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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12437 del 9 dicembre 1998
«Le disposizioni di cui agli artt. 2 e 4 della L. n. 18 del 1975 in tema di atti sottoscritti da soggetti non vedenti sono tali da escludere la legittimità dell'affermazione secondo la quale detta condizione fisica sia ex se sufficiente a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9674 del 6 novembre 1996
«Nel testamento pubblico quando il notaio fa menzione di una dichiarazione del testatore riguardante una causa impeditiva della sottoscrizione dell'atto (la quale può essere costituita da qualsiasi impedimento fisico anche temporaneo e quindi anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6838 del 17 giugno 1991
«È nullo il testamento pubblico il quale contenga soltanto l'attestazione del notaio che il testatore è impossibilitato a sottoscrivere l'atto per infermità senza che risulti nell'atto stesso la menzione dell'analoga dichiarazione del testatore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2742 del 11 luglio 1975
«Nel testamento pubblico, le operazioni attinenti al ricevimento delle disposizioni testamentarie e quelle relative alla confezione della scheda sono idealmente distinte e, pertanto, possono svolgersi al di fuori di un unico contesto temporale....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2723 del 24 ottobre 1973
«La norma di cui all'art. 604, comma primo, c.c., secondo cui il testamento segreto, se è scritto in tutto o in parte da altri o se è scritto con mezzi
meccanici, deve portare la sottoscrizione del testatore in ciascun mezzo foglio, unito o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2741 del 4 maggio 1982
«L'attestazione del notaio, contenuta nel verbale di ricevimento redatto ai sensi dell'art. 605 c.c. (formalità del testamento segreto), circa lo stato di piena capacità mentale del presentatore della scheda, ancorché, risolvendosi in un giudizio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8285 del 30 luglio 1999
«Nullità e annullabilità sono forme di invalidità nettamente distinte quanto a presupposti, disciplina e conseguenze e deve escludersi che l'una azione sia compresa nell'altra o siano tra loro in rapporto di fungibilità anche quando siano fondate...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16 del 5 gennaio 1985
«L'azione diretta a conseguire la nullità del testamento può essere proposta da chiunque abbia un interesse meritevole di tutela, e poiché essa prescinde dalla qualità di erede dell'attore, si distingue nettamente dall'azione di petizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3636 del 24 febbraio 2004
«Tenuto conto che la pubblicazione del testamento olografo, seppure non è configurabile come un requisito di validità o di efficacia, è atto preparatorio esterno necessario per la sua coattiva esecuzione, colui il quale avendo interesse a fare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2651 del 12 dicembre 1970
«La pubblicazione del testamento olografo va intesa come atto anteriore e soltanto preparatorio alla sua effettiva e concreta esecuzione. Pertanto essa non costituisce un requisito della efficacia del testamento.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2273 del 25 giugno 1969
«La pubblicazione del testamento olografo va intesa come atto anteriore e soltanto preparatorio alla sua effettiva e concreta esecuzione. Pertanto, non può da essa farsi decorrere il termine di cinque anni col quale si prescrive l'azione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24637 del 3 dicembre 2010
«Il motivo del testamento consiste nella ragione determinante di esso, come quella che domina la volontà del testatore nel momento in cui detta o redige le disposizioni di ultima volontà, cosicché, per potersi parlare di motivo erroneo, tale da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2122 del 27 febbraio 1991
«Per affermare l'esistenza della captazione, la quale deve essere configurata come il dolus malus causam dans trasferito dal campo contrattuale a quello testamentario, non basta una qualsiasi influenza esercitata sul testatore per mezzo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 254 del 22 gennaio 1985
«In tema di errore ex art. 624 c.c. è necessaria la dimostrazione che la volontà del testatore sia stata influenzata in maniera decisiva dalla percezione, come reali, di fatti diversi dal vero. Analogamente, in tema di dolo o violenza, sempre ex...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1117 del 24 marzo 1975
«È viziata la motivazione della sentenza che, nel rigettare la domanda di annullamento del testamento per violenza morale, ometta di tener conto dell'età, del sesso e della condizione del testatore.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2007 del 14 ottobre 1970
