-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22783 del 23 ottobre 2006
«In tema di rappresentanza processuale delle persone giuridiche, il dovere del giudice di accertare, anche d'ufficio ed in sede d'impugnazione, la legittimazione processuale delle parti, comporta che egli deve verificare soltanto se il soggetto che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5515 del 14 marzo 2006
«Essendo il giudice tenuto, ai sensi dell'art. 182 c.p.c., a verificare d'ufficio la regolarità della costituzione delle parti, rientra nel suo potere rilevare di propria iniziativa, anche in sede impugnatoria, e salvo il limite dell'eventuale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2435 del 21 marzo 1996
«Il principio, consacrato dall'art. 182 c.p.c., secondo cui al difetto di legittimazione processuale può ovviarsi in ogni stato e grado del processo, non può trovare applicazione ove si sia già verificata una decadenza; quando, cioè il giudice di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7193 del 4 dicembre 1986
«La conciliazione giudiziale — oltre ad avere gli effetti sostanziali derivanti dal negozio giuridico che le parti abbiano inteso stipulare (transazione, negozio di accertamento, rinuncia) — ha unicamente l'effetto processuale di determinare la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3985 del 9 luglio 1984
«L'ordinanza di cancellazione della causa dal ruolo, che sia stata resa per effetto di conciliazione delle parti e redazione del relativo processo verbale a norma dell'art. 185 c.p.c., non osta, qualora la conciliazione medesima risulti invalida ed...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 24185 del 13 novembre 2014
«L'ordinanza successiva alla chiusura dell'istruzione ex art. 186 quater cod. proc. civ., acquista natura decisoria, divenendo pertanto, impugnabile a seguito della sopravvenuta estinzione del processo nel corso del quale è stata pronunciata,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 839 del 28 gennaio 1998
«La rimessione della causa al collegio da parte del giudice istruttore costituisce limite temporale entro il quale la parte ha facoltà di produrre nuovi documenti (art. 185 c.p.c. e 87 att. c.p.c.), con la conseguenza che i documenti prodotti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8038 del 8 agosto 1990
«Sia nel giudizio di primo grado sia in quello di secondo grado la precisazione delle conclusioni costituisce l'ultima occasione utile per proporre nuove eccezioni, dato che essa ha la precipua funzione di determinare in modo definitivo il tema...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1655 del 21 febbraio 1994
«Il divieto di proporre domande nuove, che nel giudizio di secondo grado è previsto nell'interesse pubblico generale, con la conseguenza che la relativa violazione di legge dà luogo ad una nullità assoluta rilevabile anche di ufficio dal giudice,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8288 del 7 luglio 1992
«Nel processo riassunto dopo la sospensione per incidente di costituzionalità, le parti possono proporre, sempre che siano dedotte con il ricorso per la riassunzione e nella memoria difensiva, le domande nuove legittimate dalla pronuncia della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2093 del 29 gennaio 2013
«La mancata riproposizione della domanda (o eccezione) nella precisazione delle conclusioni comporta l'abbandono della stessa, assumendo rilievo solo la volontà espressa della parte, in ossequio al principio dispositivo che informa il processo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6293 del 10 marzo 2008
«L'omessa assicurazione alle parti del potere di depositare le comparse conclusionali ai sensi dell'art. 190 c.p.c., conseguente al deposito della sentenza prima della scadenza del relativo termine, deve ritenersi in ogni caso motivo di nullità...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7072 del 24 marzo 2010
«È nulla la sentenza emessa dal giudice prima della scadenza dei termini dal medesimo fissati ai sensi dell'articolo 190 c.p.c. per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, risultando in tal modo impedito ai difensori...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4805 del 6 marzo 2006
«Nell'ambito del processo civile, la mancata assegnazione dei termini, in esito all'udienza di precisazione delle conclusioni, per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie finali di replica ai sensi dell'art. 190 c.p.c., costituisce...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21213 del 8 ottobre 2014
«La sentenza dichiarativa dell'improponibilità della domanda, perché devoluta alla cognizione degli arbitri, non vincola questi ultimi quanto alla giuridica esistenza ed alla validità della clausola compromissoria, spettando ad essi di verificare...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 996 del 4 febbraio 1999
