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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4789 del 28 aprile 1992
«La nullità di una decisione emessa sulla base degli artt. 599, quarto e quinto comma e 602 secondo comma del nuovo codice di procedura penale, dichiarati illegittimi dalla Corte costituzionale con sentenza 10 ottobre 1990, n. 435, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 581 del 31 marzo 1992
«L'art. 242 comma terzo, ultima parte, del D.L.vo 28 luglio 1989, n. 271 (norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale), nel prevedere che, entro il termine ivi indicato, il giudice istruttore pronunci sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6117 del 22 maggio 1992
«A norma dell'art. 589, secondo comma del nuovo codice di procedura penale, la dichiarazione di rinuncia, parziale o totale all'impugnazione può essere fatta personalmente dalla parte privata oppure a mezzo del difensore munito di procura speciale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6995 del 17 giugno 1992
«...processuale vigente, non essendo prevista da alcuna norma la restituzione degli atti al P.M. che abbia validamente esercitato l'azione penale e neppure l'emissione di altro decreto di citazione se del primo non sia stata dichiarata la nullità.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8869 del 6 agosto 1992
«I limiti del doveroso controllo del giudice penale sulla «legalità» del provvedimento che è oggetto della tutela penale apprestata dall'art. 650 c.p. sono costituiti da tre tradizionali vizi di incompetenza, di violazione di legge e di eccesso di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9373 del 4 settembre 1992
«...conversione, considerata sotto il profilo dell'error in procedendo verrebbe comunque ad incidere sull'iniziativa del P.M. nell'azione penale; iniziativa che va tutelata anche in sede di impugnazione ed è rilevante ai sensi dell'art. 179 c.p.p.).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 108 del 17 marzo 1993
«Le norme che disciplinano l'esecuzione della pena e le misure alternative alla detenzione (ivi comprese le condizioni richieste per la concessione di queste ultime), non possono essere ritenute di natura penale sostanziale, non prevedendo esse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1447 del 4 maggio 1993
«La morte del reo, infatti, produce la perdita della personalità giuridica dello stesso, per cui il processo penale si esaurisce, essendosi, con tale evento, estinto il reato e conseguentemente l'azione penale, e cessa la funzione di assistenza e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1651 del 5 ottobre 1993
«...e non sono comunque assimilabli a provvedimenti inerenti alla libertà personale. Avverso di essi non è pertanto esperibile alcuno dei mezzi di impugnazione previsti dal codice di procedura penale, ivi compreso il ricorso per cassazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1774 del 23 febbraio 1993
«Oggetto specifico della tutela penale della contravvenzione prevista dall'art. 650 c.p. è l'interesse concernente la «polizia di sicurezza», strettamente correlata all'ordine pubblico inteso in senso generico e la inosservanza deve avere per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2260 del 10 luglio 1993
«Non sono sufficienti, dunque, precedenti genericamente contrari a regole di ordine pubblico, anche di natura penale. (Fattispecie relativa ad annullamento di ordinanza reiettiva di richiesta di riesame, di provvedimento applicativo di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3937 del 3 dicembre 1993
«...oggettiva emergenti da documenti fidefacienti, quali il certificato penale dell'imputato e il provvedimento di custodia cautelare, dei quali ha ricavato, con metodo induttivo, il giudizio positivo circa la pericolosità sociale del prevenuto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4726 del 14 gennaio 1993
«Nel caso in cui, al momento della denuncia di conflitto di competenza, penda davanti ad un giudice — nella specie davanti al pretore — a carico dell'imputato processo penale per un reato, mentre davanti ad altro ufficio giudiziario siano solo in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5216 del 20 maggio 1993
«...di cui al secondo comma dell'art. 81, cpv., c.p. trova la sua ragion d'essere nel minor disvalore sociale di più reati che non scaturiscano da altrettanti progetti, ma da uno solo, che avvinca tutte le singole violazioni della legge penale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5333 del 26 maggio 1993
«Poiché la prescrizione costituisce un'ipotesi di rinuncia dello Stato alla pretesa punitiva la sua operatività va verificata con riferimento all'azione penale esercitata per il reato che — nelle sue componenti essenziali ed accessorie — abbia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5360 del 27 maggio 1993
