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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10713 del 14 dicembre 1994
«Ai fini dell'esecuzione forzata degli obblighi di fare o di non fare, il verbale di conciliazione giudiziale non costituisce titolo esecutivo — e la questione può essere rilevata d'ufficio anche in cassazione — ai sensi dell'art. 612 c.p.c., il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5636 del 24 giugno 1997
«Pertanto, qualora la prova per testi, nel giudizio di rinvio conseguente all'annullamento della pronuncia di merito da parte della S.C., risulti non più ammissibile per effetto delle preclusioni già verificatesi ed accertate nel corso del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8043 del 22 maggio 2003
«Ne consegue che la parte opponente che abbia visto accogliere l'opposizione e revocare il decreto senza, peraltro, che il primo giudice abbia emesso il conseguente provvedimento restitutorio, ha l'onere non già di gravare in via incidentale la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10169 del 17 ottobre 1997
«La pronuncia di nullità del ricorso per decreto ingiuntivo (nonché del decreto stesso), una volta instauratosi il contraddittorio con la opposizione e la costituzione in giudizio degli opponenti (formalmente attori, ma sostanzialmente convenuti),...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40823 del 20 ottobre 2004
«Allorché, nelle more tra la pronuncia della sentenza di condanna oggetto di ricorso per cassazione e la trattazione di quest'ultimo, sia intervenuta una modificazione legislativa che abbia condotto alla parziale abolizione del reato al quale la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9575 del 8 novembre 1996
«Pertanto l'imputato, tratto a giudizio per rispondere di un reato punibile con pena — solo o anche — pecuniaria, deve svolgere ogni difesa anche in relazione al possibile aumento fino al triplo del massimo della pena edittale, mentre alla accusa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11856 del 4 dicembre 1995
«La morte dell'imputato, intervenuta successivamente alla proposizione del ricorso per cassazione, impone l'annullamento senza rinvio della sentenza, per estinzione del reato, con l'enunciazione della relativa causale nel dispositivo, risultando...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3946 del 13 gennaio 2000
«Peraltro, considerata la natura di reato composto in senso lato del reato di oltraggio, il fatto residuo va qualificato come minaccia aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale — ex art. 61, n. 10, c.p. — della persona offesa dal reato, e, così...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1789 del 18 settembre 1998
«Qualora, invece, l'utilizzazione giudiziaria non emerga dall'atto in ragione del suo contenuto espresso, ma abbia costituito comunque la finalità che l'autore consapevolmente abbia inteso dare al documento, allo scopo di stabilire se ricorra la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11675 del 24 novembre 1994
«In tal modo sono delineati gli estremi della ipotesi di reato permanente, perdurando la condotta antigiuridica per tutto il tempo in cui la stessa si pone come ostacolo all'accertamento fiscale a norma dell'art. 43 citato, D.P.R. n. 600 del 1973....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17480 del 19 maggio 2006
«Pertanto, nel caso in cui la modifica intervenuta renda possibile l'applicazione del beneficio, il giudice di legittimità, investito della questione, deve disporre l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata per consentire la necessaria...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4532 del 20 aprile 1994
«...mancanza di luce dall'esterno e la chiusura della porta d'ingresso dell'appartamento attraverso il portone a vetri dello stabile. La Suprema Corte ha proceduto all'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna, perché il fatto non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26112 del 18 giugno 2003
«Ne consegue che, nell'ipotesi in cui il fatto di reato, oggetto dell'abolitio criminis, sia stato giudicato come unito dal vincolo della continuazione con altro reato, la sentenza, limitatamente a tale capo, va annullata senza rinvio e dalla pena,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3489 del 3 marzo 1995
«Fra diversi decreti legge non esaminati dal Parlamento e succedutisi nel tempo sulla stessa materia senza soluzioni di continuità si verifica, ferma restando la loro precarietà, il fenomeno della cosiddetta successione di leggi nel tempo, regolato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 916 del 11 marzo 1994
«Ne consegue che, in mancanza di specificazione, in sentenza, della violazione ritenuta più grave, ne va disposto l'annullamento con rinvio per la rideterminazione della pena con riferimento ai residui reati. (Fattispecie relativa a pena...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1062 del 1 febbraio 2000
