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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11493 del 21 giugno 2004
«A norma dell'art. 2909 c.c.. il giudicato fa stato tra le parti, i loro eredi ed aventi causa, nei limiti oggettivi costituiti dai suoi elementi costitutivi, ovvero il titolo della stessa azione ( causa petendi ), e il bene della vita che ne forma...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6689 del 14 giugno 1995
«Il giudicato sostanziale (art. 2909 c.c.) — che, in quanto riflesso di quello formale (art. 324 c.p.c.), fa stato ad ogni effetto fra le parti per l'accertamento di merito, positivo o negativo, del diritto controverso — si forma su tutto ciò che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24784 del 25 novembre 2009
«Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico di durata, ed uno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato, il riconoscimento della capacità espansiva del giudicato, in ordine alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8723 del 9 aprile 2009
«In tema di formazione del giudicato in relazione ai rapporti di durata, se l'accertamento dell'esistenza, validità e natura giuridica di un contratto, fonte di un rapporto obbligatorio, costituisce il presupposto logico-giuridico di un diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7577 del 15 maggio 2003
«L'accertamento contenuto nella sentenza, passata in giudicato, di un fatto idoneo a produrre determinati effetti destinati a durare nel tempo, pur non contenendo propriamente l'accertamento di un diritto stipite comprendente i singoli diritti...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16816 del 20 giugno 2008
«Ai fini dell'incidenza di un giudicato su di una controversia non inerente il medesimo rapporto fondamentale, non può riconoscersi alcun effetto preclusivo sia alle statuizioni incidentali relative a rapporti pregiudiziali sia alla soluzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8515 del 5 maggio 2004
«ll giudicato implicito può ritenersi formato solo allorché tra la questione risolta espressamente e quella che si assume risolta implicitamente sussista un nesso di dipendenza così intenso da non consentire che l'una sia stata decisa senza aver...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14999 del 21 novembre 2000
«Perché in caso di omessa espressa pronuncia su di una domanda si possa formare, ove la sentenza passi in cosa giudicata per mancata impugnazione, un giudicato implicito sul punto del mancato accoglimento della domanda non espressamente decisa,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13815 del 18 ottobre 2000
«La sentenza con la quale sia stata dichiarata l'estinzione di un diritto fatto valere in giudizio per decorrenza del termine prescrizionale non presuppone necessariamente l'accertamento implicito — idoneo ai giudicato — in ordine alla sussistenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3271 del 9 aprile 1996
«Nel caso in cui una sentenza contenga una pluralità di statuizioni, costituiscono capi autonomi di essa — sui quali può separatamente formarsi la cosa giudicata — quelli che provvedono su domanda di contenuto distinto, fondate su presupposti di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4612 del 4 settembre 1985
«Alle udienze fissate per la vendita del bene pignorato è indispensabile la presenza di un soggetto legittimato a promuovere gli atti del processo esecutivo, e, quindi, del creditore procedente o di un creditore intervenuto munito di titolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7214 del 6 agosto 1996
«Il principio generale enunciato dall'art. 2913 c.c. - a norma del quale non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante e dei creditori che intervengono nell'esecuzione gli atti di alienazione dei beni sottoposti a pignoramento - opera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10668 del 27 settembre 1999
«Al fallimento del cedente possono essere opposte soltanto quelle cessioni di credito che siano state notificate al debitore ceduto o dal medesimo accettate con atto di data certa anteriore alla dichiarazione di fallimento, atteso che il disposto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20037 del 22 settembre 2010
«L'acquisto di un bene da parte dell'aggiudicatario in sede di esecuzione forzata, pur essendo indipendente dalla volontà del precedente proprietario, in quanto da ricollegarsi ad un provvedimento del giudice dell'esecuzione, ha natura di acquisto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5550 del 7 giugno 1999
«Le regole sui modi di acquisto della proprietà, sulla portata del principio consensualistico in materia di effetti reali del contratto e sulla conseguente considerazione della natura e della funzione della vendita ad efficacia reale immediata,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2068 del 19 maggio 1977
