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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 382 del 18 gennaio 1995
«Non vi è reato impossibile ma reato punibile a titolo di tentativo allorquando l'oggetto, cui è indirizzata l'azione criminosa, manchi solo occasionalmente dal luogo di custodia.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8026 del 20 febbraio 2014
«In tema di tentata rapina, la non punibilità dell'agente per inesistenza dell'oggetto può aversi solo quando l'inesistenza sia assoluta, cioè quando manchi qualsiasi possibilità che in quel contesto di tempo la cosa possa trovarsi in un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1951 del 21 febbraio 2000
«In tema di c.d. «illecito sportivo» l'autore dell'evento lesivo che sia stato rispettoso delle regole del gioco, del dovere di lealtà nei confronti dell'avversario e dell'integrità fisica di costui non sarà perseguibile penalmente in quanto non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 672 del 18 gennaio 1990
«In tema di legittima difesa, sebbene la norma di cui all'art. 52, c.p. non richieda esplicitamente che l'agente non debba essersi posto volontariamente nella situazione di pericolo, solo una situazione di pericolo non volontariamente causato e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4890 del 4 febbraio 2009
«In tema di legittima difesa, non sussiste il requisito della necessità della reazione armata tutte le volte in cui l'aggredito possa, senza alcuna difficoltà, rifugiarsi nella propria abitazione (dalla quale invocare soccorso) o comunque...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45607 del 29 dicembre 2010
«In tema di determinazione della pena da porre in esecuzione, l'applicazione del criterio moderatore di cui all'art. 78 c.p. deve aver luogo prima della detrazione, dal cumulo, delle pene espiate ovvero sofferte in custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11290 del 26 settembre 1978
«Per la configurabilità dell'aggravante del numero delle persone non è necessario che tutti i concorrenti si siano resi autori della condotta tipica, essendo sufficiente la semplice partecipazione criminosa, ai cui fini basta anche la sola presenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27114 del 2 luglio 2009
«La violazione della disposizione che regola gli aumenti o le diminuzioni di pena in caso di concorso di circostanze aggravanti o di circostanze attenuanti dà luogo ad una mera irregolarità che non vizia quindi la sentenza, se la pena irrogata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2288 del 15 giugno 1994
«La conversione delle pene della multa e dell'ammenda non eseguite per insolvibilità del condannato in libertà controllata o in lavoro sostitutivo è disciplinata non già dall'art. 135 c.p. sibbene dagli artt. 136 c.p. e 102 della L. 24 novembre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 759 del 4 marzo 1999
«Ai fini della determinazione della pena da eseguire in Italia, la carcerazione subita all'estero senza titolo è computabile solo se sofferta in conseguenza di una domanda di estradizione o nel caso di rinnovazione del giudizio in Italia per il...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 438 del 18 ottobre 1995
«... (Omissis). Pur dovendosi quindi annettere al particolare e grave morbo di cui qui si tratta [N.d.r. AIDS] tutto il risalto che lo stesso merita e che l'ampia normativa di settore e la stessa coscienza collettiva gli ha ormai riconosciuto, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11233 del 21 marzo 2001
«L'art. 146, comma 1, n. 3, c.p., nella parte in cui prevede il rinvio obbligatorio dell'esecuzione della pena qualora il condannato sia affetto da «malattia particolarmente grave» per effetto della quale le sue condizioni di salute risultino...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 46088 del 30 ottobre 2008
«Fuori dalle ipotesi espressamente e specificamente disciplinate dalla normativa sulla competenza penale del giudice di pace (artt. 21, 28 e 30 D.L.vo 28 agosto 2000, n. 274 ), la mancata comparizione del querelante nel processo, nonostante la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34421 del 12 settembre 2007
«La mancata comparizione dell'imputato — al quale sia previamente notificato il verbale di udienza con l'espresso avviso che detta notificazione è preordinata a consentire l'accettazione della remissione della querela e che essa può avere luogo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9477 del 28 febbraio 2003
«In tema di misure di sicurezza personali, in caso di proscioglimento per infermità psichica, non può essere disposta, in luogo del ricovero in manicomio giudiziario, l'assegnazione ad una casa di cura e custodia, trattandosi di misure non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1205 del 27 ottobre 1972
