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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3406 del 2 agosto 1977
«Al fondamento dell'eccezione di compensazione, al concorso dei requisiti di cui agli artt. 1243 e seguenti c.c., non è di ostacolo il fatto che il credito dedotto in compensazione sia stato accertato in un precedente giudizio fra le medesime...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1655 del 13 marzo 1982
«La compensazione legale, pur avendo a necessario presupposto la reciprocità delle obbligazioni, per cui i due soggetti debbono essere debitori l'uno dell'altro, opera anche quando i debiti contrapposti non siano esclusivamente propri dei due...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9801 del 26 luglio 2000
«La clausola con la quale le parti abbiano espressamente previsto la possibilità per il creditore garantito di esigere dal garante il pagamento incondizionatamente e su semplice richiesta è incompatibile con l'eccezione fideiussoria di cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6422 del 22 aprile 2003
«Nel caso di cessione di credito futuro, quest'ultimo si trasferisce in capo al cessionario soltanto nel momento in cui il credito stesso viene in essere, sicché, fino a tale momento, il contratto di cessione ha esclusivamente effetti obbligatori...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3099 del 17 marzo 1995
«L'art. 1335 c.c., nel collegare la presunzione di conoscenza delle dichiarazioni recettizie al fatto che esse giungano all'indirizzo del destinatario, non detta alcuna disciplina circa il mezzo di trasmissione, sicché — non essendo necessario che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6969 del 25 luglio 1997
«La dichiarazione di fallimento del debitore ceduto, al quale sia stata anteriormente notificata l'intervenuta cessione di credito di data certa, non incide sulla suddetta cessione, essendosi questa già perfezionata per effetto del consenso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8387 del 2 settembre 1997
«La notificazione al debitore ceduto, prevista dall'art. 1264 c.c. come condizione per il perfezionamento della cessione del credito, non si identifica con quella effettuata ai sensi dell'ordinamento processuale, ma costituisce un atto a forma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4372 del 20 novembre 1976
«Per l'opponibilità della cessione di credito al debitore ceduto, secondo la previsione di cui all'art. 1264 primo comma c.c., non è necessaria la notificazione per mezzo di pubblico ufficiale all'uopo abilitato, né si richiede che sia portato a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8485 del 6 agosto 1999
«A seguito della cessione del credito il debitore ceduto diviene obbligato verso il cessionario allo stesso modo in cui era tale nei confronti del suo creditore originario. Pertanto, potrà opporre al cessionario tutte le eccezioni opponibili al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2402 del 26 giugno 1976
«Qualora il credito ammesso al passivo fallimentare sia stato oggetto, da parte del debitore poi fallito, di delegazione cumulativa passiva, la definitività di detta ammissione non preclude l'esperibilità dell'azione revocatoria fallimentare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 854 del 12 febbraio 1982
«La delegatio promittendi , che ha ad oggetto la promessa di un futuro pagamento, non determina la novazione del rapporto obbligatorio originario, bensì l'aggiunta di un nuovo debitore (delegato), con posizione di debitore principale, accanto al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 676 del 12 marzo 1973
«Ai sensi dell'art. 1268, cpv., c.c. il creditore che ha accettato l'obbligazione del terzo non può rivolgersi al delegante se prima non ha richiesto al delegato l'adempimento. Per l'osservanza di tale onere non è tuttavia necessario che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26863 del 10 novembre 2008
«L'espromissione è un contratto tra creditore e terzo, al quale resta estraneo il debitore. Pertanto, là dove tale contratto dovesse assumere la natura di un rapporto ad esecuzione continuata o periodica, il diritto di recesso previsto in via...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1081 del 2 febbraio 1982