«La norma di cui all'art. 2929 c.c., la quale stabilisce che le nullità degli atti esecutivi che hanno preceduto la vendita e l'assegnazione non hanno effetti riguardo all'acquirente o all'assegnatario, salvo il caso di collusione con il creditore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10015 del 9 ottobre 1998
«L'esclusione della garanzia per i vizi della cosa, prevista dall'art. 2922 c.c. in riferimento alla vendita forzata compiuta nell'ambito dei procedimenti esecutivi, si riferisce alle fattispecie previste dagli articoli da 1490 a 1497 c.c., e cioè...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4375 del 20 novembre 1976
«L'art. 2926 c.c., ove dispone che il terzo proprietario di bene mobile, assegnato al creditore procedente in esito ad esecuzione forzata, ha sessanta giorni per ripetere dall'assegnatario in buona fede la somma corrispondente al credito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3861 del 25 ottobre 1976
«Qualora il giudice dell'esecuzione assegni, al creditore procedente, una somma che il debitore aveva versato, a titolo di cauzione, in controversia contro di lui instaurata da un terzo (nella specie, con denuncia di nuova opera), l'azione promossa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26036 del 29 novembre 2005
«L'ordinanza di assegnazione del credito pignorato, emanata a seguito della positiva dichiarazione del terzo, rappresenta, per la sua natura liquidativa e satisfattiva, l'atto finale e conclusivo del procedimento di espropriazione verso terzi, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13071 del 5 giugno 2007
«In tema di esecuzione forzata degli obblighi di fare o non fare, il titolo esecutivo indica il risultato che deve essere raggiunto e l'ordinanza di cui all'art. 612 c.p.c. stabilisce le modalità di ottenimento del medesimo. Ne consegue che,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15587 del 10 dicembre 2001
«In tema di contratto preliminare, qualora le parti abbiano rimesso alla volontà di una di esse la fissazione del termine relativo alla stipulazione del contratto definitivo, e quest'ultima ritardi ingiustificatamente l'esercizio di tale facoltà,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9034 del 5 dicembre 1987
«Stante il carattere generale della previsione del contratto a favore di terzo ex art. 1411 c.c. è ammissibile la stipulazione di un contratto preliminare (di vendita di un bene immobile) a favore di un terzo, non ostandovi la mancata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18149 del 20 dicembre 2002
«L'azione diretta alla coattiva esecuzione in forma specifica dell'obbligo di stipulare una vendita, ai sensi dell'art. 2932 c.c., non ha natura reale, ma personale, siccome diretta a far valere un diritto di obbligazione nascente da un contratto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9176 del 11 luglio 2000
«Il contraente che chieda, a norma dell'art. 2932 c.c., l'esecuzione specifica di un contratto preliminare di vendita è tenuto ad eseguire la prestazione a suo carico od a farne offerta nei modi di legge se tale prestazione sia già esigibile al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8196 del 19 agosto 1998
«Per l'operatività del principio di diritto, secondo il quale la domanda di cui all'art. 2932 c.c. deve essere accolta se il proponente abbia offertola sua prestazione nei modi di legge — tra i quali vi è l'invito del promissario-acquirente al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17688 del 28 luglio 2010
«Le pronunce costitutive che tengono luogo dell'obbligo di concludere un contratto, essendo fonte autonoma di rapporti giuridici, spiegano i loro effetti solo dal momento del loro passaggio in giudicato; ne consegue che - dovendosi prendere in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 690 del 16 gennaio 2006
«In tema di contratto preliminare, le sentenze emesse ai sensi dell'art. 2932 c.c. producono dal momento del passaggio in giudicato gli effetti del negozio comportando. nel caso di vendita, il trasferimento della proprietà del bene e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24396 del 1 dicembre 2010
«Il contratto preliminare di vendita di cosa futura ha come contenuto la stipulazione di un successivo contratto definitivo e costituisce, pertanto, un contratto in formazione, produttivo dal momento in cui si perfeziona, di semplici effetti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16505 del 4 novembre 2003
«L'art. 72 1. fall., che disciplina gli effetti del sopravvenuto fallimento sul contratto di vendita non ancora eseguito dai contraenti, è applicabile anche al caso del contratto preliminare di vendita di immobile e del fallimento del promissario...»