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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26460 del 18 giugno 2013
«La necessità di rideterminare la pena per la sopravvenienza di nuovo titolo definitivo di detenzione - che si assuma in continuazione con fatti già oggetto di precedente provvedimento del giudice dell'esecuzione emesso a norma dell'art. 671 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 695 del 10 gennaio 2014
«In tema di revisione, ricorre l'ipotesi di cui alla lett. a) dell'art. 630 cod. proc. pen. quando ad una sentenza irrevocabile di condanna per il reato di associazione per delinquere (nella specie, finalizzata allo spaccio di stupefacenti) sia...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16208 del 14 aprile 2014
«Il divieto di "reformatio in pejus" opera anche nel giudizio di rinvio e con riferimento alla decisione del giudice di appello se il ricorso per cassazione è stato proposto dall'imputato, essendo irrilevante, per il verificarsi di questi effetti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3763 del 28 gennaio 2014
«La Corte di Cassazione può accedere alla riqualificazione giuridica del fatto, se sia stato presentato un motivo nuovo dell'imputato sul punto, pur non enunciato in appello, purché entro i limiti in cui esso sia stato storicamente ricostruito dai...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6609 del 12 febbraio 2014
«È ammissibile l'appello quando la parte indichi specificamente i punti della sentenza di primo grado che richiede che siano riesaminati, indicandone le ragioni. (Fattispecie nella quale la Corte ha annullato l'ordinanza che dichiarava...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5430 del 9 maggio 1992
«La contravvenzione di cui all'art. 676 c.p., a differenza del delitto previsto dall'art. 449 c.p. in relazione al precedente art. 434, ha natura di reato proprio del progettista e del costruttore.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25255 del 12 luglio 2005
«L'inosservanza dell'obbligo di provvedere all'esecuzione dei lavori necessari a rimuovere il pericolo di rovina in edifici o altre costruzioni (art. 677 c.p.) è reato proprio che può essere commesso dal soggetto che, pur non essendo proprietario,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 679 del 26 gennaio 1993
«Il reato di cui al primo comma, dell'art. 677 c.p., relativo all'omissione di lavori in edifici che minacciano rovina, è reato di mero pericolo, tant'è che se ricorre un concreto pericolo per l'incolumità delle persone si configura l'ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17322 del 23 aprile 2009
«Non integra il reato di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina (art. 677 c.p.) la condotta del proprietario di un immobile, sottoposto a sequestro preventivo, che non provveda a eseguire i lavori urgenti per rimuovere una situazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4032 del 3 febbraio 2004
«L'inosservanza dell'ordinanza del sindaco che ingiunge di provvedere all'urgente riparazione dell'immobile in stato di pericolo per la pubblica incolumità, da parte del soggetto titolare dell'obbligo di manutenzione e conservazione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17844 del 15 aprile 2003
«Il reato previsto dall'art. 677, comma 3 c.p. si realizza allorché il proprietario dell'edificio che minaccia rovina non si sia attivato per rimuovere le cause di pericolo, a nulla rilevando né l'ignoranza dello stato di pericolo - scaturente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41709 del 12 dicembre 2002
«La fattispecie prevista dall'art. 677 c.p. (omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina) configura un reato proprio che può essere commesso soltanto dal proprietario dell'edificio o dal non proprietario che, per legge o per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1437 del 15 febbraio 1997
«L'obbligo giuridico di rimuovere il pericolo derivante dalla minacciante rovina di un edificio o altra costruzione — la cui violazione integra il reato contravvenzionale di cui all'art. 677 c.p. — incombe anche sul conduttore: questi, infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9866 del 20 novembre 1996
«L'obbligo giuridico del proprietario di rimuovere il pericolo derivante dalla minacciante rovina di parti comuni di un edificio — la cui violazione integra il reato contravvenzionale di cui all'art. 677 c.p. — è del tutto indipendente dalla causa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7764 del 7 agosto 1996
«Negli edifici condominiali, l'obbligo giuridico di rimuovere il pericolo derivante dalla minacciante rovina di parti comuni della costruzione — la cui violazione integra il reato contravvenzionale di cui all'art. 677 c.p. — incombe...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34112 del 18 settembre 2001
