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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2035 del 23 luglio 1999
«In tema di estradizione per l'estero, il provvedimento di convalida emesso dal presidente della corte d'appello a norma dell'art. 716, terzo comma, c.p.p. rappresenta una delibazione sull'esistenza delle condizioni legittimanti l'arresto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 4 giugno 1996
«L'atto persecutorio e discriminatorio, pertanto, è quello che, in quanto mascherato sotto forma di domanda di estradizione per perseguire un determinato reato, costituisce lo scopo dissimulato che lo stesso Stato richiedente mira a realizzare per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2517 del 11 maggio 2000
«Ne deriva che essa è di stretta interpretazione, e non è pertanto consentita la sua applicazione in via estensiva ad ipotesi non espressamente previste. (Nella fattispecie: soggetto escluso per il titolo del reato ma che ha collaborato con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20010 del 9 maggio 2013
«Ai fini dell'applicazione dell'istituto della scarcerazione per decorrenza dei termini (art. 303 c.p.p.), non è consentito detrarre - in virtù dell'interpretazione analogica dell'art. 657 c.p.p. che consente, a date condizioni, la fungibilità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 127 del 8 gennaio 2007
«In caso di reato permanente, avente struttura ontologicamente e giuridicamente unitaria, non è possibile operare una scomposizione in una pluralità di reati, anteriori e posteriori alla esecuzione dello stato detentivo rivelatosi senza titolo. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5537 del 12 gennaio 1999
«La struttura unitaria del reato permanente vieta di operare la sua scomposizione in una pluralità di reati, in parte anteriori ed in parte posteriori alla esecuzione dello stato detentivo per altro fatto. Non può quindi dirsi sofferta «dopo» il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1436 del 6 aprile 1998
«In tema di fungibilità delle pene, ai sensi dell'art. 657, comma quarto, c.p.p., ai fini della determinazione della pena detentiva da eseguire, si possono computare la custodia cautelare subita o le pene espiate «senza titolo» (ovvero quando il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 983 del 26 marzo 1997
«Allorché si sia in presenza di reati commessi in tempi diversi e di periodi di carcerazione parimenti sofferti in tempi diversi, non è possibile includere tutte le pene in un cumulo indiscriminato e globale, soggetto all'unitaria detrazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2421 del 21 giugno 1994
«La configurazione del reato continuato come reato unico deve essere esclusa allorché comporti conseguenze sfavorevoli all'imputato o al condannato, atteso che la continuazione è un istituto ispirato al favor rei, salvo le eccezioni stabilite dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3240 del 18 marzo 1994
«In tema di imputabilità di persone concorrenti nel reato, accertata la piena capacità di intendere e di agire di ciascun singolo imputato, non è corretto dedurre la seminfermità di mente dall'intreccio delle interazioni e dalle influenze...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44860 del 2 dicembre 2008
«Ai fini dell'applicazione della disciplina del concorso formale e del reato continuato in sede esecutiva, l'individuazione della violazione più grave è affidata al criterio concreto della pena più grave inflitta, che si differenzia da quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2057 del 31 maggio 1997
«In tema di applicazione dell'indulto a reati unificati con il vincolo della continuazione - sia nell'ipotesi in cui, in ragione del titolo, alcuni dei reati unificati siano esclusi e altri compresi nel provvedimento di clemenza, sia nella diversa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25426 del 10 giugno 2013
«Il giudice dell'esecuzione nel determinare la pena finale per il reato continuato incontra il limite, stabilito dall'art. 671 c.p.p., del divieto di superamento della somma delle sanzioni inflitte con ciascun titolo giudiziale, ma entro tale...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21501 del 22 maggio 2009
«In tema di indulto, in caso di reati uniti nel vincolo della continuazione, alcuni dei quali - compreso quello più grave - siano stati commessi entro il termine fissato per la fruizione del beneficio ed altri successivamente, la pena rilevante ai...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2519 del 25 settembre 2000
«Ne consegue che, in virtù del principio di tassatività delle nullità, l'aggiunta della menzione di un titolo di reato diverso, il cui inserimento, nel corpo del decreto, sia agevolmente riconoscibile come dovuto ad errore casuale, determina una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4077 del 21 settembre 1995
