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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12759 del 13 dicembre 1995
«Infatti, avendo il licenziamento natura giuridica di diritto potestativo — il cui esercizio è volto a realizzare l'interesse del titolare del potere — non è consentito il riferimento alla nozione tecnica di discrezionalità e all'inerente dovere di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4935 del 1 aprile 2003
«L'art. 102 bis disp. att. c.p.p., nel prevedere che chi sia stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere ovvero a quella degli arresti domiciliari ha diritto ad essere reintegrato nel posto di lavoro qualora venga pronunciata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7410 del 26 marzo 2010
«In tema di licenziamento disciplinare, ove sussista un rilevante intervallo temporale tra i fatti contestati e l'esercizio del potere disciplinare, la tempestività di tale esercizio deve essere valutata in relazione al tempo necessario per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13167 del 8 giugno 2009
«In materia di licenziamento disciplinare, il principio dell'immediatezza della contestazione, che trova fondamento nell'art. 7, terzo e quarto comma, legge 20 maggio 1970, n. 300, mira, da un lato, ad assicurare al lavoratore incolpato il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13294 del 10 settembre 2003
«Ai fini dell'accertamento della sussistenza del requisito della tempestività del licenziamento, in caso di intervenuta sospensione cautelare di un lavoratore sottoposto a procedimento penale, la definitiva contestazione disciplinare ed il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11002 del 3 novembre 1998
«Per quanto concerne il trattamento di fine rapporto, la L. 29 maggio 1982, da una parte, ha stabilito (art. 1 trasfuso nel secondo comma dell'art. 2120) che, salva diversa previsione dei contratti collettivi, la retribuzione annua comprende tutte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3515 del 28 maggio 1981
«In virtù della specifica disposizione del terzo comma dell'art. 2118 c.c.; l'obbligo del datore di lavoro di corrispondere, nel caso di morte del lavoratore, l'indennità sostitutiva del preavviso agli aventi diritto indicati dal primo comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12193 del 28 dicembre 1990
«Il rapporto associativo che lega gli iscritti a fondi di previdenza costituiti ai sensi dell'art. 2123, secondo comma, c.c., essendo accessorio al rapporto di lavoro, non può sopravvivere all'estinzione di quest'ultimo, accompagnata, secondo i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8471 del 21 giugno 2000
«Il difetto della forma scritta, necessaria ad substantiam per tutti i contratti della pubblica amministrazione, determina la nullità del contratto di lavoro autonomo stipulato da un ente pubblico, senza che, pur in presenza degli elementi della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14 del 10 gennaio 1990
«L'art. 2126 cod. civ., secondo cui la nullità del contratto di lavoro non travolge gli effetti economici della prestazione lavorativa già eseguita, trova applicazione anche a tutela del lavoro «parasubordinato» (art. 409, n. 3, cod. proc. civ.)...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11085 del 25 ottobre 1995
«Il rapporto che si costituisce tra l'amministrazione dello Stato e le persone estranee alla stessa le quali accettino gli incarichi per lo studio di specifici problemi tecnici, loro conferiti in conformità dell'art. 380 del D.P.R. 10 gennaio 1957,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14085 del 11 giugno 2010
«Al di fuori di tali attività vige, infatti, il principio generale di libertà di lavoro autonomo o di libertà di impresa di servizi, a seconda del contenuto delle prestazioni e della relativa organizzazione, salvi gli oneri amministrativi o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21495 del 12 ottobre 2007
«Nel caso di prestazione d'opera professionale di natura intellettuale effettuata da chi non sia iscritto nell'apposito albo previsto dalla legge, il fatto che l'attività svolta non integri eventualmente una fattispecie di rilevanza penale — come,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2404 del 6 aprile 1983
«Nel rapporto di prestazione d'opera intellettuale avente ad oggetto un progetto di costruzione o ristrutturazione edilizia, il professionista non può invocare una diminuzione della propria responsabilità verso il cliente per il solo fatto che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24367 del 1 ottobre 2008
