-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7576 del 29 agosto 1994
«Ad integrare la fattispecie del dolo processuale revocatorio (ex art. 395, n. 1, c.p.c.) è necessaria un'attività intenzionalmente fraudolenta che si sia concretata in artefizi o raggiri subiettivamente diretti ed oggettivamente idonei a...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 822 del 21 ottobre 1994
«L'ordinanza emessa in sede di procedimento cautelare, sia prima dell'inizio del giudizio di merito, sia nella pendenza di esso, con la quale il giudice dichiara la propria incompetenza, o rigetta il ricorso per motivi di rito o di merito, o lo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8581 del 20 ottobre 1994
«... Ne consegue che allorché lo spogliato o chi abbia subito molestie invochi erroneamente, per l'esecuzione dell'ordine di reintegra o di manutenzione, l'art. 612 c.p.c., spetta al giudice l'esatta qualificazione giuridica dell'azione proposta e...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 911 del 23 novembre 1994
«Le sentenze delle singole sezioni della Corte di cassazione non sono impugnabili – salve le ipotesi in cui è consentita la revocazione delle sentenze del giudice di legittimità – neanche in base all'art. 374 c.p.c., secondo cui «il primo...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11152 del 27 ottobre 1995
«Anche nel rito del lavoro ed anche per la revocazione cosiddetta ordinaria (art. 395 nn. 4 e 5 c.p.c.) opera il principio secondo cui, al di fuori di tassative ipotesi previste dalla legge, l'impugnazione con unico atto di più sentenze emesse tra...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12098 del 22 novembre 1995
«Poiché il testamento olografo può essere revocato dal testatore anche mediante distruzione o lacerazione (art. 684 c.c.), il suo mancato reperimento giustifica la presunzione che il de cuius lo abbia revocato, distruggendolo deliberatamente, con...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 126 del 4 gennaio 1995
«L'ordinanza con cui il presidente del Tribunale provvede alla liquidazione dell'onorario e delle spese degli arbitri, a norma dell'art. 814 secondo comma c.p.c., avendo carattere decisorio, in quanto diretta a risolvere il conflitto di interessi...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1803 del 18 febbraio 1995
«Costituisce un difetto della motivazione su un punto decisivo della controversia, denunciabile in cassazione a norma dell'art. 360 n. 5 c.p.c., e non un'ipotesi di revocazione della sentenza ai sensi dell'art. 395 n. 4, l'omesso esame da parte del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 252 del 11 gennaio 1995
«L'esenzione dalla revocatoria fallimentare stabilita dall'art. 20 della L. 30 luglio 1959 n. 623 per gli istituti autorizzati ad esercitare il credito a medio termine risponde a finalità di incentivazione di tale forma di credito, sicché non è ad...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4062 del 7 aprile 1995
«In tema di revocazione ai sensi dell'art. 395, n. 3, c.p.c. (ritrovamento di uno o più documenti decisivi che la parte non aveva potuto produrre in giudizio per causa di forza maggiore o per fatto dell'avversario), il termine di impugnativa...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5068 del 10 maggio 1995
«Ad integrare il dolo revocatorio di cui all'art. 395 n. 1 c.p.c. non è sufficiente la sussistenza di un'attività deliberatamente fraudolenta della parte, ma è necessario anche che essa abbia determinato il convincimento del giudice e la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5738 del 25 maggio 1995
«L'obbligazione solidale, pur avendo ad oggetto una medesima prestazione, si configura come una pluralità di rapporti giuridici di credito-debito tra loro distinti. Ne deriva che, quando le cause concernenti i diversi rapporti siano state...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6028 del 29 maggio 1995
«La domanda di revocazione di una sentenza pronunciata per effetto del dolo di una della parti in danno dell'altra (art. 395 comma primo n. 1 c.p.c.) non richiede l'esistenza di una prova precostituita; se tuttavia il dolo consiste nella...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6038 del 29 maggio 1995
«È inammissibile il ricorso per Cassazione quando l'esame del motivo d'impugnazione richiede una ricostruzione dei fatti diversi da quella fissata nella sentenza di merito. In tal caso, prospettandosi un'ipotesi di travisamento dei fatti, l'errore...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8051 del 22 luglio 1995
«La sentenza di appello emessa nel processo di revocazione contro crediti ammessi, promosso dal curatore ai sensi dell'art. 102 L. fall. – che si instaura sin dall'inizio come un qualsiasi processo di cognizione (ordinaria) sottomesso alle regole...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9770 del 15 settembre 1995
