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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11451 del 10 novembre 1987
«Pertanto, l'illegittimo mutamento di tale destinazione, anche se compiuto dall'agente per ignoranza sui limiti dei propri poteri, non si risolve in un errore di fatto su legge diversa da quella penale, ma costituisce errore o ignoranza sulla legge...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2382 del 20 gennaio 2012
«Il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316 ter c.p.) differisce da quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.) per la mancanza dell'elemento dell'induzione in errore, la quale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23623 del 6 luglio 2006
«Ne consegue che la semplice presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere non integra necessariamente il primo delitto ma, quando ha natura fraudolenta, può configurare gli «artifici o raggiri» descritti nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2986 del 8 gennaio 1994
«In tale ipotesi, la volontà del privato è repressa dalla posizione di preminenza del pubblico ufficiale il quale, sia pure senza avanzare aperte ed esplicite pretese, operi di fatto in modo da ingenerare nel soggetto privato la fondata persuasione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17701 del 16 aprile 2004
«Sussiste l'elemento soggettivo del delitto di resistenza a pubblico ufficiale allorché l'autore del fatto sia consapevole che il soggetto contro il quale è diretta la violenza o la minaccia rivesta la qualità di pubblico ufficiale e stia svolgendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26819 del 9 luglio 2012
«In tema di calunnia, l'erronea convinzione della colpevolezza della persona accusata esclude il dolo del denunciante, laddove vi siano state un'effettiva verifica o una corretta rappresentazione dei fatti storici su cui l'errore si è fondato, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6990 del 17 giugno 1995
«Tale partecipazione anche soggettiva può risultare apprezzabile penalmente soltanto ove coincidente con analogo stato soggettivo di colui che è stato l'autore del fatto-reato previsto dall'art. 368 c.p. (Nella fattispecie la Corte ha annullato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37435 del 23 settembre 2004
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, integra l'esimente putativa dell'esercizio del diritto di cronaca (art. 51 c.p.) il controllo della notizia attraverso il riferimento a fonti di sicura qualità ed affidabilità, che trova attuazione allorché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20039 del 20 maggio 2011
«La circostanza aggravante dell'essere il fatto commesso con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio è configurabile nel caso di reato ascrivibile a un dipendente dell'amministrazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7018 del 9 maggio 1989
«L'esposizione all'esterno del veicolo dell'attestato di versamento in c/c della tassa per mezzi a motore (cosiddetto disco-contrassegno) contraffatto non integra il reato di truffa poiché la circolazione non avviene in forza di errore indotto con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11087 del 16 marzo 2015
«Integra il delitto di sostituzione di persona la condotta ingannevole che induce il soggetto passivo in errore sull'attribuzione all'agente di un falso nome o di un falso stato o di false qualità personali cui la legge attribuisce specifici...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2542 del 19 marzo 1985
«Il fatto costitutivo del delitto di sostituzione di persona, di cui all'art. 494 c.p., consiste nell'indurre taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 340 del 17 febbraio 1967
«Ma il fine di vantaggio, che costituisce uno dei vari profili che tale elemento deve alternativamente assumere per il perfezionamento del reato, non deve necessariamente consistere in una utilità di ordine patrimoniale, potendo riguardare anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7393 del 23 gennaio 1997
«La prova dell'errore scriminante in materia di esercizio putativo del diritto di cronaca deve vertere sul fatto, e cioè sulla verità della notizia e non sull'attendibilità della fonte di informazione, dal momento che il giornalista può essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13942 del 9 dicembre 1986
«Per l'applicabilità dell'esimente della provocazione, prevista per i reati di ingiuria e di diffamazione del secondo comma dell'art. 599 c.p., occorre che la reazione sia conseguenza di un fatto che per la sua intrinseca illegittimità o per la sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7300 del 26 marzo 2010
