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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14646 del 18 luglio 2016
«In materia di esecuzione forzata, l'appello avverso la sentenza che abbia provveduto sul reclamo proposto ai sensi dell'art. 630 c.p.c. è destinato a svolgersi secondo le forme del rito camerale previsto dall'art. 130 disp. att. c.p.c. fin dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14706 del 19 luglio 2016
«Qualora nell'atto introduttivo del giudizio sia stata proposta istanza istruttoria di prova testimoniale senza indicare il nome del teste, e quest'ultimo, tuttavia, sia stato successivamente indicato entro i termini che il rito consente per il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 15539 del 27 luglio 2016
«Il momento preclusivo della proposizione del regolamento preventivo di giurisdizione deve individuarsi in quello in cui l'attività processuale delle parti in primo grado si esaurisce ed inizia il momento decisorio della causa, sicché, ove sia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16598 del 5 agosto 2016
«La tempestiva costituzione dell'appellante con la copia dell'atto di citazione (cd. velina) in luogo dell'originale non determina l'improcedibilità del gravame ai sensi dell'art. 348, comma 1, c.p.c., ma integra una nullità per inosservanza delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17712 del 7 settembre 2016
«I requisiti di contenuto della "motivazione" dell'appello, richiesti dall'art. 434 c.p.c. (nella formulazione, applicabile "ratione temporis", introdotta dal d.l. n. 83 del 2012, conv. dalla l. n. 134 del 2012), pongono a carico dell'appellante un...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 18535 del 21 settembre 2016
«Nel regime della decisione sulla questione di competenza introdotto dalla l. n. 69 del 2009, l'ordinanza con la quale il giudice, dopo aver invitato le parti a precisare le conclusioni ex art. 187, commi 1, 2 o 3 c.p.c., ed aver trattenuto la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20018 del 6 ottobre 2016
«In tema di opposizione agli atti esecutivi, in caso di inosservanza del termine per la notificazione del ricorso e del decreto, il giudice dell'esecuzione, ove non sussistano i presupposti per una rimessione in termini ex art. 153 c.p.c., non può...»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 20674 del 13 ottobre 2016
«Non è compromettibile in arbitri la controversia avente ad oggetto l'impugnazione della deliberazione di approvazione del bilancio di società per difetto dei requisiti di verità, chiarezza e precisione. Invero, nonostante la previsione di termini...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20968 del 17 ottobre 2016
«Nel rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, l'arbitrato previsto in materia di sanzioni disciplinari dall'art. 59 bis del d.lgs. n. 29 del 1993, introdotto dall'art. 28 del d.lgs. n. 80 del 1998 (corrispondente all'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23430 del 17 novembre 2016
«La rimessione in termini, disciplinata dall'art. 153 c.p.c., non può essere riferita ad un evento esterno al processo, impeditivo della costituzione della parte, quale la circostanza dell'infedeltà del legale che non abbia dato esecuzione al...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26127 del 19 dicembre 2016
«Il ricorso alle Sezioni Unite della Corte di cassazione avverso la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche è disciplinato dalle norme del vigente codice di procedura civile che regolamentano l'ordinario ricorso per cassazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26782 del 22 dicembre 2016
«La modificazione della domanda ammessa ex art. 183 c.p.c. può riguardare anche uno o entrambi gli elementi oggettivi della stessa ("petitum" e "causa petendi"), sempre che la domanda così modificata risulti comunque connessa alla vicenda...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 27338 del 29 dicembre 2016
«Ai fini della determinazione della sospensione dei termini processuali nel periodo feriale – nella specie, per il computo del termine di impugnazione cd. lungo, ex art. 327, comma 1, c.p.c. - occorre verificare, in mancanza di una disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 481 del 19 febbraio 1971
«Per cosa mobile, ai sensi e per gli effetti dell'art. 624 c.p., si intende qualsiasi oggetto corporeo, qualsiasi entità materiale, suscettibile di detenzione, sottrazione ed impossessamento, facente parte del patrimonio altrui, inteso in senso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2476 del 19 marzo 1984
«Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, anche la minaccia dell'esercizio di un diritto, in sé non ingiusta, può diventare tale, se l'esercizio del diritto è finalizzato a conseguire un profitto non dovuto. Tuttavia, la semplice...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10150 del 28 settembre 1987
