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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4496 del 2 febbraio 2012
«La Corte d'Appello, investita in sede di conversione del ricorso, non deve limitarsi a effettuare il solo "iudicium rescindens", come avviene nel giudizio di legittimità, ma deve estendere la sua cognizione anche al riesame del merito e, quindi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4095 del 31 marzo 1999
«È manifestamente infondata l'eccezione di illegittimità costituzionale dell'art. 580 c.p.p. sollevata, in riferimento agli artt. 3 e 111 Cost., nella parte in cui, prevedendo la conversione del ricorso per cassazione in appello in caso di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2620 del 27 febbraio 1998
«La eventuale inammissibilità del ricorso per cassazione del pubblico ministero (nella specie, dedotta dall'imputato sotto il profilo che si sarebbe trattato di valutazioni di merito) avverso una sentenza pronunciata col rito abbreviato non è di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30980 del 30 luglio 2007
«In materia di impugnazioni, l'omessa notificazione all'imputato del ricorso per cassazione proposto dalla parte civile non dà luogo all'inammissibilità del gravame, né impone di dare corso alla notifica non eseguita, quando risulti, in capo al...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 387 del 20 aprile 1993
«L'ordinanza camerale assunta ex art. 600 comma secondo c.p.p. (che ricalca l'art. 589 bis vecchio codice di rito), conseguita ad apposita istanza di revoca o sospensione della provvisoria esecuzione della provvisionale, nella fase degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4821 del 28 aprile 1992
«Il c.d. «patteggiamento» non comporta ammissione di colpevolezza né costituisce richiesta di condanna, l'una non potendosi ritenere e l'altra ammettere senza un giudizio formale di accertamento e altresì senza le normali conseguenze (spese...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3750 del 24 gennaio 2013
«La richiesta di applicazione della diminuente prevista per il rito abbreviato non ammesso nel giudizio di primo grado è motivo di impugnazione non esclusivamente personale e, quindi, se accolto, è estensibile agli altri imputati, impugnanti o...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30347 del 26 luglio 2007
«In tema di esecuzione delle operazioni di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, alla carenza o insufficienza della motivazione del decreto del pubblico ministero che dispone l'utilizzazione di impianti diversi da quelli in dotazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4925 del 7 dicembre 1996
«L'effetto estensivo dell'impugnazione opera a favore degli altri imputati soltanto se questi non hanno proposto impugnazione o se l'impugnazione dagli stessi proposta sia stata dichiarata inammissibile; non quando gli altri imputati abbiano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 868 del 27 gennaio 1996
«La procedura di cui all'art. 599, comma 4, c.p.p., comportando rinuncia a tutti i motivi di appello sulle questioni di merito, ad eccezione di quello relativo alla pena, patteggiata fra le parti e conformemente applicata dal giudice di appello,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«Il delitto di disastro colposo innominato (art. 434 c.p.) è un delitto di danno essendo compreso tra i delitti colposi di danno previsti dall'art. 449 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40121 del 27 novembre 2002
«Avverso le sentenze penali di proscioglimento pronunciate dal giudice di pace per reati punibili con sola ammenda o con pena alternativa commessi prima dell'entrata in vigore del D.L.vo 28 agosto 2000 n. 274, non potendo trovare applicazione, ai...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36028 del 7 settembre 2004
«In tema di c.d. “patteggiamento in appello”, il giudice, pur essendo indubbiamente tenuto a rilevare l'eventuale sussistenza di condizioni che impongano il proscioglimento dell'imputato ai sensi dell'art. 129 c.p.p., non è tuttavia tenuto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31123 del 15 luglio 2004
«La violazione del divieto di bis in idem è questione di fatto, riservata alla valutazione del giudice di merito, e non può essere dedotta per la prima volta davanti al giudice di legittimità, a meno che ratione temporis non fosse stato possibile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24731 del 31 maggio 2004
«La Corte di cassazione può applicare le sanzioni sostitutive previste dall'art. 53 Legge 689/81 in virtú della disciplina transitoria introdotta dall'art. 5 comma terzo Legge 134/2003, ma non può travalicare i limiti posti dalla legge alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11851 del 11 marzo 2004