«L'istituto del recesso per giusta causa, previsto dall'art. 2119 cod. civ., in relazione al rapporto di lavoro subordinato, è applicabile anche al contratto d'opera, ove vi sia un fatto imputabile ad una delle parti che impedisca la prosecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1274 del 7 febbraio 1991
«In tema di passaggio dal rito ordinario al rito speciale nelle cause di lavoro, ai sensi dell'art. 426 c.p.c. (nel testo fissato dall'art. 1 della L. 11 agosto 1973, n. 533) la circostanza che nell'ordinanza di fissazione dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20269 del 27 settembre 2010
«In materia di onorari e diritti di avvocato e procuratore, la disposizione dell'art. 24 della legge n. 794 del 1942 - che sancisce il principio dell'inderogabilità delle relative tariffe minime, con testuale riferimento alle "prestazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5735 del 14 maggio 1992
«La clausola dello statuto di una società cooperativa di produzione e lavoro, la quale stabilisca che, in caso di scioglimento del rapporto limitatamente ad un socio, a questo non spetta una quota di liquidazione superiore al capitale versato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19 del 4 gennaio 2007
«Ne consegue che qualora la spa Ente comunale di Consumo versi in stato di insolvenza al momento della cessazione del rapporto di lavoro, momento che determina il tempo di maturazione del credito del lavoratore, questi ha il diritto ad ottenere dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6143 del 27 aprile 2001
«Ne consegue che il lavoratore che abbia cessato di lavorare alle dipendenze della società poi scissa, prima della sua estinzione, nell'instaurare una controversia di lavoro nei confronti della società di nuova costituzione che abbia acquisito il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1448 del 5 febbraio 1993
«Il rapporto fra cooperativa di lavoro e socio non ha natura di lavoro subordinato, per modo che la valutazione degli inadempimenti del socio stesso, per giustificarne l'esclusione dalla società, a norma dell'art. 2527 c.c., deve essere operata con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3936 del 6 maggio 1997
«La pattuita partecipazione dell'associato, il cui apporto abbia un contenuto patrimoniale, ai ricavi dell'impresa gestita in associazione, ancorché non sia perfettamente assimilabile alla partecipazione agli utili come previsto dall'art. 2549...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1188 del 3 febbraio 2000
«In tema di distinzione tra contratto di associazione in partecipazione con apporto di prestazione lavorativa da parte dell'associato e contratto di lavoro subordinato con retribuzione collegata agli utili dell'impresa, la riconducibilità del...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 34558 del 20 agosto 2003
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8229 del 7 ottobre 1994
«Tale capacità non sussiste nel caso di una quietanza — che integra una ipotesi di confessione stragiudiziale proveniente dal creditore e rivolta al debitore — sottoscritta dal lavoratore a favore del datore di lavoro, nella quale il primo affermi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12463 del 25 agosto 2003
«La confessione stragiudiziale fatta ad un terzo costituisce mezzo di prova su cui il giudice può fondare il proprio convincimento anche in via esclusiva. (In applicazione di tale principio di diritto, la S.C. ha confermato la sentenza di merito...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1670 del 15 marzo 1982
«L'art. 55 della legge fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267), applicabile anche nella liquidazione coatta amministrativa (art. 201 di detto decreto), il quale deroga al principio della sospensione del corso degli interessi convenzionali o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10318 del 9 settembre 1992
«Il credito di un'associazione di categoria nei confronti del datore di lavoro, in relazione ai contributi sindacali che il dipendente abbia deciso di versare, con ritenuta sul salario, secondo la previsione dell'art. 26 secondo comma della L. 20...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3669 del 16 giugno 1982
«Il nuovo testo dell'art. 2777 c.c., come modificato dalla L. 29 luglio 1975, n. 426 che ha rinnovato il sistema e l'ordine dei privilegi, si è limitato a disporre la collocazione preferenziale immediatamente dopo le spese di giustizia, a favore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7039 del 8 maggio 2003
«Spa in cui si sosteneva che l'attuazione del disposto dell'art. 17 legge n. 42 del 1979 richiedeva un apposito provvedimento, non di competenza aziendale, e che pertanto non avevano motivo di esistere i timori del personale in ordine alla...»