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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14463 del 30 giugno 2011
«Il contratto preliminare è fonte di obbligazione al pari di ogni altro contratto ed il suo particolare oggetto, cioè l'obbligo di concludere il contratto definitivo, non esclude che, ove non sia fissato un termine né in sede convenzionale, né in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10279 del 16 maggio 2005
«Nel caso in cui le parti pattuiscano un termine per l'adempimento e poi un secondo termine (che proroga il primo), se alla scadenza di questo esse non manifestano volontà di recedere dal contratto o, comunque, disinteresse ai rispettivi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1149 del 27 gennaio 2003
«In tema di adempimento dell'obbligazione contrattuale, la mancata previsione di un termine entro il quale la prestazione debba essere consensualmente eseguita, non sempre impone alla parte adempiente l'obbligo di costituire in mora la controparte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12092 del 22 novembre 1995
«Il potere del giudice di valutazione della congruità del termine assegnato alla parte inadempiente per adempiere è esercitabile soltanto in rapporto alla diffida ad adempiere prevista dall'art. 1454 c.c. ai fini della risoluzione del contratto, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4841 del 14 novembre 1989
«Nell'ipotesi in cui il contratto attribuisca ad una parte, contro il pagamento di una penale, la facoltà di eseguire la propria prestazione oltre un certo termine, la scadenza di questo comporta, nonostante la previsione di quel corrispettivo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6553 del 11 dicembre 1981
«Ai sensi dell'art. 1184 c.c., il termine per l'adempimento dell'obbligazione si presume stabilito a favore del debitore, ove esso non risulti fissato a favore del creditore o di entrambi, e, pertanto, quando tale presunzione operi, mentre il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9307 del 9 novembre 1994
«L'art. 1853 c.c. prevede la compensazione ex lege solo tra i saldi passivi di un rapporto di conto corrente ed i saldi attivi di altri rapporti o conti del cliente con la medesima banca e non anche la compensazione tra il saldo passivo di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 848 del 11 marzo 1976
«Il negozio con il quale il debitore autorizzato dal creditore al soddisfo rateale del debito, in corrispondenza di analoghi pagamenti rateali a lui dovuti da una banca conferisce a quest'ultima l'incarico di versare le somme spettantegli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 721 del 16 febbraio 1977
«Nella datio in solutum , l'equivalenza tra l'oggetto della solutio e quello dato in sostituzione non costituisce la causa del contratto, ma può rappresentare soltanto un motivo di esso, come tale irrilevante ove non risulti inserito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1326 del 3 febbraio 1995
«L'invio di un assegno di conto corrente per effettuare il pagamento del canone di locazione non ha efficacia liberatoria se non venga accettato dal creditore locatore. Tuttavia, l'efficacia liberatoria può ravvisarsi qualora la pregressa e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1630 del 6 giugno 1973
«Il rilascio della quietanza costituisce una obbligazione del creditore, il cui mancato adempimento non può tornare a danno del debitore. Pertanto quest'ultimo ha il diritto di provare l'avvenuto pagamento dell'obbligazione a suo carico e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27827 del 30 dicembre 2009
«La surrogazione legale nei confronti dell'INAIL, prevista in favore del datore di lavoro per le prestazioni erogate in favore del lavoratore infortunato (nella specie, indennità per inabilità temporanea) presuppone, alternativamente, che il datore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10052 del 29 aprile 2006
«Anche nell'appalto di opere pubbliche, stante la natura privatistica del contratto, è configurabile, in capo all'amministrazione committente, creditrice dell' opus, un dovere — discendente dall'espresso riferimento contenuto nell'art. 1206 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4423 del 23 aprile 1991
«Nell'ipotesi di risoluzione del contratto di compravendita di cose determinate, l'acquirente è obbligato alla custodia di esse fino al momento della riconsegna al venditore, ovvero fino al compimento dell'ultimo atto del procedimento, previsto per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1941 del 10 febbraio 2003
«L'esclusione, per effetto di una offerta non formale ex art. 1220 c.c., della mora del conduttore nella restituzione dell'immobile locato vale a preservarlo dalla responsabilità per il ritardo, e, quindi, ad escludere la sussistenza in capo allo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12020 del 8 agosto 2002
