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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34531 del 12 settembre 2007
«Gli argomenti esposti in una memoria presentata ai sensi dell'art. 121 c.p.p. possono essere disattesi anche per implicito dal giudice.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10485 del 7 marzo 2008
«L'inammissibilità della domanda di riparazione per ingiusta detenzione può essere rilevata dal giudice anche d'ufficio, trattandosi di sanzione processuale espressamente disposta dall'art. 645, comma primo, c.p.p., norma richiamata dall'art. 315,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6948 del 12 giugno 2000
«In tema di rinuncia alla impugnazione da parte dell'imputato, essa deve essere fatta personalmente dalla parte privata, oppure a mezzo del difensore munito di procura speciale, che, ai sensi dell'art. 122 c.p.p., deve, tra l'altro, contenere la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 923 del 5 maggio 1995
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, la proposizione della domanda, che può essere fatta direttamente dalla parte ai sensi dell'art. 645 c.p.p. richiamato dall'art. 315 n. 2 c.p.p., è cosa diversa dal deposito della stessa presso la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13301 del 17 dicembre 1998
«È ammissibile l'impugnazione (nella specie ricorso per cassazione) presentata dall'imputato detenuto al direttore dell'istituto nel quale lo stesso si trova, a nulla rilevando che la legge processuale colpisca, in generale, con la sanzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26707 del 19 giugno 2003
«L'art. 123 c.p.p., stabilendo che le dichiarazioni e richieste degli imputati detenuti o internati possano essere presentate alla direzione dell'istituto ove si trovano ristretti, ed abbiano efficacia come se fossero ricevute direttamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3051 del 17 maggio 1997
«Qualora l'imputato nei cui confronti il pubblico ministero abbia promosso giudizio immediato intenda chiedere il rito abbreviato, ai sensi dell'art. 458 c.p.p. e si trovi in stato di detenzione, può adempiere all'onere di notifica di tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 379 del 3 febbraio 1994
«In materia di riesame di misure cautelari personali, nel caso in cui l'interessato sia detenuto in luogo esterno al circondario ove ha sede il tribunale competente, l'audizione del detenuto da parte del magistrato di sorveglianza non esclude il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4844 del 11 gennaio 1993
«A norma dell'art. 127, terzo comma, c.p.p., quando l'interessato è detenuto in luogo posto fuori della circoscrizione del giudice, non ha diritto a presenziare all'udienza camerale, ma può solo chiedere di essere sentito dal magistrato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4583 del 21 aprile 1994
«A norma dell'art. 123 c.p.p. l'imputato (o indagato) detenuto ha la facoltà di presentare l'impugnazione con atto ricevuto dal direttore dell'istituto in cui si trova. Dovendo l'atto di impugnazione, in tal caso, essere trasmesso alla cancelleria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6666 del 7 giugno 1995
«È ammissibile l'impugnazione, priva dell'autenticazione della firma, presentata personalmente dall'imputato agli arresti domiciliari al comandante la stazione C.C. il quale abbia provveduto a trasmettere per posta il relativo atto al giudice che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3377 del 4 ottobre 1994
«La competenza in materia di esecuzione, nelle ipotesi di annullamento con rinvio (totale o parziale), appartiene al giudice di rinvio, in base al principio di unicità del giudice della esecuzione, che esprime l'esigenza di attribuire ad un unico...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5307 del 1 febbraio 2008
«È abnorme, e quindi ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare disponga la restituzione degli atti al pubblico ministero per la genericità o indeterminatezza dell'imputazione, senza avergli previamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8737 del 21 febbraio 2003
«Il provvedimento del presidente della corte d'assise che, a chiusura avvenuta del dibattimento, dispone la presenza, nella camera di consiglio preordinata alla deliberazione della sentenza conclusiva del giudizio, anche dei giudici supplenti, per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 858 del 13 gennaio 2012
«Il giudice di appello, che sia adito con impugnazione proposta in forza di un provvedimento di restituzione nel termine in favore del condannato contumaciale, deve motivare i provvedimenti relativi alle istanze preliminari di remissione in termini...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9472 del 7 novembre 1996
