-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10843 del 5 novembre 1997
«Giacché la legitimatio ad causam attiene alla regolare instaurazione del contraddittorio, il suo difetto è rilevabile in ogni stato e grado del giudizio, con il solo limite che, sulla relativa questione siasi eventualmente formato il giudicato....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5407 del 17 giugno 1997
«La legitimatio ad causam, attiva e passiva (che si ricollega al principio di cui all'art. 81 c.p.c., inteso a prevenire una sentenza inutiliter data), è istituto processuale riferibile al soggetto che ha il potere di esercitare l'azione in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11190 del 27 ottobre 1995
«L'istituto della legittimazione ad agire o a contraddire in giudizio (legittimazione attiva o passiva) si ricollega al principio dettato dall'art. 81 c.p.c., secondo cui nessuno può far valere nel processo un diritto altrui in nome proprio fuori...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3087 del 19 maggio 1982
«Il difetto di legitimatio ad causam, la quale si identifica nel potere o dovere di promuovere o subire un giudizio in ordine al rapporto sostanziale dedotto, e, quindi, di ottenere o subire una decisione di merito, favorevole o sfavorevole, è...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 446 del 14 gennaio 2003
«In materia di assistenza pubblica, la legge n. 448 del 1998 ha attribuito al Ministero del Tesoro la legittimazione processuale in tutte le controversie relative ai risultati della verifica della permanenza dei requisiti sanitari previsti nei...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15233 del 5 luglio 2007
«Chi agisce per il risarcimento dei danni non è tenuto a dare la prova della piena proprietà del bene danneggiato ma solo della titolarità della situazione sostanziale che è oggetto del rapporto giuridico controverso, poiché anche colui che si...»
-
Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3874 del 12 marzo 2012
«Il provvedimento col quale il giudice di pace autorizza la parte a stare in giudizio di persona ex art. 82, secondo comma, c.p.c. non deve necessariamente precedere l'instaurazione del giudizio, né manifestarsi in forma espressa, in quanto anche...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17008 del 26 agosto 2004
«Nel procedimento dinanzi al giudice di pace, l'autorizzazione a stare in giudizio di persona, «in considerazione della natura e entità della causa» ex art. 82 c.p.c., attiene all'accertamento che nulla osti a che il soggetto possa agire senza il...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12831 del 3 settembre 2003
«L'Avvocatura dello Stato, cui spetta, senza bisogno di mandato, la rappresentanza processuale delle amministrazioni dello Stato, anche se ad ordinamento autonomo, ha la capacità di compiere tutti gli atti processuali consentiti al difensore munito...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10592 del 11 ottobre 2000
«I reati previsti dagli artt. 110 T.U.L.P.S. e 718-721 c.p. non sono in rapporto di specialità perché consistono in fattispecie criminose non coincidenti, atteso che l'art. 718 c.p. punisce l'esercizio di giochi d'azzardo nei quali ricorre il fine...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3074 del 11 novembre 1997
«La posta in gioco nel reato di gioco d'azzardo costituisce corpo di reato, perciò la strumentalità probatoria sottesa al vincolo è insita nel rapporto tra cosa-corpo di reato e fattispecie contestata e non necessita di specifica motivazione una...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 637 del 28 aprile 1993
«È legittimo il sequestro dei locali ove sia praticato il gioco d'azzardo, allorché esista un rapporto strutturale e strumentale con l'attività criminosa. (Fattispecie: organizzazione finalizzata solo apparentemente allo svolgimento di attività...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 601 del 29 gennaio 1997
«Allorquando il reato di maltrattamento di animali viene in evidenza con riferimento a comportamenti che costituiscono l'esercizio di pratiche venatorie, occorre tener conto, oltre che della norma di cui all'art. 727 c.p., come modificato dalla...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41742 del 30 ottobre 2009
«Il reato contravvenzionale di abbandono di animali, come modificato dalla L. 20 luglio 2004, n. 189, concorre con i reati contravvenzionali previsti dall'art. 30 della L. 11 febbraio 1992, n. 157. (In motivazione la Corte ha precisato che il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7181 del 21 marzo 2013
«Nel caso di dichiarazione di fallimento dell'imprenditore entro l'anno dalla morte non è obbligatoria, ai sensi dell'art. 10 legge fall., l'audizione dell'erede nella fase istruttoria anteriore alla dichiarazione di fallimento, atteso che nessuno...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4865 del 1 marzo 2010
