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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4702 del 12 maggio 1999
«In tema di «possesso», l' animus possidendi — da presumersi iuris tantum in presenza del corpus possessionis — consiste unicamente nell'intento di tenere la cosa come propria o di esercitare il diritto come a sé spettante, indipendentemente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5964 del 1 luglio 1996
«L'elemento psicologico del possesso utile per l'usucapione ordinaria della proprietà di un immobile consiste nella intenzione del possessore di comportarsi come proprietario del bene, e prescinde dallo stato soggettivo di buona fede, che non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10642 del 26 ottobre 1993
«Nel caso di perdita del rapporto materiale con la cosa, il possesso (o la detenzione) possono anche essere conservati solo animo purché il possessore abbia la possibilità di ripristinare, ad libitum il contatto materiale con la cosa, con la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3076 del 16 febbraio 2005
«In tema di servitù discontinue, l'esercizio saltuario non è di ostacolo a configurarne il possesso, dovendo lo stesso essere determinato in riferimento alle peculiari caratteristiche ed alle esigenze del fondo dominante; pertanto, ove non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24033 del 28 dicembre 2004
«L'elemento psicologico del possesso ad usucapionem delle servitù di veduta e di stillicidio, consistente nella volontà del possessore di comportarsi come titolare del relativo diritto reale, va desunto dalle concrete circostanze nelle quali il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8737 del 26 giugno 2001
«Ai fini dell'acquisto per usucapione di un diritto di servitù, l'elemento oggettivo del possesso protratto per l'arco temporale richiesto dalla legge viene integrato dalla semplice utilizzazione di fatto, da parte dei proprietario di un fondo, di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3906 del 30 marzo 2000
«Il passaggio pedonale e il passaggio carrabile costituiscono servitù distinte e autonome, sicché dall'esistenza della prima non può desumersi l'esistenza della seconda, né il passaggio a piedi costituisce atto idoneo a conservare il possesso della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1428 del 12 febbraio 1994
«Con riguardo al possesso di una servitù discontinua, la sporadicità del relativo esercizio è indissolubilmente connessa alla natura stessa delle servita appartenenti a tale categoria; tuttavia perché possa ritenersi che un soggetto ne sia in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4760 del 29 aprile 1991
«Il possesso di una servitù di veduta presuppone soltanto il possesso delle opere necessarie al suo esercizio, indipendentemente dal fatto che il possessore in concreto eserciti la veduta cioè si avvalga dell'opera per inspicere e prospicere in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3344 del 18 luglio 1989
«Non si ha possesso della servitù di passaggio — utile ai fini dell'usucapione — in caso di attraversamenti sporadici o saltuari del fondo altrui, allorquando la intermittenza o periodicità degli stessi non sia collegata a ricorrenti esigenze del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4698 del 25 maggio 1987
«Ad integrare il possesso ad usucapionem di una servitù prediale è necessario che, con l'esercizio continuo ed ininterrotto di una attività a vantaggio di un fondo e a carico di un altro, si accompagni anche l'intento di comportarsi e farsi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3864 del 11 giugno 1986
«L'elemento psicologico del possesso ad usucapionem della servitù di passaggio, consistente nella volontà del possessore di comportarsi come titolare del relativo diritto reale, va desunto dalle concrete circostanze nelle quali il possesso si è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2277 del 15 aprile 1982
«L'esecuzione di opere, che rendano inagibile il fondo servente, non è di per sé sufficiente ad evidenziare il venir meno del possesso di servitù di passaggio sul fondo medesimo, occorrendo a tal fine accertare, alla stregua dell'obiettiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5551 del 15 marzo 2005
«La presunzione di possesso utile ad usucapionem di cui all'art. 1141 c.c. non opera quando la relazione con la cosa consegua non ad un atto volontario d'apprensione, ma ad un atto o ad un fatto del proprietario possessore, poiché l'attività del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18360 del 13 settembre 2004
«L'attività svolta su una cosa per tolleranza di chi ha la facoltà di impedirla non costituisce, ai sensi dell'art. 1144 c.c., una situazione possessoria, sicché colui che la esercita non può giovarsi della presunzione di possesso utile ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12232 del 19 agosto 2002