«La consulenza tecnica è un mezzo istruttorio (e non una prova vera e propria) sottratto alla disponibilità delle parti e affidato al prudente apprezzamento del giudice del merito, il quale, tuttavia, nell'ammettere il mezzo stesso deve attenersi...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 321 del 14 gennaio 1999
«La consulenza tecnica, pur avendo, di regola, la funzione di fornire al giudice una valutazione relativa a fatti già probatoriamente acquisiti al processo, può legittimamente costituire, ex se, fonte oggettiva di prova qualora si risolva non...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28855 del 5 dicembre 2008
«Il giudice di merito può legittimamente tenere conto, ai fini della sua decisione, delle risultanze di una consulenza tecnica acquisita in un diverso processo, anche di natura penale ed anche se celebrato tra altre parti, atteso che, se la...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 87 del 8 gennaio 2003
«Il giudice di merito, nell'esercizio del proprio potere discrezionale di accoglimento (o di rigetto), anche implicito, di una istanza di consulenza tecnica avanzata da una delle parti del processo, è tenuto unicamente ad evidenziare, in sede di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15318 del 4 dicembre 2001
«In caso di contrasto fra consulenze tecniche di ufficio disposte in gradi diversi del giudizio di merito, l'accoglimento da parte del giudice dell'appello delle conclusioni formulate dal secondo consulente presuppone solo il controllo della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24323 del 22 novembre 2007
«Il consulente tecnico, nell'espletamento del mandato ricevuto, può acquisire ai sensi dell'art. 194 c.p.c. — che consente di chiedere chiarimenti alle parti ed assumere informazioni dai terzi — circostanze di fatto relative alla controversia e...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4252 del 2 marzo 2004
«In tema di accertamento dell'esistenza del grado invalidante e delle (con) cause di una malattia professionale, il consulente d'ufficio può acquisire, mediante l'anamnesi lavorativa, ai sensi dell'art. 194 c.p.c. (che consente richiesta di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6195 del 17 aprile 2003
«Allo scopo di accertare l'esistenza, il grado invalidante, la causa e le eventuali concause di una malattia professionale, il c.t.u. può acquisire, ai sensi dell'art. 194 c.p.c. — che consente di richiedere chiarimenti alle parti ed informazioni...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6502 del 10 maggio 2001
«Il consulente d'ufficio, pur in mancanza di espressa autorizzazione del giudice, può, ai sensi dell'art. 194, primo comma, c.p.c., assumere informazioni da terzi e procedere all'accertamento dei fatti accessori costituenti presupposti necessari...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 978 del 18 febbraio 1986
«In tema di consulenza tecnica, la norma dell'art. 91, disp. att. c.p.c. (comunicazioni ai consulenti di parte) presuppone che il consulente d'ufficio agisca da solo, onde la necessità che il consulente di parte sia tempestivamente avvertito nei...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23159 del 31 ottobre 2014
«Il titolo esecutivo giudiziale, ai sensi dell'art. 474, secondo comma, n. 1, cod. proc. civ., non si esaurisce nel documento giudiziario in cui è consacrato l'obbligo da eseguire, in quanto è consentita l'interpretazione extratestuale del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19738 del 19 settembre 2014
«Il precetto non è un atto diretto alla instaurazione di un giudizio, né del processo esecutivo, sicché interrompe la prescrizione senza effetti permanenti ed il carattere solo istantaneo dell'efficacia interruttiva sussiste anche nel caso in cui,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10327 del 13 maggio 2014
«La nullità della notificazione del titolo esecutivo, quand'anche costituito da provvedimento giudiziale, fatta al procuratore costituito nel processo, anziché alla parte personalmente, ai sensi dell'art. 479, secondo comma, cod. proc. civ., è...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1671 del 29 gennaio 2015
«L'interveniente volontario, avendo assunto formalmente la qualità di parte primaria nel processo, è legittimato a proporre appello contro la decisione che abbia concluso il primo grado del giudizio non solo quando le sue istanze siano state...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21200 del 5 ottobre 2009
«Il giudicato va assimilato agli elementi normativi, cosicché la sua interpretazione deve essere effettuata alla stregua dell'esegesi delle norme e non già degli atti e dei negozi giuridici, e gli eventuali errori interpretativi sono sindacabili...»