«La determinazione del minimo di durata di ciascuna misura di sicurezza è prefissata dalla legge e deve essere in concreto stabilita dal giudice di sorveglianza, per cui la fissazione di un termine inferiore a quello legale da parte del giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8018 del 12 settembre 1985
«Per la sussistenza del delitto di cui all'art. 256 c.p. le notizie debbono concernere la sicurezza o altro interesse politico, interno o internazionale dello Stato, onde non ogni notizia, la cui divulgazione sia vietata dall'autorità competente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11344 del 10 maggio 1993
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 307 c.p. (assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata), nella nozione di «rifugio» rientra anche un luogo di cura nel quale, in assenza di immediata urgenza di trattamenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1538 del 9 febbraio 1979
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 285 c.p. in riferimento agli artt. 3 e 27 della Costituzione. Invero, la previsione per tale reato della pena dell'ergastolo costituisce esplicazione della facoltà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5437 del 9 maggio 1992
«Ai fini della configurabilità del delitto di assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata, il riconoscimento della natura tassativa dell'espressione «dà rifugio o fornisce vitto» non può condurre ad escludere dalla previsione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7537 del 25 febbraio 2011
«Il reato di falso di cui all'art. 483 c.p. resta assorbito in quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato in tutti i casi in cui l'uso o la presentazione di dichiarazioni o documenti falsi costituiscano elementi essenziali di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 95 del 8 gennaio 1998
«L'idoneità della violenza o minaccia ad intimidire ed a costringere un pubblico ufficiale deve essere verificata in relazione alla singola fattispecie e l'indagine in concreto deve necessariamente svolgersi nell'ambito delle seguenti coordinate:...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5777 del 12 febbraio 2007
«La raccomandazione ad un docente universitario per il superamento degli esami da parte di uno studente, in genere irrilevante sul piano penale, assume la consistenza di una condotta illecita, che può dar luogo alla commissione del reato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 51056 del 18 dicembre 2013
«La mancata inflizione di più pugnalate non esclude la configurabilità del dolo omicida, ove sia accertato che, per le modalità operative e per lo strumento utilizzato, l'azione era idonea a causare la morte della vittima, evento non verificatosi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24290 del 4 giugno 2003
«Ai fini del riconoscimento dell'esimente dello stato di necessità, nel concetto di danno grave alla persona, secondo la formulazione dell'art. 54 c.p., rientrano anche situazioni che pongono in pericolo solo indirettamente l'integrità fisica in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4903 del 7 aprile 1989
«In tema di stato di necessità l'attualità del pericolo non deve essere intesa in senso assoluto, come rapporto di assoluta immediatezza tra la situazione di pericolo e l'azione necessitata, ma sta a significare che, nel momento in cui l'agente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6532 del 23 gennaio 1998
«Nel vigente ordinamento penale l'ammissibilità del tentativo punibile è esclusa soltanto con riguardo a tre categorie di reati: a) i reati contravvenzionali, riferendosi l'art. 56 c.p. solo ai “delitti”; b) i reati c.d. a consumazione anticipata,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44635 del 5 novembre 2013
«Integra il delitto di rifiuto di atti d'ufficio la condotta dell'agente di polizia municipale che, richiesto con ordine del superiore gerarchico di intervenire immediatamente sul luogo ove si era verificato un grave incidente stradale che stava...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10234 del 19 ottobre 1988
«Per la configurabilità della circostanza attenuante comune di avere agito per suggestione di una folla in tumulto, prevista dall'art. 62, n. 3, c.p. sono richiesti - oltre che si tratti di riunioni o assembramenti non vietati dalla legge o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2744 del 25 maggio 2000
«L'intervenuta abrogazione, per effetto dell'art. 18 della legge 25 giugno 1999 n. 205, dell'art. 341 c.p. ha dato luogo non ad una pura e semplice abolitio criminis, disciplinata dall'art. 2, comma secondo, c.p., ma ad un fenomeno di successione...»