«La dichiarazione giudiziale di falsità contenuta in una sentenza penale, per poter operare come causa di revocazione ai sensi dell'art. 395 n. 2 c.p.c., presuppone che il relativo accertamento possa svolgere efficacia nei confronti delle parti del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2131 del 14 marzo 1996
«L'art. 395 n. 5 c.p.c. – secondo cui l'impugnazione per revocazione è proponibile se la sentenza è contraria ad altra precedente avente tra le parti autorità di cosa giudicata, purché non abbia pronunciato sulla relativa eccezione – va...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3083 del 3 aprile 1996
«L'art. 391 bis c.p.c. (introdotto dall'art. 67 della legge n. 353 del 1990 ed in vigore a decorrere dal 1° gennaio 1993, ai sensi del primo comma dell'art. 62 della stessa legge) – a norma del quale la pendenza del termine per la revocazione della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4040 del 2 maggio 1996
«In tema di revocatoria fallimentare, qualora un terzo abbia pagato nel «periodo sospetto» un debito del fallito, impiegando danaro di costui, tale pagamento resta assoggettato a revocatoria nei confronti del creditore che risulti consapevole dello...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4610 del 18 maggio 1996
«Con riguardo all'ipotesi di revocazione di cui al n. 3 dell'art. 395 c.p.c. — che presuppone che il documento decisivo, non potuto produrre in giudizio, sia preesistente alla decisione impugnata — al fine di verificare la rilevanza del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 476 del 23 gennaio 1996
«L'errore nella percezione del significato (letterale e logico) di una deposizione testimoniale non attiene alla interpretazione e valutazione della prova e non dà luogo, quindi, al vizio di omessa o contraddittoria motivazione della sentenza, ma...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5443 del 13 giugno 1996
«La sentenza che accoglie la domanda revocatoria fallimentare ha natura costitutiva, in quanto modifica ex post una situazione giuridica preesistente, sia privando di effetti, nei confronti della massa fallimentare, atti che avevano già conseguito...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5566 del 17 giugno 1996
«Nella disciplina dei procedimenti cautelari di cui agli artt. 669 bis e ss. c.p.c. (introdotti dall'art. 74 della legge 26 novembre 1990, n. 353), la statuizione sulle spese, mentre deve essere adottata nel caso di reiezione della domanda o di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6157 del 5 luglio 1996
«L'erronea proposizione di ricorso per cassazione per la revocazione del provvedimento impugnato, deducente quale vizio l'errore revocatorio sub art. 395 n. 4 c.p.c., in applicazione del principio di conservazione degli atti può convertirsi in...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6367 del 13 luglio 1996
«La erronea affermazione dell'esistenza di un fatto la cui realtà, invece, debba ritenersi positivamente esclusa in base al tenore degli atti o documenti di causa può costituire motivo di revocazione della sentenza ai sensi dell'art. 395, n. 4,...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9336 del 25 ottobre 1996
«L'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione non è preclusa dalla pendenza di un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, atteso che il decreto ingiuntivo opposto costituisce, fino al momento in cui esso venga confermato e reso...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11148 del 12 novembre 1997
«In tema di revocazione delle sentenze della Corte di cassazione, il richiamo all'art. 375 c.p.c., contenuto nel comma secondo dell'art. 391 bis c.p.c., è limitato al procedimento in Camera di consiglio e non si estende alla natura formale e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12867 del 19 dicembre 1997
«La data del recupero del documento in base al quale viene chiesta la revocazione di una sentenza costituisce un preciso thema probandum che deve risultare ab initio fin dall'istanza di revocazione, affinché la controparte sia messa subito in grado...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5103 del 9 giugno 1997
«Il configurarsi del sopravvenire della conoscenza di un fatto, quale dies a quo per l'impugnazione, mentre è caratteristico delle ipotesi della cosiddetta «revocazione straordinaria» (nn. 1, 2, 3 e 6 dell'art. 395 c.p.c.), è invece del tutto...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5303 del 12 giugno 1997
«L'errore di fatto, che può dar luogo a revocazione della sentenza ai sensi dell'art. 395 n. 4) c.p.c., richiamato dall'art. 391 bis c.p.c., consiste nell'erronea percezione degli atti di causa che si sostanzia nella supposizione di un fatto la cui...»