«Il diritto di ritenzione previsto dall'art. 1152 c.c., attuando una forma di autotutela in deroga alla regola per cui nessuno può farsi giustizia da sé, costituisce istituto di carattere eccezionale, insuscettibile di applicazione analogica, che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11286 del 10 novembre 1998
«Dimostrato il potere di fatto, pubblico ed indisturbato, esercitato sulla cosa per il tempo necessario ad usucapirla, ne deriva, a norma del comma primo dell'art. 1141 c.c., la presunzione che esso integri il possesso ed incombe alla parte che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3721 del 21 giugno 1985
«La prova contraria alla presunzione iuris tantum stabilita dal primo comma dell'art. 1141 c.c. — che presume il possesso di colui che esercita il potere di fatto, ove non si provi che l'esercizio di questo sia cominciato come mera detenzione —...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 14593 del 4 luglio 2011
«La presunzione del possesso in colui che esercita un potere di fatto, a norma dell'art. 1141 c.c., non opera quando la relazione con il bene non consegua ad un atto volontario d'apprensione, ma derivi da un iniziale atto o fatto del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5419 del 8 marzo 2011
«L'art. 1141 del c.c. non consente al detentore di trasformarsi in possessore mediante una sua interna determinazione di volontà, ma richiede, per il mutamento del titolo, o l'intervento di "una causa proveniente da un terzo", per tale dovendosi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21252 del 10 ottobre 2007
«Ai fini del mutamento della detenzione in possesso, chi abbia iniziato il godimento del bene a titolo di detenzione non può acquistarne il possesso finché il titolo non venga mutato per causa proveniente da un terzo o in forza di opposizione da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9090 del 16 aprile 2007
«Ai fini del mutamento della detenzione in possesso, l'opposizione del detentore nei confronti del possessore, richiesta dal secondo comma dell'art. 1141 c.c., non è necessaria qualora il mutamento del titolo scaturisca da un atto dello stesso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26228 del 7 dicembre 2006
«Il fatto «proveniente dal terzo» che, ai sensi dell'art. 1141, secondo comma, c.c., può costituire causa idonea ad operare il mutamento della detenzione in possesso non può consistere in un mero comportamento materiale, ma deve consistere in un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12968 del 31 maggio 2006
«La interversione della detenzione in possesso può avvenire anche attraverso il compimento di attività materiali, se esse manifestano in modo inequivocabile e riconoscibile dall'avente diritto l'intenzione del detentore di esercitare il potere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7337 del 20 maggio 2002
«L'interversione nel possesso non può aver luogo mediante un semplice atto di volizione interna, ma deve estrinsecarsi in una manifestazione esteriore, dalla quale sia consentito desumere che il detentore abbia cessato d'esercitare il potere di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13104 del 3 ottobre 2000
«Non costituisce titolo idoneo a mutare la detenzione in possesso, e pertanto non può configurare la «causa proveniente dal terzo», contemplata dall'art. 1141 c.c., una comunicazione della P.A. al soggetto detentore concernente il condono edilizio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13921 del 25 settembre 2002
«In tema di usucapione, vige la presunzione, posta dall'art. 1142 c.c., della continuità del possesso e, pertanto, si determina un'inversione dell'onere della prova, non essendo il possessore, sia che agisca come attore o che resista come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4022 del 2 ottobre 1978
«Non esiste alcuna gerarchia tra le diverse prove di una situazione possessoria, sicché nessun addebito può muoversi al giudice di merito per aver affidato il proprio apprezzamento negativo del dedotto possesso alle risultanze di prove testimoniali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1773 del 7 maggio 1975
«La presunzione di possesso intermedio, posta dall'art. 1142 c.c. in favore del possessore attuale che ha posseduto in tempo più remoto, è iuris tantum e può essere pertanto vinta dalla dimostrazione che tale possesso è mancato, per un tempo più...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3504 del 4 agosto 1977
«La norma dell'art. 1143 c.c., secondo cui, quando il possessore attuale vanti un titolo a fondamento del suo possesso, si presume che esso abbia posseduto dalla data del titolo, non è dettata per l'usucapione, in relazione alla quale non avrebbe...»