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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2189 del 13 novembre 1987
«Il giudizio di garanzia giurisdizionale previsto dal nostro sistema in tema di estradizione passiva ha per oggetto non solo l'osservanza delle disposizioni di diritto oggettivo che regolano il rapporto, ma anche la tutela dei diritti fondamentali...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1963 del 21 gennaio 2011
«In caso di concorso tra disposizione penale incriminatrice e disposizione amministrativa sanzionatoria in riferimento allo stesso fatto, deve trovare applicazione esclusivamente la disposizione che risulti speciale rispetto all'altra all'esito del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3617 del 11 febbraio 1998
«In materia di protezione del diritto d'autore l'art. 171 a) della legge 22 aprile 1941 n. 633 punisce con la multa chiunque, senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma riproduce, recita in pubblico, diffonde o pone comunque in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11055 del 2 dicembre 1993
«L'elemento materiale del reato di attentato contro i diritti politici del cittadino, previsto dall'art. 294 c.p., consiste in una condotta esplicantesi in violenza, minaccia o inganno che si traduce nell'impedimento all'esercizio di un diritto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11413 del 25 novembre 1995
«I reati di associazione criminosa si perfezionano, e le relative sanzioni sono irrogabili, prima ancora dell'eventuale commissione dei reati fine. Va pertanto esclusa la possibilità che i partecipanti ad un'unica associazione criminosa possano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4522 del 26 marzo 1995
«Per il principio di specialità di cui all'art. 15 c.p., non è configurabile il delitto di violenza privata qualora la violenza (fisica o morale) sia stata usata per uno dei fini particolari previsti da altre ipotesi di reato, come un sequestro di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10453 del 20 ottobre 1995
«Il delitto di furto di materiale inerte sottratto dall'alveo di un torrente mediante escavazione dello stesso non rimane assorbito nel reato di cui agli artt. 133, 142 R.D. 25 luglio 1904, n. 523, e 374 L. 20 marzo 1865, n. 2248 ma concorre con...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23309 del 9 giugno 2011
«In tema di reati commessi con violazione di norme sulla circolazione stradale, il comportamento colposo del pedone investito dal conducente di un veicolo costituisce mera concausa dell'evento lesivo, che non esclude la responsabilità del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4107 del 28 gennaio 2009
«Il concorso colposo è configurabile anche rispetto al delitto doloso, sia nel caso in cui la condotta colposa concorra con quella dolosa alla causazione dell'evento secondo lo schema del concorso di cause indipendenti, sia in quello della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8161 del 5 giugno 1990
«Allorché non possa essere esclusa la colpa nella condotta dell'agente, l'evento, ancorché non previsto, né prevedibile, non può essere ascritto al caso fortuito, in quanto ricollegabile pur sempre ad un comportamento colposo.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4220 del 22 marzo 1989
«L'accadimento fortuito, per produrre il suo effetto di escludere la punibilità dell'agente — sul comportamento del quale viene ad incidere — deve risultare totalmente svincolato sia dalla condotta del soggetto agente, sia dalla sua colpa. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10314 del 22 ottobre 1986
«Il caso fortuito consiste in quell'avvenimento imprevisto ed imprevedibile che si inserisce d'improvviso nell'azione del soggetto e non può in alcun modo, nemmeno a titolo di colpa, farsi risalire all'attività psichica dell'agente, per cui esso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18402 del 24 aprile 2013
«In tema di cause di esclusione del dolo e della colpa, le difficoltà economiche in cui versa il soggetto agente non sono riconducibili al concetto di forza maggiore che postulando la individuazione di un fatto imponderabile, imprevisto ed...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4529 del 29 gennaio 2008
«In tema di cause di esclusione del dolo e della colpa, le difficoltà economiche in cui versa il soggetto agente non sono in alcun modo riconducibili al concetto di forza maggiore che postulando la individuazione di un fatto imponderabile,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6365 del 18 maggio 1987
«In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, l'improvviso guasto meccanico (costituito nella specie dalla rottura di un tubo che cagionò lo sversamento dei reflui inquinanti) non può considerarsi fatto imprevedibile e, pertanto, non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11185 del 26 ottobre 1998
