-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3676 del 11 novembre 1998
«In tema di procedimento di riesame delle misure cautelari personali, il termine libero di tre giorni, previsto dall'art. 309, ottavo comma, c.p.p., per la notificazione dell'avviso della data fissata per l'udienza all'imputato e al suo difensore...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7614 del 2 marzo 2006
«L'omessa o tardiva trasmissione al Tribunale del riesame dei verbali di sommarie informazioni testimoniali, espressamente menzionati nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.i.p., determina la perdita di efficacia del provvedimento...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41170 del 21 ottobre 2004
«In tema di atti da trasmettere al tribunale del riesame, ai sensi dell'art. 309, comma 5, c.p.p. (norma da interpretare sulla base di criteri sostanziali, evitando quindi di privilegiare viete soluzioni formalistiche), deve ritenersi che non...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2829 del 1 agosto 2000
«Il c.d. giudicato cautelare si forma sul materiale probatorio esaminato originariamente dal giudice che ha emesso il provvedimento coercitivo e trasmesso al tribunale del riesame a norma dell'art. 309, comma quinto, c.p.p., ma non sugli atti...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3310 del 21 novembre 1996
«Avendo l'art. 16 della legge 8 agosto 1995, n. 332 trasformato da «meramente ordinatorio» a «perentorio» il termine previsto per la trasmissione degli atti da parte del pubblico ministero (art. 309, commi quinto e decimo c.p.p.) — i decreti...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1887 del 25 agosto 1993
«Il P.M. può richiedere una misura cautelare servendosi dei risultati conseguiti con le intercettazioni telefoniche ancor prima dell'attuazione della procedura di stralcio e trascrizione contemplata dall'art. 268, sesto e settimo comma, c.p.p., né...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 454 del 29 marzo 2000
«Qualora, in sede di procedimento de libertate non sia stata dedotta dall'interessato la questione relativa all'inosservanza del termine di cui all'art. 309, comma quinto, c.p.p., sul punto non si forma il giudicato cautelare, di guisa che la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4783 del 25 ottobre 2000
«La caducazione di un atto giurisdizionale per vizio di forma non comporta l'impossibilità di utilizzare il contenuto del suddetto atto in altro provvedimento, onde deve ritenersi legittima l'utilizzazione, in un'ordinanza applicativa di misura...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2130 del 19 maggio 1998
«La mancata trasmissione al tribunale del riesame, nel termine previsto dall'art. 309, comma quinto, c.p.p., di atti che non siano stati prodotti dal P.M. all'atto della presentazione della richiesta del provvedimento cautelare al giudice per le...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1575 del 11 febbraio 1998
«Costituisce atto pubblico la lettera con la quale il sindaco risponde ad una formale richiesta di informazioni rivolta all'ufficio comunale, quando essa comporti una attività valutativa e ricognitiva da parte del pubblico ufficiale redigente....»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 463 del 10 aprile 1997
«La decisione emessa in sede di riesame con la quale si prendano in considerazione nello sviluppo della motivazione le posizioni processuali di più indagati che hanno proposto autonomi ricorsi, sotto nessun profilo può ritenersi equivalente ad un...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2119 del 9 ottobre 1998
«L'art. 302 c.p.p. fissa la regola secondo cui in tutti i casi di sopravvenuta inefficacia della misura cautelare per motivi formali (come nelle ipotesi di mancato interrogatorio di cui all'art. 294 c.p.p., o di mancata adozione della decisione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3861 del 17 dicembre 1999
«Poiché non può essere disposta una misura restrittiva nei confronti di una persona già in stato di custodia cautelare per lo stesso fatto, la possibilità di applicare nuovamente detta misura divenuta inefficace per motivi di forma (ex art. 309,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4433 del 9 febbraio 1994
«Anche in tema di misure cautelari è valido il principio del ne bis in idem, sia pure rebus sic stantibus; per superarlo è necessario che lo stato risultante dagli atti subisca una trasformazione in senso favorevole all'indagato sì che risultino...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13401 del 10 aprile 2012
«Il mancato rispetto dei termini per comparire previsti dall'art. 309, comma ottavo, c.p.p., integra una nullità c.d. a regime intermedio, validamente eccepita dall'interessato anche in difetto di una formale richiesta di rinvio. (Fattispecie nella...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18568 del 8 maggio 2001