«La richiesta di danaro giustificata dalla necessità di soddisfare le sia pur modeste esigenze di persone detenute integra gli estremi del delitto di estorsione, anche se formulata in termini di estrema cortesia, quando l'invito a pagare serve ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11023 del 14 novembre 1988
«In tema di rapina impropria di cui all'art. 628, secondo comma c.p., l'espressione «immediatamente dopo» non può essere interpretata in termini rigorosamente letterali, ma deve essere intesa nel senso che la violenza o minaccia siano poste in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14713 del 14 novembre 1990
«A seguito della modifica apportata all'art. 62 n. 4 c.p. dalla L. 7 febbraio 1990, n. 19, la circostanza attenuante del danno economico di speciale tenuità è applicabile ad ogni tipo di delitto, indipendentemente dalla natura giuridica del bene...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15335 del 21 novembre 1990
«L'opera dell'agente provocatore che determini il delitto non esclude la punibilità ai sensi dell'art. 49 capoverso c.p., perché l'impossibilità del verificarsi dell'evento va considerata in funzione dell'inidoneità dell'azione: la quale deve...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7843 del 31 maggio 1990
«In tema di diffamazione a mezzo stampa è configurabile l'operatività della causa di giustificazione di cui all'art. 51 c.p., anche in termini di putatività ed art. 59, ult. p., c.p., qualora l'esercizio del diritto di cronaca sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 343 del 19 marzo 1991
«Il giudizio di pericolosità sociale è la negazione di quella riabilitazione interiore che costituisce il fondamento giuridico dell'istituto della liberazione condizionale nella vigente normativa.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8721 del 6 agosto 1991
«Ai fini della sospensione condizionale della pena, il giudice viola l'art. 163 c.p. se non tiene conto anche dell'equivalente della pena pecuniaria in termini di pena detentiva con il metro stabilito dall'art. 135 c.p., così come sostituito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1223 del 5 maggio 1992
«Avverso l'ordinanza del Gip che, accogliendo le richieste del pubblico ministero, dispone la proroga del termine per le indagini preliminari e l'espletamento di incidente probatorio non è previsto gravame, sicché deve ritenersi inammissibile il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1806 del 4 febbraio 1992
«L'imputato nonostante abbia già scontato la pena detentiva inflitta, ha interesse ad ottenere il beneficio della sospensione condizionale della pena, sia — eventualmente — ai fini dell'incidenza immediata di tale beneficio sulla pena pecuniaria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2346 del 17 settembre 1992
«L'adozione del rito abbreviato, nei procedimenti che proseguono con l'osservanza delle norme anteriormente vigenti, comporta che le impugnazioni avverso le sentenze pronunciate in detti procedimenti debbano essere proposte nei termini indicati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2430 del 7 maggio 1992
«Ai fini dell'accoglimento della richiesta di liberazione condizionale non basta una normale buona condotta del condannato, perché l'art. 176 c.p. richiede un comportamento tale da far ritenere «sicuro» il suo ravvedimento e quindi un quadro che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6207 del 22 maggio 1992
«Il reato previsto dall'art. 650 c.p. si perfeziona con la scadenza dei termini previsti nel provvedimento dell'autorità amministrativa, ma si protrae per tutto il tempo della volontaria omissione, in quanto l'inosservanza dell'ordine pone in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9700 del 8 ottobre 1992
«Nel caso di procedimento di natura indiziaria il giudice non può prescindere dall'osservanza delle regole di cui all'art. 192, comma primo e secondo, c.p.p., ed in particolare dalla necessità di dar conto della ricorrenza, negli indizi utilizzati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5020 del 19 gennaio 1993
«L'annullamento, in sede di legittimità, della sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti (nella specie per erronea determinazione della pena concordata, dovuta a violazione delle norme in materia di esecuzione), implicando la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5333 del 26 maggio 1993
«Poiché la prescrizione costituisce un'ipotesi di rinuncia dello Stato alla pretesa punitiva la sua operatività va verificata con riferimento all'azione penale esercitata per il reato che — nelle sue componenti essenziali ed accessorie — abbia...»