«...l'annullamento con rinvio — in sede di legittimità — della sentenza di condanna nei confronti di quest'ultimo, coinvolge la posizione del primo imputato, che dovrà, anche essa, essere oggetto di nuova valutazione da parte del giudice di merito.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8017 del 16 luglio 1992
«Se è vero che la semplice consapevolezza della commissione del reato non costituisce concorso morale, in quanto per questo si richiede almeno il volontario rafforzamento, il contributo ideologico o, quanto meno, un'incidenza sul determinismo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3970 del 5 aprile 1994
«In tema di reato di abitazione di immobile senza il preventivo rilascio di licenza di abitabilità, di cui all'art. 221 del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, è inapplicabile l'amnistia, qualora il proprietario abbia dato in locazione l'immobile ben...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2154 del 12 luglio 1997
«La norma di cui all'art. 4 della legge 7 febbraio 1992, n. 150 - che disciplina l'importazione, l'esportazione, l'esposizione in vendita, la detenzione per la vendita, il trasporto anche per conto terzi o, comunque, la detenzione di esemplari di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2246 del 20 giugno 1997
«In tema di contrabbando, qualora venga dichiarato di non doversi procedere a carico dell'imputato per essere il reato estinto in dipendenza di definizione amministrativa, la legge doganale, per il suo carattere di specialità rispetto al codice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4152 del 31 gennaio 1997
«Ne consegue che la semplice detenzione di oggetti di pelle non è, di per sè, intrinsecamente illecita, come ad esempio la detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili di specie selvatica e di esemplari vivi di mammiferi e rettili...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1745 del 18 febbraio 1992
«L'uso prolungato non integra il peculato di uso improprio, di cui al secondo comma dell'art. 314 c.p. (nuovo testo), poiché non tutti gli «usi impropri» di un bene mobile altrui, da parte di un pubblico ufficiale o di un incaricato di pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2784 del 5 marzo 1994
«Ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione, per stabilire l'adeguatezza psicologica della condotta alla afflizione determinata nell'agente dall'altrui comportamento, il giudice di merito non può limitare l'esame...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44606 del 6 dicembre 2005
«Ne consegue che tale problema si risolve in una quaestio facti la cui soluzione è rimessa di volta in volta all'apprezzamento del giudice di merito. (Fattispecie relativa ad annullamento con rinvio di ordinanza del Tribunale del riesame che aveva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7655 del 14 giugno 1999
«Pertanto, l'attestazione, contraria al vero, che tale risultato è conseguito sulla base di elementi rispondenti a protocollo o a prassi consolidata, ed in quanto tali adeguati all'applicazione del parametro, integra gli estremi del reato di falso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37992 del 9 luglio 2008
«Il responsabile civile è legittimato a ricorrere per cassazione avverso la sentenza di non doversi procedere per l'intervenuta prescrizione del reato pronunziata dal giudice d'appello, soltanto se la stessa contiene anche statuizioni concernenti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6613 del 4 giugno 1998
«Tuttavia dalla doverosità dell'intervento non si può far derivare la necessaria imputazione dell'evento dannoso, dovendosi accertare la sussistenza del nesso di causalità tra l'omissione addebitata all'imputato e l'evento. (Fattispecie di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23222 del 9 giugno 2011
«Sussiste il requisito della comunicazione con più persone atto ad integrare il delitto di diffamazione (art. 595 c.p.) nella condotta di colui che invii una lettera denigratoria al Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati, considerato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2329 del 24 febbraio 1994
«Pertanto, una volta stabilito che l'attività scientifica non può soffrire limiti, consegue che non può essere ritenuta mezzo o modalità della violazione della sfera morale altrui, in termini di lesione del bene tutelato dall'art. 595 c.p. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13752 del 20 settembre 2002
«Nel caso di riforma o annullamento della sentenza, costituente titolo esecutivo, di condanna al pagamento delle spese e degli onorari in favore del difensore della parte già vittoriosa, il quale abbia reso la dichiarazione di cui all'art. 93...»