«In tema di riesame, la facoltà del difensore di esaminare gli atti depositati in cancelleria e di estrarne copia deve necessariamente coniugarsi con esigenze di rapidità e snellezza della procedura, derivanti dalla brevità del termine (fissato in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36779 del 25 settembre 2008
«È inammissibile l'appello tardivamente proposto contro una sentenza pronunciata in contumacia, sul presupposto del mancato decorso dei termini d'impugnazione in ragione del vizio di notifica dell'estratto contumaciale. (La Corte ha chiarito che il...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31477 del 25 luglio 2003
«Nel procedimento d'appello avverso provvedimenti in materia di misure cautelari personali l'oggetto risulta delimitato dai motivi e dagli elementi su cui è stata fondata la richiesta al giudice per le indagini preliminari e su cui questi ha...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 506 del 4 maggio 1999
«Per i provvedimenti in materia cautelare, diversi da quelli genetici e soggetti, come tali ad appello ex articolo 310 c.p.p., la preclusione del c.d. giudicato cautelare vale, relativamente alle censure che ne potevano formare oggetto, anche in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3021 del 23 agosto 1994
«Il tribunale competente a decidere sull'appello proposto in materia cautelare, ai sensi dell'art. 310 c.p.p., può dichiarare l'inammissibilità del gravame soltanto in presenza di una delle cause generali di inammissibilità, di ordine...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1040 del 3 maggio 1994
«Nel disciplinare l'istituto dell'appello in materia di misure cautelari, l'art. 310 c.p.p., mentre espressamente si richiama alle disposizioni dettate dall'art. 309 c.p.p. per quanto concerne la procedura, nulla specifica circa i poteri decisori...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1732 del 11 agosto 1993
«Il tribunale che giudica in sede di appello proposto contro ordinanza in materia di misure cautelari personali ha cognizione limitata ai punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi proposti. Peraltro, come qualsiasi giudice di appello,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6016 del 12 gennaio 1996
«Nel procedimento di appello avverso provvedimenti in materia di misure cautelari, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., atteso il mancato richiamo, in detta norma, del disposto di cui all'art. 309, comma 9, c.p.p. (che consente l'annullamento e la...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1349 del 20 maggio 1998
«In materia di appello cautelare, l'art. 310, comma secondo, c.p.p. prevede, attraverso il rinvio all'art. 309, comma quarto, dello stesso codice, che nell'atto di impugnazione sia apposta, tra l'altro, l'indicazione del soggetto che lo presenta e...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3340 del 18 aprile 1997
«Costituisce principio di diritto non controverso quello per cui, allorquando i mezzi di prova debbono assumersi fuori della circoscrizione del tribunale, ai sensi dell'art. 203 c.p.c., il termine fissato dal G.I. per la loro assunzione, ha...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3677 del 16 luglio 1998
«Il ricorso immediato per cassazione, cosiddetto per saltum, avverso i provvedimenti concernenti la revoca, la modificazione o l'estinzione delle misure cautelari non è consentito nel vigente ordinamento processuale, dovendo, nelle predette...»
-
Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 3032 del 20 giugno 1995
«Tra i vizi deducibili con il ricorso per saltum avverso i provvedimenti cautelari, che l'art. 311, secondo comma, c.p.p., limita alla violazione di legge, non rientrano i vizi attinenti alla motivazione, con la conseguenza che resta esclusa la...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20300 del 27 maggio 2010
«In tema di riesame, l'illegittima compressione del diritto di difesa, derivante dal rifiuto o dall'ingiustificato ritardo del pubblico ministero nel consentire al difensore, prima del loro deposito ai sensi del quarto comma dell'art. 268 c.p.p.,...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4435 del 22 gennaio 2000
«Nel caso in cui lo stesso soggetto proponga due istanze volte ad ottenere la riparazione per un unico periodo di ingiusta detenzione derivante dallo stesso titolo, si verifica l'ipotesi di litispendenza prevista dall'art. 273, comma 1, c.p.c. ed...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8993 del 15 febbraio 2003
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, un atteggiamento di connivenza integra la colpa grave, ostativa al diritto alla riparazione, qualora sia indice del venir meno di elementari doveri di solidarietà sociale per impedire il...»