«L'applicazione dell'indulto può essere proposta nel giudizio di legitimità soltanto nel caso in cui il giudice di merito lo abbia preso in esame e lo abbia risolto negativamente, escludendo che l'imputato abbia diritto al beneficio, e non invece,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 16 dicembre 1999
«L'indagine di legittimità sul discorso giustificativo della decisione ha un orizzonte circoscritto, dovendo il sindacato demandato alla Corte di cassazione essere limitato - per espressa volontà del legislatore - a riscontrare l'esistenza di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13063 del 14 dicembre 1998
«Il problema dell'applicazione dell'indulto non può essere dedotto per la prima volta in sede di legittimità, in quanto la Corte può essere investita della relativa applicazione solo nel caso in cui il giudice di merito abbia rigettato o soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10218 del 28 novembre 1996
«Nell'ipotesi in cui l'importo dovuto per l'oblazione speciale di cui all'art. 162 bis c.p. sia stato erroneamente fissato secondo le modalità dell'oblazione ordinaria, la Corte di cassazione non può, neppure a seguito del ricorso del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7985 del 13 luglio 1994
«Sussiste violazione del divieto di novum nel giudizio di legittimità quando siano per la prima volta prospettate in detta sede questioni coinvolgenti valutazioni in fatto, mai prima sollevate ovvero siano dedotti motivi di censura attinenti capi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8433 del 8 settembre 1993
«Le questioni di diritto possono essere per la prima volta sollevate in Cassazione, che ha l'obbligo di pronunciarsi sulle medesime. Deve però trattarsi di deduzioni di pura legittimità, che non necessitino di alcun accertamento in punto di fatto....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5466 del 11 febbraio 2004
«Nel procedimento che si svolge davanti alla Corte di cassazione nelle forme della camera di consiglio ai sensi degli artt. 610 e 611 c.p.p., già devoluto all'apposita sezione istituita dal comma 1 dell'art. 610 (modificato dall'art. 6 della legge...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 550 del 6 maggio 1999
«Nel caso di annullamento di una decisione da parte della Corte di cassazione, non è necessario il rinvio al giudice di merito per un nuovo giudizio solo quando la decisione impugnata è tipicamente contra o extra legem. Il rinvio al nuovo giudice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15653 del 16 aprile 2008
«Qualora, in sede di legittimità, si riscontri, unitamente alla sopravvenuta prescrizione del reato, anche un vizio di motivazione in ordine alla ritenuta responsabilità dell'imputato, condannato dal giudice di merito anche al risarcimento del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4443 del 29 novembre 2005
«In tema di misure volte a prevenire i fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive, l'annullamento per vizio di motivazione dell'ordinanza di convalida della misura con cui il questore prescrive la comparizione periodica alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26064 del 14 luglio 2005
«Allorché già risulti la prescrizione del reato, la sussistenza di nullità, anche di ordine generale, non è rilevabile nel giudizio di cassazione, risultando l'inevitabile rinvio al giudice di merito incompatibile con il principio dell'immediata...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 45002 del 19 novembre 2012
«Non viola i diritti difensivi dell'imputato la fissazione dell'udienza del giudizio di rinvio sulla base del solo estratto del dispositivo della sentenza di annullamento letto e depositato nella cancelleria della Corte di cassazione e trasmesso al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1932 del 16 maggio 2000
«Ai fini dell'ammissibilità della richiesta di revisione è necessario valutare, a norma dell'art. 631 c.p.p., se gli elementi sui quali la richiesta è fondata sono idonei a condurre al proscioglimento dell'imputato; è pertanto richiesto in questa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4837 del 28 ottobre 1998
«Ai fini dell'ammissibilità della richiesta di revisione, nel caso previsto dall'art. 630, comma 1, lett. c) c.p.p., per «prove nuove» possono intendersi anche quelle che, pur se entrate a far parte del materiale acquisito nel precedente giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 595 del 11 aprile 1994
«Deve escludersi, secondo la disciplina del nuovo codice di proc. pen. in tema di revisione, che la «novità» della prova diretta a dimostrare la causa estintiva possa essere intesa nel senso di ricomprendere anche elementi probatori già acquisiti...»