«L'obbligo, penalmente sanzionato dall'art. 677, comma terzo, c.p., di provvedere all'esecuzione dei lavori necessari a rimuovere il pericolo per l'incolumità delle persone costituito dall'esistenza di un edificio o di una costruzione che minacci...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5966 del 22 maggio 2000
«Il reato previsto dall'art. 677 c.p. si realizza allorché il proprietario non si sia attivato per rimuovere le cause del pericolo accertato, a nulla rilevando né l'ignoranza dello stato di pericolo in cui versi l'edificio (rientrando nella normale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35144 del 18 ottobre 2002
«Per la sussistenza dell'elemento soggettivo della contravvenzione di cui all'art. 677 c.p. (omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina) è necessaria quella volontà cosciente e libera, cui è condizionata, a norma dell'ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5196 del 25 maggio 1996
«La contravvenzione di omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina — di cui all'art. 677 c.p. — ha carattere permanente, in quanto lo stato di consumazione di essa perdura fino a che il pericolo per la pubblica incolumità non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25796 del 5 luglio 2002
«La contravvenzione prevista dall'art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità) e consistente nella mancata ottemperanza al provvedimento di urgenza del sindaco che imponga l'esecuzione delle opere necessarie ad evitare il pericolo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14357 del 9 aprile 2001
«L'inosservanza dell'ordinanza sindacale che ingiunge l'esecuzione di lavori urgenti su un immobile, stante il suo pericolo di crollo, integra esclusivamente la contravvenzione di cui all'art. 677 c.p., e non anche la contravvenzione, prevista...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28193 del 16 luglio 2007
«Ai fini della configurabilità del reato di fabbricazione o commercio abusivo di materie esplodenti, le definizioni di «materie esplodenti» di cui all'art. 678 c.p., e di «artifici e prodotti affini» e «giocattoli pirici» di cui all'art. 82 R.D. 6...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2508 del 30 giugno 1994
«L'esclusione oggettiva dell'applicazione di sanzioni sostitutive prevista dall'art. 60, ultimo comma, della L. 24 novembre 1981, n. 689 per i reati in materia di esplosivi quando per i detti reati la pena detentiva non è alternativa a quella...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11213 del 7 dicembre 1993
«La distinzione concettuale introdotta dalla legislazione per il controllo delle armi tra «esplosivi» (che sono quelli che, per la quantità e la qualità, presentano una micidialità equiparabile a quella delle armi da guerra, e sono idonei, quindi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8754 del 4 marzo 2011
«Si configura il reato di commercio abusivo di materie esplodenti, di cui all'art. 678 c.p., nel caso di vendita in forma ambulante di giocattoli pirici.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44474 del 19 novembre 2009
«Integra il reato contravvenzionale di fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti la detenzione, senza licenza, del materiale esplodente presso i locali della ditta autorizzata al suo trasporto, sia pure al solo fine di provvedere allo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2645 del 18 maggio 1999
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 678 c.p., in fattispecie in cui assuma rilievo l'esistenza di una licenza che fissi un limite quantitativo alla legittima detenzione di artifici pirotecnici, deve tenersi conto, nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3763 del 16 luglio 1998
«In mancanza di una sanzione specificamente prevista in ordine al precetto di cui all'art. 47 R.D. n. 773 del 1931 (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) e in presenza della norma di cui all'art. 678 c.p. che prevede come reato la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2959 del 18 luglio 1997
«Ai fini della configurabilità del reato di fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti, non occorre stabilire se le definizioni di «materie esplodenti», usata dall'art. 678 c.p., e di «artifici e prodotti affini» e «giocattoli pirici»...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10901 del 15 ottobre 1986
«La deroga alla disciplina generale ex art. 78 c.p. sulla fabbricazione e commercio e quindi detenzione abusiva degli esplosivi operata dalla normativa speciale ex leggi 2 ottobre 1967, n. 895, 14 ottobre 1974, n. 497 e 18 aprile 1975, n. 110 è...»