«Qualora il conduttore, deducendo il proprio diritto alla risoluzione anticipata del rapporto, riconsegni l'immobile al locatore, il quale accetti la consegna con riserva, (nella specie: facendo mettere a verbale l'espressa riserva di mantenere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7524 del 27 marzo 2009
«In presenza di situazioni di permanenza giuridica del rapporto di lavoro, privo tuttavia di funzionalità di fatto, l'onere del lavoratore di offrire la prestazione presuppone necessariamente che non sia configurabile "mora credendi" del datore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15827 del 22 ottobre 2003
«L'estromissione di un lavoratore dall'organizzazione aziendale per scadenza di un termine illegittimamente apposto al contratto di lavoro non è da equiparare al licenziamento ingiustificato e non configura una fattispecie di recesso, e l'azione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 866 del 2 febbraio 1999
«La dichiarazione (ai sensi della legge n. 230 del 1962) d'illegittimità del termine, apposto ad un contratto di lavoro, con conversione ex lege del rapporto in rapporto a tempo indeterminato, comporta la persistenza, dopo la scadenza di quel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5482 del 18 maggio 1995
«L'offerta della prestazione lavorativa ai fini della costituzione in mora del datore di lavoro, ai sensi dell'art. 1217 c.c., spiega effetto per l'ulteriore corso del rapporto di lavoro, senza che vi sia la necessità di reiterarla ad intervalli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2976 del 15 febbraio 2005
«In tema di prova dell'inadempimento di un'obbligazione negativa, il creditore ha sempre l'onere di provare, oltre alla fonte (negoziale o legale) del suo diritto, anche l'inadempimento del debitore (fattispecie in tema di obbligo del conduttore di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12382 del 25 maggio 2006
«In tema di azione di danni, il diritto al risarcimento nasce con il verificarsi di un pregiudizio effettivo e reale che incida nella sfera patrimoniale del contraente danneggiato, il quale deve provare la perdita economica subita.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3579 del 23 febbraio 2004
«In tema di prova dell'inesatto adempimento di un'obbligazione avente per oggetto una somma di denaro, allorquando il creditore deduca che l'inesattezza è costituita dal ritardo nel pagamento in quanto effettuato oltre il termine stabilito dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1629 del 16 febbraio 1998
«Poiché la fonte del danno, derivato dall'adempimento tardivo dell'obbligazione pattuita, è il ritardo (art. 1218 c.c.), per ottenere il relativo risarcimento occorre provarlo, e perciò non è sufficiente provare il contratto.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1622 del 8 marzo 1984
«L'indagine sulla natura, essenziale o meno, del termine o quella sull'importanza dell'inadempimento rilevano soltanto ai fini della risoluzione del contratto mentre non hanno alcuna influenza sulla domanda di adempimento e su quella di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11737 del 14 maggio 2010
«I lavoratori che abbiano prestato attività a carattere stagionale con contratto a tempo determinato (nella specie nel settore turistico), ai sensi dell'art. 23, comma secondo, della legge n. 56 del 1987 - la cui operatività è stata ripristinata, a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2439 del 18 giugno 1976
«Esercitata dal professionista l'attività in relazione al caso concreto prospettatogli, e cosa eseguita la prestazione cui il professionista si era obbligato con la conclusione del contratto d'opera professionale, incombe al cliente, il quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 975 del 16 gennaio 2009
«In tema di responsabilità civile nell'attività medico-chirurgica, ove sia dedotta una responsabilità contrattuale della struttura sanitaria e/o del medico per l'inesatto adempimento della prestazione sanitaria, il danneggiato deve fornire la prova...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 577 del 11 gennaio 2008
«In tema di responsabilità contrattuale della struttura sanitaria e di responsabilità professionale da contatto sociale del medico, ai fini del riparto dell'onere probatorio l'attore, paziente danneggiato, deve limitarsi a provare l'esistenza del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21973 del 19 ottobre 2007
«In relazione all'atto dell'autorità che costituisca impedimento della prestazione contrattuale, incidendo su un momento strumentale o finale della relativa esecuzione - cosiddetta factum principis deve escludersi, nel caso in cui si tratti di...»