-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13451 del 30 dicembre 2000
«In relazione alla configurabilità del reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico (o di pubblico interesse), l'accesso ai documenti amministrativi (mediante esame o estrazione di copie), è riconosciuto dall'art. 22 L. n. 241 del 1990 a...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25 del 5 gennaio 1995
«Per la configurabilità del reato di cui all'art. 340 c.p., la durata dell'interruzione come l'entità del turbamento sono indifferenti, purché non siano irrilevanti. La irrilevanza va ravvisata ogniqualvolta il comportamento perturbatore, cui può...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39219 del 23 settembre 2013
«Integra il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità anche la condotta che, coinvolgendo solo un settore dell'attività svolta, determini un'alterazione temporanea della regolarità dell'ufficio o del servizio,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36676 del 6 settembre 2013
«È configurabile il reato di millantato credito nella condotta di millanteria di un avvocato rivolta non al potenziale cliente ma ai suoi familiari, atteso che l'oggetto della tutela penale del reato è il prestigio della P.A. e la condotta...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49579 del 31 dicembre 2003
«I reati di millantato credito e di truffa possono concorrere anche se la violazione consista in una unica azione, in quanto allo specifico raggiro considerato nella fattispecie di millantato credito, consistente nelle vanterie di ingerenze o...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1207 del 6 febbraio 1985
«Oggetto della tutela predisposta dall'art. 348 c.p. è costituito dall'interesse generale, riferito alla pubblica amministrazione, che determinate professioni, richiedenti particolari requisiti di probità e competenza tecnica, vengano esercitate...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11545 del 23 marzo 2012
«Integra il reato di esercizio abusivo di una professione (art. 348 c.p.), il compimento senza titolo di atti che, pur non attribuiti singolarmente in via esclusiva a una determinata professione, siano univocamente individuati come di competenza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17702 del 16 aprile 2004
«Costituisce esercizio abusivo di una professione la commissione da parte di soggetto non in possesso dei requisiti professionali dell'attività riservata in via esclusiva a soggetti ai quali la legge ha riconosciuto la possibilità di svolgerla per...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3954 del 29 aprile 1997
«L'inefficacia o l'illegittimità del provvedimento di sequestro e di apposizione dei sigilli non esclude il delitto di cui all'art. 349 c.p., considerato che la norma richiede soltanto che l'apposizione dei sigilli derivi da una disposizione di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11834 del 18 dicembre 1997
«È configurabile il reato di cui all'art. 349 c.p. (violazione di sigilli) nell'ipotesi in cui, sequestrato il cantiere edile, si eseguano nella stessa area occupata dalla costruzione abusiva opere distinte collegate inequivocabilmente al predetto...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5514 del 13 maggio 1978
«Quando la trattazione di un affare amministrativo dia luogo all'intervento funzionale per ragioni di materia e di territorio di diversi pubblici ufficiali, ciascuno di essi è obbligato a denunciare il reato di cui abbia preso conoscenza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8264 del 1 luglio 1980
«Il reato di cui all'art. 367 c.p. è reato istantaneo che si consuma con la semplice denuncia idonea a provocare investigazioni e accertamenti della polizia giudiziaria, né l'omissione della firma del verbale di denuncia può avere alcuna influenza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7856 del 4 agosto 1981
«L'autocalunnia è reato di pericolo e si configura ogni volta che l'accusa falsa abbia idoneità potenziale a determinare l'avvio di indagini senza che a tali ultimi fini abbia rilevanza alcuna il mancato inizio delle indagini stesse.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3053 del 3 aprile 1984
«Il reato di falso giuramento della parte tutela l'interesse concernente il normale funzionamento dell'attività giudiziaria ed è configurabile ogni volta che vi sia contrasto fra quanto viene giurato e la verità obiettiva. A tal fine non è...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15096 del 31 marzo 2003
«Una volta ammesso il giuramento decisorio da parte del giudice civile sono irreversibilmente realizzati i presupposti per la commissione del delitto di cui all'art. 371 c.p. e lo spergiuro consumato non può essere messo nel nulla dalle successive...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26994 del 20 giugno 2003