«In tale ipotesi, qualora non avesse cioè il confine già detto, questo mezzo di impugnazione violerebbe il principio di parità delle parti, il principio del diritto alla difesa e anche il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale: infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 575 del 14 aprile 1993
«L'irrevocabilità e la conseguente esecutività della sentenza penale di condanna, ai sensi del combinato disposto degli artt. 648 e 650 c.p.p., debbono necessariamente riguardare il capo d'imputazione nella sua interezza, nulla rilevando in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6359 del 23 giugno 1993
«Se è vero che nel processo penale, incombendo sull'organo dell'accusa l'onere di provare la colpevolezza dell'imputato e non richiedendosi a questo di fornire prova della sua innocenza, non è consentita l'attribuzione di valore pregiudizievole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 712 del 26 gennaio 1993
«...l'organo, nell'esercitare il suo potere, anche se conformemente alle prescrizioni dell'amministrazione di appartenenza, abbia o meno improntato il suo comportamento alle prescrizioni dettate a protezione dell'interesse protetto dalla norma penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7575 del 3 agosto 1993
«Allorché da una sola azione realizzata dal reo derivano diverse violazioni della legge penale, una delle quali risulta non essere punibile per la sussistenza di causa di giustificazione, non ne deriva necessariamente ed automaticamente la non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7962 del 24 agosto 1993
«Analogamente deve ritenersi utilizzabile la prova espletata mediante l'esame dei testi condotto direttamente dal giudice, anziché dalle parti, atteso che il nuovo processo penale non realizza integralmente il processo di parti ma conserva, ove...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8019 del 24 agosto 1993
«...della gravità «in concreto» ha trovato una sostanziale consacrazione nell'art. 187 delle norme di attuazione del codice di procedura penale, il quale enuncia un principio che non vi è ragione di considerare limitato alla materia dell'esecuzione).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8282 del 30 agosto 1993
«...principio è stato affermato con riguardo ad imputazioni congiunte, alternative, di corruzione e concussione, per la prima della quale i giudici erano pervenuti a pronuncia assolutoria, mentre per l'altra aveva affermato la penale responsabilità).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 851 del 2 agosto 1993
«Il provvedimento di liquidazione del compenso al custode di cose sequestrate nel corso di un procedimento penale può essere impugnato unicamente con la procedura dell'incidente di esecuzione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8652 del 23 settembre 1993
«In tema di decreto penale di condanna l'art. 459, terzo comma, c.p.p., consente al giudice per le indagini preliminari che non abbia accolto la richiesta di emissione del decreto di restituire gli atti al pubblico ministero solo quando non debba...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8700 del 23 settembre 1993
«L'illiceità penale della condotta di chi, esercitando una professione o un mestiere, provochi effetti rumorosi, può essere affermata solo se l'esercizio dell'attività si verifica fuori dei limiti modali, spaziali e temporali imposti dalla legge o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9096 del 6 ottobre 1993
«In base a tali criteri, quando il fatto non è più preveduto dalla legge come reato, sia in seguito a una pura e semplice abolitio criminis, sia in seguito alla trasformazione dell'illecito penale in illecito amministrativo, il giudice è tenuto a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1475 del 6 maggio 1994
«Ed invero il P.M. è un organo non giurisdizionale, bensì parte nel nuovo processo penale, in relazione alle cui attribuzioni non è configurabile conflitto, neppure analogo, di competenza; ed inoltre in un caso del genere non sarebbe neppure...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1622 del 22 agosto 1994
«È legittima la liquidazione equitativa dell'indennità di custodia di bene sottoposto a sequestro penale, ancorata alla qualità e quantità dell'impegno del custode, allorché esso, riguardando un bene non deteriorabile, non richieda altra attività,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3319 del 9 settembre 1994
«Nel reato permanente (nella specie associazione per delinquere di stampo mafioso) assume rilevanza giuridica ed è dalla legge incriminata la condotta dell'intero periodo consumativo, perché essa, fino a quando non venga volontariamente interrotta...»