«In tema di condominio negli edifici, posto che il condominio stesso si configura come ente di gestione sfornito di personalità giuridica distinta da quella dei singoli condomini, l'esistenza di un organo rappresentativo unitario, quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14376 del 8 luglio 2005
«Nel caso di riunione di un procedimento civile ordinario soggetto al rito previsto per i giudizi iniziati dopo il 30 aprile 1995 ad altro procedimento introdotto prima di tale data, anche ammettendo, in via di ipotesi, che tale riunione abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17392 del 30 agosto 2004
«Una tale ipotesi non è ravvisabile nel caso in cui il detto contrasto sia chiaramente riconducibile a semplice errore materiale, il quale trova rimedio nel procedimento di correzione al di fuori del sistema delle impugnazioni — distinguendosi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22970 del 7 dicembre 2004
«Pertanto, ove sia prospettata per la prima volta una questione nuova con tale atto, il giudice non può e non deve pronunciarsi al riguardo. (In applicazione di tale principio la Corte ha respinto il ricorso contro la sentenza di merito, che aveva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32082 del 21 luglio 2014
«Qualora sia stata processata una persona che ha fornito false generalità, e non sia possibile ricorrere all'istituto della correzione di errore materiale (non disponendosi delle reali generalità dell'autore del fatto), la sentenza impugnata deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 3401 del 30 gennaio 2002
«La nuova disciplina sull'errore di fatto contenuta nell'art. 625 bis c.p.p., introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, non può essere immediatamente applicata nel procedimento di correzione di errore materiale instaurato ai sensi dell'art. 130...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4069 del 30 marzo 1999
«Poiché tale obbligo non può tradursi, nella pratica, in una costante attività di indagine, la tardiva conoscenza dell'evento morte, verificatasi nel corso del processo, può essere considerata errore di fatto paragonabile all'errore materiale e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2005 del 2 giugno 1995
«L'art. 130 c.p.p. deve essere letto nel quadro dei principi costituzionali e delle caratteristiche generali dell'ordinamento processuale tenendo conto, sul piano interpretativo, delle modifiche apportate all'art. 319 bis del c.p.p. con l'art. 67...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 299 del 7 marzo 2000
«Ne consegue che, ove tali attestazioni, per errore, non siano state di fatto inserite in detto fascicolo, la relativa questione può essere sollevata nella fase degli atti introduttivi al dibattimento, ai sensi dell'art. 491, secondo comma, c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11228 del 17 marzo 2015
«È inammissibile, se carente di elementi indicativi del concreto interesse vantato, il ricorso per cassazione della parte civile avverso la sentenza della corte d'appello di nullità della sentenza di primo grado per diversità del fatto....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 32744 del 27 luglio 2015
«È inammissibile, per difetto di legittimazione soggettiva, il ricorso straordinario di cui all'art. 625 bis c.p.p. per la correzione dell'errore di fatto proposto, nell'interesse del condannato, dal difensore che non sia munito di procura speciale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4195 del 28 gennaio 2015
«In tema di ricorso straordinario, l'omesso esame, da parte della Corte di cassazione, di motivi di ricorso non manifestamente infondati, nel caso in cui sia seguita la declaratoria di inammissibilità, dà luogo ad errore di fatto rilevante a norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32828 del 23 luglio 2014
«Il ricorso straordinario ex art. 625-bis cod. proc. pen., contenente richiesta di correzione dell'errore materiale o di fatto, può avere ad oggetto esclusivamente pronunce di condanna, dovendosi intendere con tale termine l'applicazione di una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39731 del 30 novembre 2006
«Il nuovo testo dell'articolo 606, comma 1, lettera e), del c.p.p., come modificato dalla legge 20 febbraio 2006, n. 46, che ha «attratto» nell'area del vizio di motivazione la «contraddittorietà» della stessa, ha ampliato l'orizzonte conoscitivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14525 del 2 aprile 2009
«In tema di patteggiamento, pur dovendosi ribadire il principio secondo cui può costituire motivo di ricorso per cassazione la errata qualificazione giuridica del fatto, devesi tuttavia rtienere che tale possibilità sia limitata ai soli casi di...»