«Qualora il giudice di merito pervenga, con adeguata motivazione, a far proprie le conclusioni di due perizie d'ufficio che siano giunte ad identico risultato attraverso diverse metodologie di indagine scientifica, non gli incombe l'ulteriore onere...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 24 luglio 1996
«L'obbligo della motivazione deve ritenersi assolto allorché il giudice indichi il principio di diritto applicato ed esprima la propria adesione ad esso, ritenendo, anche per implicito, che non esistano ragioni che giustifichino una deviazione da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12 del 16 giugno 1995
«È manifestamente infondata, in relazione agli artt. 76 e 77 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 305 c.p.p. prospettata sul rilievo dell'eccesso di delega in relazione alla direttiva 61 comma 3 della legge 16 febbraio 1987...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1309 del 4 febbraio 1994
«Non vi è inadempimento all'obbligo della motivazione qualora il giudice d'appello abbia accertato e valutato il materiale probatorio con criteri omogenei a quelli usati dal giudice di primo grado. In tal caso le motivazioni delle sentenze dei due...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3119 del 13 ottobre 1992
«La congruità o meno della motivazione di un provvedimento giurisdizionale non può dipendere dal fatto che il giudice abbia o non abbia usato le parole usate dal legislatore, dovendosi invece aver riguardo solo al fatto che egli abbia o meno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2762 del 27 luglio 1992
«La notifica di un atto (nella specie, avviso di udienza davanti al tribunale di sorveglianza) effettuata con il rito degli irreperibili dà luogo (sempre che sussistano le condizioni e le forme previste dalla legge), ad una forma di conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3154 del 25 gennaio 2012
«La nullità della sentenza per mancanza grafica della motivazione non incide sulla validità degli atti antecedenti, sicché alla rinnovazione dell'atto nullo deve provvedere il giudice che ha deliberato, con la conseguenza che il processo, ritornato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1533 del 11 gennaio 2008
«In tema di motivazione dell'ordinanza applicativa della custodia cautelare, l'obbligo di cui all'art. 125, comma terzo c.p.p. è soddisfatto anche mediante l'esplicito riferimento a precedente ordinanza coercitiva divenuta inefficace per vizio di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 8 giugno 1999
«L'applicazione della confisca non determina l'estinzione del preesistente diritto di pegno costituito a favore di terzi sulle cose che ne sono oggetto quando costoro, avendo tratto oggettivamente vantaggio dall'altrui attività criminosa, riescano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2383 del 5 giugno 1998
«Non costituisce causa di inutilizzabilità, ai fini cautelari, dei risultati di intercettazioni telefoniche, la mancata trasmissione, da parte del pubblico ministero al giudice, con la richiesta di applicazione della misura cautelare, anche dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4789 del 12 febbraio 1998
«Il ricorso per saltum ex art. 311, comma secondo, c.p.p. avverso i provvedimenti restrittivi della libertà è possibile solo per violazione di legge. Pertanto, con riferimento alla motivazione, il ricorso è consentito solo quando la stessa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16034 del 21 aprile 2011
«È legittima la motivazione "per relationem" dell'ordinanza applicativa della misura cautelare disposta dal giudice competente ai sensi dell'art. 27 c.p.p., purchè il rinvio alle valutazioni già espresse dal primo giudice risulti consapevole e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9439 del 9 marzo 2011
«La motivazione "per relationem", nella specie: di decreti d'intercettazione di urgenza, non implica la necessità della formale e fisica allegazione del documento specificamente richiamato, essendo sufficiente che quest'ultimo sia acquisito agli...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16886 del 9 aprile 2004
«Al giudice dell'impugnazione è consentito motivare per relationem il provvedimento gravato purchè egli si attenga al rispetto di criteri specifici in ossequio ai quali: 1) ogni riferimento risulti ad un atto legittimo del procedimento la cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4007 del 11 marzo 1999
«La preminente funzione di garanzia che è alla base dei decreti di autorizzazione di intercettazioni telefoniche, impone che la motivazione di essi sia rigorosa e puntuale e non si esaurisca in una mera perifrasi della norma di legge, occorrendo...»