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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10876 del 30 aprile 2008
«...demanialità, l'accertamento in uno specchio d'acqua dei caratteri idrografici di un lago e non di uno stagno e non assumendo rilievo il mancato inserimento nell'elenco delle acque pubbliche, data la natura dichiarativa del relativo provvedimento.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12272 del 5 luglio 2004
«Nel nostro ordinamento, le acque pubbliche fanno parte, salva diversa previsione legale, del demanio necessario (idrico) dello Stato, come risulta dall'art. 822 c.c. e dal regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 e come è ribadito dal D.P.R. 24...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12701 del 18 dicembre 1998
«Tale rapporto pertinenziale e la conseguente demanialità del bene accessorio permangono fino al momento in cui la pubblica amministrazione manifesti la sua volontà di sottrarre la pertinenze alla sua funzione, mentre la sdemanializzazione non può...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11101 del 26 luglio 2002
«Le disposizioni degli artt. 3 e 4 della legge 5 gennaio 1994, n. 37 (recante «Norme per la tutela ambientale delle aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle altre acque pubbliche»), sostitutive degli artt. 946 e 947 c.c. — le quali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6928 del 19 giugno 1995
«Chi esegue opere per estrarre acque dal sottosuolo, oltre a rispettare la distanza di cui all'art. 889 c.c., deve osservare il dettato della norma di cui all'art. 911 c.c., la quale è diretta a tutelare il proprietario del fondo che già usi delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3331 del 29 maggio 1982
«Nella controversia fra proprietari confinanti in ordine all'utilizzazione di acque non pubbliche, mediante pozzi trivellati nei rispettivi fondi a distanza legale ed attingenti alla medesima falda, il giudice del merito, pure in difetto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6059 del 16 novembre 1981
«L'art. 912 c.c. — secondo cui il giudice, nella controversia tra proprietari confinanti in ordine all'utilizzazione di acque non pubbliche (nella specie: mediante pozzi trivellati nei rispettivi fondi), può procedere ad una conciliazione degli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2566 del 6 febbraio 2007
«Pur essendo vero che il proprietario del fondo sovrastante non può rendere più gravoso per il proprietario del fondo inferiore il deflusso delle acque che, dal terreno superiore, scolano verso quello sottostante e pur potendosi ritenere che questo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15006 del 21 novembre 2000
«La natura di inondazione delle vicende fluviali rispetto alle parti di fondo contese fra le parti, imponendo di ritenere immutata la condizione giuridica di dette parti, comporta l'esclusione della competenza del Tribunale regionale delle acque...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14734 del 14 novembre 2000
«Con l'espressione «disporre dell'acqua» in luogo di quella di «diritto sull'acqua» prevista nel progetto della Commissione, la norma intende riferirsi a qualsiasi rapporto sia di natura reale (proprietà, enfiteusi, usufrutto, superficie) sia di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2860 del 5 novembre 1973
«Tale tutela a carattere petitorio si attua, ai sensi dell'art. 143, lett. b) T.U. 11 dicembre 1933, n. 1775, davanti al tribunale superiore delle acque pubbliche e va invocata direttamente nei confronti della P.A. e indirettamente nei riguardi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7332 del 26 marzo 2009
«Poiché le acque pubbliche costituiscono beni immobili, l'attività di intermediazione su mandato ed a titolo oneroso finalizzata alla conclusione di un contratto avente ad oggetto il rilascio o la cessione di una concessione di derivazione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25010 del 10 ottobre 2008
«Poiché l'ambiente naturale costituisce un bene pubblico di rango costituzionale, la lesione di esso fa sorgere in capo alle pubbliche amministrazioni preposte alla sua tutela il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale derivatone. Tale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 29531 del 18 dicembre 2008
«Il passaggio in cosa giudicata di una pronuncia del giudice ordinario, ovvero del giudice amministrativo, recante statuizioni sul merito di una pretesa attinente ad un determinato rapporto, estende i suoi effetti al presupposto della sussistenza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27183 del 28 dicembre 2007
«Agli effetti del risarcimento del danno da illecito permanente (quale deve ritenersi l'abusiva captazione di acque pubbliche). la permanenza va accertata non già in riferimento al danno, bensì al rapporto eziologico tra il comportamento contra ius...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 493 del 22 luglio 1999