«L'estinzione del reato, a norma dell'art. 210 c.p., impedisce di per sè l'applicazione della misura di sicurezza, e ne fa cessare l'applicazione. Ne consegue che, poiché, nel caso di assoluzione (nella specie, in appello) da uno dei reati...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19491 del 16 ottobre 1997
«Nei delitti associativi l'effetto interruttivo della permanenza del reato deve ricollegarsi alla sentenza, anche non irrevocabile, che accerti la responsabilità dell'imputato, da ciò conseguendo che la porzione di condotta illecita successiva a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24231 del 4 giugno 2003
«Ai fini del reato di cui all'art. 217 comma primo n. 2 l. fall., operazioni di grave imprudenza sono quelle caratterizzate da alto grado di rischio, prive di serie e ragionevoli prospettive di successo economico, le quali, avuto riguardo alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27515 del 18 giugno 2004
«Il reato di bancarotta semplice documentale è punibile a titolo tanto di dolo quanto di colpa, come appare desumibile dalla struttura della norma incriminatrice la quale, nel punire l'imprenditore che non tenga o tenga irregolarmente le prescritte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42608 del 24 novembre 2005
«Ai sensi dell'art. 240, secondo comma, L. fall., i creditori sono legittimati uti singuli ad esercitare l'azione civile nel procedimento penale per il delitto di bancarotta fraudolenta quando intendano far valere un titolo di azione propria,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3610 del 31 gennaio 2007
«La responsabilità dell'amministratore unico della società in ordine al reato di bancarotta fraudolenta documentale effettivamente commesso da altri, non può essere fondata sull'inosservanza dei doveri di vigilanza impostigli dalla posizione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2626 del 13 settembre 1994
«In tema di revisione, nel caso di sentenza di condanna per una pluralità di reati ricorre l'ipotesi di revisione «parziale» solo ove l'istanza investa in modo esaustivo almeno una delle condanne riportate, tanto cioè da comportare rispetto al...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 23 marzo 1998
«In tema di revoca della sentenza di condanna per abolizione del reato, qualora il reato abrogato riguardi un solo capo di condanna, legittimamente il giudice della esecuzione revoca la sentenza limitatamente a tale capo, atteso che nell'economia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3137 del 7 giugno 2000
«Ne consegue che, facendosi espressamente salvi, nella disciplina dettata dal terzo comma dell'art. 2 c.p., gli effetti del giudicato, non può darsi luogo a revoca, ai sensi dell'art. 673 c.p.p., della sentenza di condanna per il reato di oltraggio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2748 del 12 maggio 2000
«Ne consegue che, facendosi espressamente salvi, nella disciplina dettata dall'art. 2, comma terzo, c.p., gli effetti del giudicato, non può darsi luogo a revoca, ex art. 673 c.p.p., delle sentenze di condanna per il reato di oltraggio a pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7211 del 16 gennaio 1999
«L'abrogazione della norma incriminatrice, in base alla quale la confisca è stata ordinata con sentenza irrevocabile, non può incidere sulla confisca che costituisce una misura di sicurezza patrimoniale destinata, per definizione normativa, a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1703 del 4 luglio 1992
«Il disposto di cui all'art. 673 comma primo, prima ipotesi, c.p.p., in cui si fa riferimento alla intervenuta «abrogazione della norma incriminatrice», può trovare applicazione solo nel caso di vera e propria abolitio criminis, cioè di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24746 del 21 novembre 2006
«La provvisoria esecutorietà del decreto ingiuntivo e l'ipoteca giudiziale conseguente che sia stata iscritta sulla sua scorta sono destinate a cedere non solo di fronte ad un accertamento negativo del diritto di credito fatto valere con la domanda...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 21 aprile 1989
«Il principio di specialità contenuto nel primo comma dell'art. 14 della convenzione europea di estradizione non preclude qualsiasi esercizio della giurisdizione in riferimento a fatti anteriori alla data dell'estradizione e diversi da quelli per i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15927 del 5 aprile 2013
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, per soddisfare il requisito della doppia incriminabilità, di cui all'art. 13, secondo comma, cod. pen., non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice dell'ordinamento...»