«Il gradimento, manifestato dagli eredi potenziali nei confronti del contenuto di un testamento in corso di formazione, non è manifestazione di volontà giuridicamente idonea ad influire sulla libertà di autodeterminazione del testatore. Detto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5131 del 3 marzo 2011
«Ai fini dell'identificazione del soggetto beneficiario di una disposizione testamentaria, che non sia individuato nominativamente, occorre richiamarsi non alla situazione in essere all'atto della redazione del testamento, bensì a quella che si sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5897 del 7 luglio 1987
«In tema di istituzione di erede o di legatario, se la persona o le persone favorite non sono in alcun modo determinabili, la nullità della disposizione a norma dell'art. 628 c.c. non trova deroga nelle norme di cui agli artt. 629 (disposizioni a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1681 del 2 maggio 1975
«È sufficiente, per escludere la nullità di una disposizione a causa di morte per indeterminatezza del beneficiario (art. 628 c.c.), che questi sia stato indicato, anche se non per nome, con riferimento a univoci dati obiettivi. (Nella specie la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8386 del 3 agosto 1999
«Poiché la cappella funeraria non è che un sepolcro, non può ritenersi che la disposizione testamentaria con la quale si provvede alla sua manutenzione, senza alcuna modalità integrativa relativa alla celebrazione di riti di suffragio e di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 712 del 11 marzo 1972
«Ai sensi dell'art. 629 secondo comma c.c., le disposizioni a favore dell'anima si considerano un onere a carico dell'erede (o del legatario). I chiamati alla successione legittima in presenza di un legato siffatto hanno interesse alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4283 del 22 febbraio 2011
«Le disposizioni testamentarie previste dall'art. 630 c.c. si caratterizzano per essere eccezionalmente dirette, in virtù delle ragioni umanitarie sottese alla volontà del testatore, verso destinatari indeterminati, appartenenti alla categoria dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11844 del 6 agosto 2003
«Le disposizioni testamentarie previste dall'art. 630 c.c., che con elencazione meramente esemplificativa dei destinatari fa riferimento genericamente ai poveri e «simili», si caratterizzano per essere indirizzate a categorie di persone in largo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3082 del 15 marzo 1993
«La norma di cui al secondo comma dell'art. 631 c.c. che, in esplicita deroga al principio generale dettato dal primo comma dello stesso articolo, prevede la validità della disposizione testamentaria a titolo particolare con riguardo al delimitato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1928 del 29 marzo 1982
«In ipotesi di chiamata all'eredità subordinata alla condizione dell'aggiunta del cognome del testatore al proprio entro un determinato termine dall'apertura della successione, con la previsione, per il caso di mancato avveramento della condizione,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 191 del 29 gennaio 1970
«La norma di cui all'art. 632, comma primo, c.c., che commina la nullità della disposizione testamentaria, che lascia al mero arbitrio dell'onerato o di un terzo la determinazione dell'oggetto e della quantità del legato non è estensibile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19463 del 6 ottobre 2005
«In tema di successione testamentaria, le condizioni sospensive o risolutive apposte all'istituzione di erede, secondo le previsioni dell'art. 633 c.c., sono quelle che la fanno dipendere dal caso o dal fatto del terzo (condizione casuale) o dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3196 del 18 marzo 1993
«Nell'indagine intesa ad accertare se la condizione apposta dal testatore alla istituzione d'erede si risolva in una indebita coartazione oppure in un assecondamento della volontà dell'istituito, si deve avere esclusivo riguardo ai propositi ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 102 del 11 gennaio 1986
«La condizione sospensiva, apposta a una disposizione testamentaria, di contrarre matrimonio con persona appartenente alla stessa classe sociale dell'istituito, è lecita, e, quindi, perfettamente valida ed efficace, in quanto lascia al beneficiario...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5871 del 22 aprile 2002
«La disposizione contenuta nel secondo comma dell'articolo 634 c.c., relativa agli effetti della condizione impossibile apposta ad un testamento, si riferisce all'ipotesi della impossibilità originaria, ossia coeva alla redazione della scheda...»