«Perché possa configurarsi illecito permanente è necessario che la condotta venga posta in essere dalla medesima persona, e perciò che l'elemento soggettivo del fatto causale sia ontologicamente riferibile ad un unico soggetto, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14205 del 6 luglio 2005
«In tema di riparto della competenza tra autorità giudiziaria in sede ordinaria e tribunali regionali delle acque pubbliche, in virtú dell'art. 140 lett. c), del r.d. n. 1775 del 1933, il quale attribuisce a questi ultimi le controversie...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 371 del 30 giugno 1999
«...artt. 1 della legge n. 657 del 1986 e 69 del D.P.R. n. 43 del 1988 è utilizzabile anche per la riscossione delle entrate patrimoniali delle pubbliche amministrazioni. (Fattispecie relativa a controversia promossa anteriormente all'1 luglio 1998).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4725 del 28 maggio 1997
«Ai sensi dell'art. 140 R.D. n. 1775 del 1933, le domande volte a conseguire la condanna della pubblica amministrazione al risarcimento dei danni — anche se fatte valere in forza della generale previsione dell'art. 2043 c.c. — sono devolute alla...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 17452 del 23 luglio 2010
«Nel procedimento davanti al Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche, il regolamento di competenza d'ufficio non può essere richiesto oltre la prima udienza di trattazione essendo applicabile anche un tale giudizio, in virtù del principio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1681 del 12 marzo 1984
«Nell'ipotesi che due domande, appartenenti alla competenza per materia di due diversi giudici (nella specie, tribunale in sede ordinaria e tribunale regionale delle acque pubbliche), siano proposte l'una in via principale e l'altra solo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1066 del 20 gennaio 2006
«Anche ai tribunali regionali delle acque pubbliche appartiene la competenza a disporre un accertamento tecnico preventivo nei giudizi agli stessi devoluti, con la conseguenza che l'accertamento tecnico preventivo disposto davanti ad altro giudice...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24503 del 12 giugno 2009
«...solo nel caso in cui la condotta di deviazione abbia ad oggetto acque pubbliche o private. (Fattispecie nella quale il reo aveva deviato il deflusso delle acque meteoriche, ostruendo un preesistente canale con l'impiego di fascine e terriccio).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43396 del 12 novembre 2003
«L'elemento psicologico del delitto previsto dall'art. 632 c.p. consiste sia nella volontarietà del fatto in sè, ossia nell'intenzione di cagionare una deviazione di acque pubbliche o private, o un'immutazione dello stato dei luoghi nella proprietà...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44926 del 2 dicembre 2008
«...acque pubbliche, dato che la presunzione di demanialità di tutte le acque può essere superata solo con la prova che quello specifico corso d'acqua, per le sue caratteristiche, è inidoneo alla realizzazione di usi di pubblico e generale interesse.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 767 del 23 marzo 2000
«Poiché l'elemento che connota il reato di deviazione di acque è la modificazione del naturale equilibrio idrico di un corso d'acqua con il mutamento della precedente destinazione che si attua spostandone il corso in altro invaso o distogliendone...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 8759 del 7 maggio 2004
«In tema di ammissibilità del regolamento di competenza d'ufficio, la relativa proposizione successivamente alla prima udienza di trattazione deve ritenersi pienamente legittima nei giudizi dinanzi ai tribunali regionali delle acque pubbliche,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3074 del 3 marzo 2003
«La nullità derivante da vizio di costituzione del tribunale regionale delle acque pubbliche - conseguente alla declaratoria di illegittimità costituzionale (con la sentenza n. 353 del 2002) dell'art. 138 del R.D.11 dicembre 1933, n. 1775 (Testo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 440 del 15 giugno 2000
«Ai fini dell'ammissibilità del ricorso per cassazione contro le sentenze del Tribunale superiore delle acque pubbliche è irrilevante che, anziché specificamente alle Sezioni Unite, esso sia genericamente diretto alla Corte di cassazione, atteso...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6994 del 24 marzo 2010
«...383 o 384, secondo comma, ult. parte, c.p.c., sicché è irrilevante l'eventuale erroneità delle richieste delle parti in un senso o nell'altro. (Fattispecie relativa all'impugnazione di una sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche).»