«Non sussiste il reato di falso documentale per inesistenza dell'oggetto ex art. 49 c.p., quando la falsificazione ha ad oggetto una copia fotostatica, presentata come tale, atteso che quest'ultima non ha, di per sè, valore di documento, e può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39216 del 23 settembre 2013
«Alle dichiarazioni rese ad agente "infiltrato" da soggetti poi qualificati come indagati o imputati non si applica né il divieto posto dall'art. 62 cod. proc. pen., né il limite di utilizzabilità previsto dall'art. 63, comma secondo, cod. proc....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2692 del 3 marzo 2000
«Agli effetti di quanto previsto dall'art.52 c.p., che configura la esimente della legittima difesa, occorre che l'altrui offesa ingiusta sia volta a ledere od ad esporre a pericolo un diritto, restando invece escluse dalla sfera applicativa della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8133 del 25 luglio 1991
«In tema di legittima difesa, occorre differenziare dall'eccesso dovuto a negligenza, imperizia, imprudenza e, in genere, a colpa nella valutazione dell'entità dell'offesa e della misura della difesa, l'eccesso consapevole e volontario. Mentre nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18926 del 30 aprile 2013
«Non può essere configurato l'eccesso colposo previsto dall'art. 55 cod. pen. in mancanza di una situazione di effettiva sussistenza della singola scriminante, di cui si eccedono colposamente i limiti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2024 del 23 agosto 1994
«Il rimedio previsto dall'art. 130 c.p.p. (correzione di errori materiali) non può trovare applicazione quando la correzione richiesta ha per oggetto non già un errore od un'omissione materiale ma un errore concettuale che attiene alla formazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4621 del 6 dicembre 2000
«In tema di estorsione, poiché è sufficiente la presenza di una sola aggravante perché si verifichi l'aumento della pena edittale sino a venti anni, il concorso di più circostanze previsto dall'art. 628 c.p. (cui l'art. 629 rinvia per la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14485 del 11 aprile 2011
«L'inasprimento dell'ergastolo con l'applicazione dell'isolamento diurno va disposto quando l'imputato sia condannato, oltre che per il delitto per il quale è previsto l'ergastolo, anche per uno o più delitti che "importano", secondo la previsione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1044 del 13 gennaio 2009
«L'isolamento diurno previsto dall'art. 72 c.p. è sanzione penale con caratteristiche di temporaneità alla quale può essere applicato l'indulto, purchè lo stesso sia stato disposto per il caso di concorso tra reati cui il provvedimento di clemenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4381 del 1 febbraio 2001
«Anche per l'isolamento diurno, che è una sanzione penale con caratteristica di temporaneità, si applica il principio, analogo a quello proprio del calcolo di pene concorrenti, secondo cui il limite massimo previsto dalla legge, se non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2116 del 10 maggio 2000
«L'isolamento diurno previsto dall'art. 72 c.p. non è una modalità di esecuzione della pena dell'ergastolo, ma ha funzione di sanzione per i delitti concorrenti con quello per cui viene inflitto l'ergastolo, che altrimenti rimarrebbero impuniti, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2302 del 16 gennaio 2013
«In tema di cumulo materiale, il limite massimo previsto dall'art. 78 c.p. è inapplicabile alle sanzioni previste dalle leggi speciali (nella specie, le contravvenzioni relative alla sicurezza dei cantieri introdotte dal d.l.vo n. 494 del 1996, dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2734 del 4 luglio 1991
«Il limite massimo di trenta anni di reclusione, previsto dall'art. 78 c.p. per il caso di concorso di reati, non si applica nell'ipotesi contemplata dall'art. 73 secondo comma, stesso codice.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2003 del 18 ottobre 1980
«L'aggravante, di cui all'art. 112 n. 1 c.p., non è applicabile ai cosiddetti reati plurisoggettivi necessari, in quanto per la consumazione degli stessi è previsto un numero minimo di persone. (Fattispecie in cui la Suprema Corte ha escluso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21220 del 17 maggio 2013
«Il direttore di uno studio medico che non accerti che un soggetto operante nella struttura da lui diretta sia in possesso del titolo abilitante risponde non solo di concorso nel reato previsto dall'art. 348 c.p. con la persona non titolata, ma...»