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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5753 del 30 ottobre 1981
«Il giuramento estimatorio, essendo ammesso solo per determinare il valore della cosa domandata, non può essere deferito per accertare il fatto storico del prezzo convenuto e pagato in un contratto di vendita.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4308 del 24 marzo 2001
«Il divieto di deferire giuramento sopra un contratto per la validità del quale sia richiesta la forma scritta, poiché mira ad evitare che il contraente possa in tal via superare la nullità derivante dall'inosservanza della forma prescritta ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9466 del 19 maggio 2004
«Atteso che il divieto del patto commissorio, posto dall'art. 2744 c.c., va interpretato non secondo un criterio formalistico e strettamente letterale, ma secondo un criterio ermeneutico e funzionale, finalizzato ad una più efficace tutela del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11924 del 23 ottobre 1999
«Il divieto di patto commissorio, sancito dall'art. 2744 c.c., s'estende a qualsiasi negozio, quale ne sia il contenuto, che venga impiegato per conseguire il risultato concreto, vietato dall'ordinamento, dell'illecita coercizione del debitore a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1233 del 10 febbraio 1997
«Il divieto di patto commissorio sancito dall'art. 2744 c.c. si estende a qualsiasi negozio, ancorché lecito e quale ne sia il contenuto, che venga impiegato per conseguire il risultato concreto, vietato dall'ordinamento, dell'illecita coercizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4064 del 7 aprile 1995
«Il patto commissorio, vietato dall'art. 2744 c.c., è configurabile, con la conseguente sanzione di nullità, solo nella fase di costituzione o di attuazione del mutuo, con riferimento a patti coevi o successivi al contratto e non in relazione ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8352 del 3 aprile 2007
«Il privilegio generale sui mobili riconosciuto dall'art. 2751 bis , n. 4; c.c. ai «crediti del coltivatore diretto, sia proprietario che affittuario, mezzadro, colono, soccidario o comunque compartecipante, per i corrispettivi della vendita dei...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21045 del 1 ottobre 2009
«Il privilegio speciale sul bene immobile, che assiste (ai sensi dell'art. 2775 bis c.c.) i crediti del promissario acquirente conseguenti alla mancata esecuzione del contratto preliminare trascritto ai sensi dell'art. 2645 bis c.c., siccome...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17197 del 14 novembre 2003
«Il privilegio speciale previsto dall'art. 2775 bis c.c. per il credito del promissario acquirente sul bene immobile oggetto del contratto preliminare, prevale rispetto alle ipoteche gravanti sullo stesso immobile, pur se iscritte anteriormente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3111 del 21 maggio 1984
«Presupposto necessario per la costituzione di un diritto di pegno, avendo questo la funzione di assicurare la prelazione del creditore pignoratizio in sede di espropriazione forzata del bene che ne è oggetto, è l'esistenza di un'obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19059 del 5 settembre 2006
«Nel processo di espropriazione forzata mobiliare presso terzi la dichiarazione del terzo ex art. 547 c.p.c. è preordinata all'individuazione della cosa assoggettata ad espropriazione, se essa è positiva il processo di esecuzione può procedere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5353 del 18 giugno 1987
«La consegna ad un terzo del bene oggetto del pegno ai sensi dell'art. 2786, secondo comma, c.c. integra una forma particolare di spossessamento del debitore o del terzo costituente, cui si fa ricorso quando il debitore non ha fiducia nel creditore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7214 del 25 marzo 2009
«In tema di pegno a garanzia di crediti, il principio di accessorietà desumibile dall'art. 2784 cod. civ comporta la nullità per difetto di causa dell'atto costitutivo della prelazione stipulato in relazione ad un credito non ancora esistente, ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23839 del 19 novembre 2007
«Ai fini dell'ammissibilità in via privilegiata di un credito garantito da pegno al passivo fallimentare, deve escludersi l'opponibilità della prelazione in favore dell'istituto bancario creditore pignoratizio, quando non vengano rispettate le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7871 del 11 agosto 1998
«La apposizione, ad un contratto di pegno, di una clausola contenente un generico riferimento «ad ogni altro eventuale credito presente e futuro, diretto o indiretto, vantato dal creditore» oltre alla puntuale indicazione di quello per il quale il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23669 del 6 novembre 2006
