritto ad una indennità per i miglioramenti arrecati alla cosa ed esistenti al tempo della restituzione, il quale si correla all'incremento attuale ed effettivo che si verifica, in conseguenza di tali miglioramenti, nel patrimonio del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8834 del 10 settembre 1997
«Al possessore del fondo non spetta indennizzo per addizioni consistenti in edifici abusivamente eretti sullo stesso, non potendo ammettersi alcun indennizzo per lo svolgimento di un'attività illecita anche sotto il profilo penale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9267 del 19 aprile 2010
«Il diritto di ritenzione, che è riconosciuto in via generale nell'art. 1152 cod. civ e si configura come situazione non autonoma ma strumentale all'autotutela di altra situazione attiva generalmente costituita da un diritto di credito, è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20906 del 27 ottobre 2005
«In relazione alla norma di cui all'art. 1189 c.c., che riconosce effetto liberatorio al pagamento fatto dal debitore in buona fede a chi appare legittimato a riceverlo, il principio dell'apparenza del diritto, che mira alla tutela della buona fede...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3362 del 7 aprile 1987
«Il diritto di ritenzione attribuito dall'art. 2756, terzo comma. c.c. al creditore per le prestazioni e per le spese relative alla conservazione ed al miglioramento di beni mobili all'uopo affidatigli e da realizzare mediante riparazioni,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6158 del 20 giugno 1998
«In tema di manutenzione della cosa locata e di miglioramenti ed addizioni alla stessa, le disposizioni di cui agli artt. 1576, 1592 e 1593 sono convenzionalmente derogabili tra le parti.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9744 del 8 novembre 1996
«È facoltà del conduttore apportare alla cosa locata quelle migliorie od innovazioni che non ne mutino la natura e la destinazione pattuita. Non trova applicazione, in questo caso, la norma di cui all'art. 1587 n. 1 c.c., ma solo la disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10623 del 9 maggio 2007
«La disciplina dettata dagli artt. 1592 e 1593 c.c. in tema di miglioramenti ed addizioni all'immobile apportate dal conduttore, non trova applicazione nell'affitto di azienda, per il quale non è previsto uno ius tollendi in capo all'affittuario...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4608 del 23 maggio 1997
«Se le parti, nella loro autonomia contrattuale, derogando alla disciplina legale prevista dagli artt. 1592 e 1593 c.c. per i miglioramenti e le addizioni apportati alla cosa dal conduttore con il consenso del locatore, pattuiscono l'obbligo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10959 del 9 dicembre 1996
«Le norme, contenute negli artt. 1592 e 1593 c.c., sono applicabili anche alle accessioni operate dal conduttore che, originariamente separabili per la loro natura fisica, siano divenute giuridicamente inseparabili per disposizione di legge o per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6094 del 20 marzo 2006
«Con riguardo alle addizioni effettuate dal conduttore, se il locatore vi ha prestato consenso e queste, non separabili senza nocumento della cosa locata, costituiscano anche un miglioramento della cosa locata, comportando un incremento di valore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6814 del 18 maggio 2001
«La necessità dell'autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali per la rimozione, dall'immobile ove sono allocati, di beni di interesse storico, artistico, archeologico o etnografico, non esclude l'interesse ad agire del locatore del medesimo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14871 del 16 novembre 2000
«Lo ius tollendi di cui all'art. 1593 c.c. può essere esercitato anche successivamente alla cessazione del rapporto locatizio, in quanto la disposizione, che riconosce al conduttore il diritto di togliere le addizioni, separabili senza nocumento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6871 del 17 novembre 1983
«L'art. 1593 c.c. — nel disciplinare le addizioni eseguite dal conduttore sulla cosa locata — non enuncia una facoltà di costui, ma regola soltanto le conseguenze della sua iniziativa — consentita o meno — prescindendo dalla sua legittimità e dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1891 del 19 giugno 1971
«L'art. 939 c.c. regola, in via generale, soltanto l'unione e la commistione fra cose appartenenti a diversi proprietari verificatesi in assenza di precedenti rapporti giuridici fra i medesimi. L'ipotesi di addizioni eseguite dal conduttore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2061 del 25 febbraio 1998
«In tema di prova civile, prima di avvalersi delle presunzioni il giudice non è tenuto ad invitare la parte contro cui esse operano a fornire la prova contraria. Costituendo le presunzioni unicamente un procedimento logico cui la legge consente di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 29763 del 29 dicembre 2011
«In tema di diritto di abitazione, cui si applicano gli artt. 985 c.c. e 986 c.c. per effetto del rinvio operato dall'art. 1026 c.c., il momento al quale occorre fare riferimento per la valutazione delle addizioni operate da chi ne è titolare è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4584 del 18 agosto 1997
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione o il mantenimento di misure cautelari personali, quando tali indizi debbano essere desunti da dichiarazioni di soggetti indicati nell'art. 192, comma terzo e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2888 del 20 maggio 1999
«Il ricorso diretto per cassazione avverso l'ordinanza applicativa di una misura coercitiva è consentito solo per violazione di legge e non anche per vizio della motivazione. Tra le ipotesi di violazione di legge rientrano la mancanza assoluta di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4541 del 22 marzo 2012
«Il patto di adottare la forma scritta per un determinato atto può essere revocato anche tacitamente, mediante comportamenti incompatibili col suo mantenimento, in quanto nel sistema contrattuale vige la libertà della forma, per cui, al di fuori...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 640 del 14 gennaio 2014
«L'art. 535, primo comma, cod. civ., che rinvia alle disposizioni sul possesso in ordine a restituzione dei frutti, spese, miglioramenti e addizioni, si riferisce al possessore di beni ereditari convenuto in petizione di eredità ex art. 533 cod....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6830 del 24 marzo 2014
«L'autorità del giudicato sostanziale opera soltanto entro i rigorosi limiti degli elementi costitutivi dell'azione e presuppone che tra la precedente causa e quella in atto vi sia identità di parti, di "petitum" e di "causa petendi". (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16529 del 21 agosto 2004
«La valutazione in ordine all'attendibilità di un teste deve avvenire soprattutto in relazione, al contenuto della dichiarazione e non aprioristicamente per categorie, in quanto in quest'ultima ipotesi il giudizio sull'attendibilità sfocerebbe...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3274 del 10 febbraio 2011
«Il procedimento per l'omologazione del concordato fallimentare - come disciplinato dall'art. 129 legge fall., nel testo introdotto dal d.l.vo 9 gennaio, n. 5 - non prevede l'impulso d'ufficio, bensì l'iniziativa di parte, mediante ricorso ex art....»