«In tema di falsità documentale, la condotta del pubblico ufficiale che autentichi la sottoscrizione apposta su un foglio bianco, riempito solo successivamente da altri inserendovi una scrittura tra privati, integra il delitto di cui all'art. 479...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13645 del 23 dicembre 1998
«In tema di frode processuale, prevista dall'art. 374 c.p., l'immutazione dei luoghi non integra il reato solo quando sia talmente grossolana e così agevolmente percepibile a prima vista da non essere idonea a indurre in errore nessuno, non...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10386 del 14 luglio 1989
«Il peculato per appropriazione di denaro o cosa mobile, appartenenti alla P.A., si realizza ogni qualvolta il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che ne ha il possesso per ragioni di ufficio, converta nelle proprie disponibilità...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9023 del 10 settembre 1986
«Al fine dell'individuazione del limite tra il comportamento lecito del difensore e l'illecito penale di cui questi possa essere ritenuto responsabile, è necessario stabilire se l'attività svolta sia consistita in suggerimenti e tecniche dilatorie...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1789 del 18 settembre 1998
«Nella fattispecie criminosa di cui all'art. 374 bis c.p., l'elemento oggettivo si riferisce all'attività di documentazione, risultante da certificati o da atti, di circostanze non rispondenti al vero e richiede che la suddetta attività...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3084 del 26 settembre 1997
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 374 bis c.p. (false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati alla autorità giudiziaria), è del tutto irrilevante che i documenti prodotti all'autorità giudiziaria siano costituiti da...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 30 marzo 1999
«Il consulente tecnico del pubblico ministero - incaricato del compito di eseguire accertamenti integrativi delle indagini di polizia giudiziaria (nella specie volte al controllo del funzionamento di una clinica privata) -, sia per l'investitura...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9912 del 13 ottobre 1988
«Sussiste il concorso nel reato ogni qualvolta si pone in essere un'attività di cooperazione o di collaborazione che comporta appoggio e comunque agevola la commissione del reato. Tale attività di collaborazione e di appoggio, comunque prestata,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10411 del 7 ottobre 1987
«La competenza territoriale del giudice nella ipotesi di consumazione del delitto di associazione per delinquere, sia di diritto comune che rivolta alla commissione dei reati previsti dalla legge sugli stupefacenti, si incardina nel luogo in cui...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39924 del 3 novembre 2005
«Nell'accertamento del reato di infedele patrocinio il giudice non può limitarsi alla valutazione di singoli atti o di scelte avulsi dal contesto nel quale sono inseriti, ma deve collocare l'attività professionale svolta nel quadro della linea...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8434 del 2 ottobre 1985
«La legittimazione a proporre querela, per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, compete anche all'usufruttuario di un fondo quando l'azione violenta del soggetto attivo, diretto ad affermare il suo diritto di proprietà, sia...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4494 del 29 gennaio 2008
«Una volta provata la realizzazione del reato di omicidio senza che il cadavere della vittima sia stato rinvenuto, la prova del concorrente reato di soppressione di cadavere è in re ipsa. (Nella circostanza, la Corte ha ribadito il principio che...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1027 del 12 gennaio 2006
«Il reato di cui all'art. 411 c.p., anche nella forma tentata, presuppone che l'azione volta alla distruzione attinga le spoglie di un soggetto che abbia subito la cessazione irreversibile di tutte le funzioni vitali, dovendo altrimenti tale...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2699 del 17 giugno 1992
«Il fatto di chi promette voti contro l'impegno del candidato che, una volta eletto, concluderà il sinallagma attraverso l'elargizione di favoritismi è sanzionato dall'art. 86 del T.U. delle leggi per la composizione e l'elezione degli organi delle...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6571 del 2 giugno 2000
«L'obbligo di provvedere al taglio di rami di alberi in vicinanza di una linea elettrica in modo da assicurare una distanza di sicurezza dai conduttori aerei ed evitare — così — corti circuiti, fa capo — come previsto dall'art. 121 della legge n....»