«L'accessorietà dell'ipoteca - che può essere concessa e iscritta soltanto per un determinato credito - ne denota la mancanza di autonomia rispetto all'obbligazione garantita; l'ipoteca non può, quindi, essere ceduta con effetti reali senza il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2786 del 23 marzo 1994
«La garanzia ipotecaria, in quanto riferibile soltanto a crediti già esistenti, ovvero a crediti futuri, purché dipendenti da rapporti già esistenti (art. 2852 c.c.), non può essere validamente concessa, in sede di apertura di credito «di firma»,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14337 del 2 novembre 2000
«A norma dell'art. 2881 c.c., l'ipoteca che è venuta meno a seguito della cancellazione, può essere nuovamente iscritta con un nuovo grado nella prelazione se il titolo giustificativo di essa — nel caso di specie il contratto di mutuo — non è estinto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7236 del 29 marzo 2006
«La richiesta di cancellazione dell'ipoteca da parte del creditore. in assenza di consenso del fideiussore che ha adempiuto al pagamento del debito garantito, impedendo la surrogazione nell'ipoteca del fideiussore, configura un'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9314 del 9 aprile 2008
«Il creditore che agisce in surroga in luogo del proprio debitore, ai sensi dell'art. 2900 c.c., esercita il medesimo diritto che sarebbe spettato a quest'ultimo. Pertanto, ove si tratti di diritto di fonte contrattuale, ed il debitore surrogato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 723 del 23 gennaio 1995
«L'azione surrogatoria, volta a far valere diritti del debitore nei confronti di terzi, ha per presupposto l'inerzia del debitore relativamente all'esercizio di suoi diritti a contenuto patrimoniale, e quindi richiede da parte dell'attore la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20002 del 18 luglio 2008
«Ai fini dell'esperibilità dell'azione revocatoria ordinaria non è necessario al creditore essere titolare di un credito certo, liquido ed esigibile, bastando una semplice aspettativa che non si riveli "prima facie" pretestuosa e che possa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7127 del 25 maggio 2001
«L'azione revocatoria ordinaria ha solo la funzione di ricostruire la garanzia generica assicurata al creditore dal patrimonio del debitore la cui consistenza, per effetto dell'atto di disposizione posto in essere dal debitore, si sia ridotta in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29869 del 19 dicembre 2008
«In tema di revocatoria ordinaria, il rilascio di cambiali ipotecarie in favore di un terzo non esime il debitore dall'onere di provare che il rapporto causale ha natura onerosa e che è stato stipulato, contestualmente al rilascio dei titoli, un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11612 del 22 giugno 2004
«In tema di azione revocatoria ordinaria, il rapporto di contestualità richiesto dall'art. 2901 secondo comma c.c., in forza del quale la prestazione di garanzie reali, anche per debiti altrui, è considerata «atto a titolo oneroso» se contestuale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8723 del 9 aprile 2009
«In tema di formazione del giudicato in relazione ai rapporti di durata, se l'accertamento dell'esistenza, validità e natura giuridica di un contratto, fonte di un rapporto obbligatorio, costituisce il presupposto logico-giuridico di un diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8515 del 5 maggio 2004
«ll giudicato implicito può ritenersi formato solo allorché tra la questione risolta espressamente e quella che si assume risolta implicitamente sussista un nesso di dipendenza così intenso da non consentire che l'una sia stata decisa senza aver...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9810 del 19 giugno 2003
«La compravendita di un bene immobile che, quantunque anteriore all'assoggettamento del venditore a fallimento o a liquidazione coatta amministrativa, risulti trascritta solo successivamente non è opponibile, giusta disposto dell'art. 2914 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15141 del 26 ottobre 2002
«Ai fini dell'efficacia della cessione di crediti "futuri" in pregiudizio del creditore pignorante, ex art. 2914 n. 2 c.c., occorre distinguere tra crediti maturandi con origine da un unico e già esistente rapporto — base, quali i crediti di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5550 del 7 giugno 1999
«Le regole sui modi di acquisto della proprietà, sulla portata del principio consensualistico in materia di effetti reali del contratto e sulla conseguente considerazione della natura e della funzione della vendita ad efficacia reale immediata,...»