«Il recesso del socio di società di persone, di cui non sia stata data pubblicità, ai sensi dell'art. 2290, secondo comma, c.c., non è opponibile ai terzi, non producendo esso i suoi effetti al di fuori dell'ambito societario; conseguentemente, il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13322 del 6 ottobre 2000
«L'estensione del fallimento della società commerciale di persone al socio illimitatamente responsabile è ammissibile solo se operata entro il limite temporale di un anno dallo scioglimento del rapporto sociale di cui agli artt. 10 ed 11 della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22926 del 29 ottobre 2009
«Nel procedimento per la dichiarazione di fallimento, divenuto - per effetto delle modifiche all'art. 15 della legge fall. introdotte dal D.L.vo n. 5 del 2006, nel testo "ratione temporis" applicabile - un procedimento a cognizione piena, il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18618 del 28 agosto 2006
«Ai sensi dell'art. 2495, secondo comma, c.c., nel testo introdotto dall'art. 4 del D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 6 ed entrato in vigore il 1° gennaio 2004, la cancellazione dal registro delle imprese produce l'effetto costitutivo dell'estinzione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5215 del 27 febbraio 2008
«Nel giudizio di opposizione alla dichiarazione di fallimento, la verifica, ex art. 5 legge fall., dello stato d'insolvenza dell'imprenditore commerciale esige la prova di una situazione d'impotenza, strutturale e non soltanto transitoria, a...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2548 del 22 febbraio 1990
«In tema di armi da guerra, sia dal contesto letterale dell'art. 1 della L. 18 aprile 1975, n. 110 sia dalla ratio legis mirante alla salvaguardia delle libertà primarie pubbliche e private e alla difesa delle istituzioni democratiche, si desume un...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2902 del 12 aprile 1986
«Deve ritenersi la detenzione abusiva di un'arma ogni volta che tra l'agente e l'arma stessa risulti sussistere una relazione di fatto che consenta la disponibilità dell'arma e ciò indipendente da un rapporto materiale o spaziale tra l'agente e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10307 del 22 novembre 1996
«Il difensore munito di procura per una determinata controversia non può in base alla stessa effettuare la chiamata in garanzia di un terzo introducendo nel processo una nuova e distinta controversia che ecceda i limiti dell'originario rapporto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2415 del 14 aprile 1984
«Il mandato ad litem conferisce al difensore il potere di chiamare in causa un terzo, ove ciò non implichi l'introduzione di un rapporto diverso rispetto alla causa principale; il difensore del convenuto, pertanto, è abilitato in forza...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1076 del 10 febbraio 1983
«La dichiarazione di non voler proseguire la causa di merito, importando disposizione del diritto in contesa, deve provenire dalla parte, non essendo a ciò abilitato il procuratore munito del solo mandato ad lites e, pertanto, la sentenza che...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7523 del 27 marzo 2009
«In tema di regolamento delle spese processuali, nel regime anteriore alla novella dell'art. 92 c.p.c. recata dall'art. 2, comma 1, lett. a), della legge 28 dicembre 2005, n. 263, rientra tra i poteri discrezionali del giudice di merito disporne la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4984 del 4 aprile 2001
«L'accertamento e la valutazione dell'interesse ad agire (da compiersi in via preliminare, prescindendo dall'esame del merito della controversia e dall'ammissibilità della domanda sotto altri e diversi profili) si risolvono in un'indagine...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17026 del 26 luglio 2006
«L'interesse ad agire con un'azione di mero accertamento non implica necessariamente l'attuale verificarsi della lesione d'un diritto o una contestazione, essendo sufficiente uno stato di incertezza oggettiva sull'esistenza di un rapporto giuridico...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8200 del 23 maggio 2003
«L'interesse ad agire consiste nell'esigenza di ottenere un risultato utile giuridicamente apprezzabile e non conseguibile senza l'intervento del giudice; pertanto, in presenza di assegno bancario oggetto di ammortamento ad istanza del portatore,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13690 del 7 dicembre 1999
«Anche nel caso di domande formulate in termini alternativi nei confronti di due diversi soggetti, va affermata la carenza di interesse all'impugnazione - nel caso, al ricorso per cassazione - ove sussista una situazione di indifferenza dell'attore...»