«La promessa dell'obbligazione o del fatto del terzo, cui si riferisce l'art. 1386 ( Recte: 1381 - N.d.R. ) c.c., consiste nell'assunzione dell'impegno di adoperarsi affinché il terzo, non tenuto da precedenti vincoli nei confronti del soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4618 del 8 luglio 1983
«Nel nostro ordinamento, accanto all'accollo privativo ed a quello cumulativo, è configurabile anche un accollo cosiddetto interno, in virtù del quale, mentre al creditore non viene conferito alcun diritto, sorge a carico dell'accollante o un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1850 del 22 maggio 1976
«Nell'accollo semplice, nei rapporti interni fra l'accollante e l'accollato, è preminente la pattuizione con la quale il nuovo debitore assume l'obbligo di corrispondere al creditore la prestazione dovuta dall'originario debitore; il mancato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2755 del 11 luglio 1975
«Qualora sia stato stipulato un accollo, con dichiarazione del creditore di liberare l'originario debitore, nel quale quest'ultimo si sia obbligato a restituire all'accollante, a scadenza dilazionata e con gli interessi, la somma pagata dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1847 del 21 giugno 1974
«La disposizione dell'art. 1275 c.c. in materia di accollo, delegazione ed espromissione, per cui in tutti i casi in cui il creditore libera il debitore originario si estinguono le garanzie annesse al credito, non può trovare applicazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 555 del 22 gennaio 1998
«In tema di adempimento di obbligazioni pecuniarie determinate in valuta estera, l'art. 1278 c.c., nel limitarsi ad attribuire al debitore la facoltà alternativa di pagare in moneta avente corso legale, non indica anche le specifiche modalità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12675 del 18 dicembre 1998
«Nell'ambito delle operazioni tra Istituti di credito e clienti, l'anatocismo è generalmente applicato secondo un uso normativo che autorizza la deroga al generale principio di cui all'art. 1283 c.c. che, in mancanza di usi contrari, consente che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3 del 2 gennaio 1997
«Nelle obbligazioni con prestazioni alternative o con facoltà alternativa (caratterizzate, le prime, dalla deduzione nel vincolo obbligatorio di più prestazioni poste sul piano di parità, e le seconde da più prestazioni poste in subordinazione tra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2616 del 28 marzo 1988
«Con riguardo alle obbligazioni alternative, nelle quali due o più prestazioni vengono poste su una posizione di reciproca parità, restando rimessa alla volontà del debitore o del creditore la scelta di una di esse, questa diventa irrevocabile a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3672 del 16 febbraio 2010
«In tema di responsabilità solidale relativa ad obbligazione risarcitoria che si fondi sul medesimo titolo ed abbia il medesimo oggetto, il pagamento, da parte di uno dei coobbligati, determina l'estinzione "ipso iure" dell'obbligazione, entro i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12174 del 2 luglio 2004
«In tema di obbligazioni solidali passive, per le quali costituisce regola fondamentale che tutti i debitori siano tenuti ad un medesima prestazione in modo che l'adempimento di uno libera tutti i coobbligati (art. 1292 c.c.), l'avvenuto pagamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18362 del 6 agosto 2010
«Al fine della ricorrenza della solidarietà attiva, in forza di titolo negoziale, in un rapporto obbligatorio con identità di oggetto e di causa e con pluralità di creditori, non sono necessarie clausole espresse o formule sacramentali, ma è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8235 del 18 giugno 2001
«In tema di obbligazioni solidali, nel rapporto con pluralità di debitori sussiste una presunzione di solidarietà passiva, ai sensi dell'art. 1294 c.c. — la cui ratio è quello di tutelare l'interesse del creditore a disporre, ai sensi dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5316 del 29 maggio 1998
«La solidarietà attiva fra più creditori sussiste solo se espressamente prevista in un titolo negoziale preesistente alla richiesta di adempimento, non essendo sufficiente all'esistenza del vincolo l'identità qualitativa delle prestazioni ( aedem...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3524 del 21 maggio 1983
«Il principio, in forza del quale la solidarietà attiva nell'obbligazione, a differenza di quella passiva, non si presume, nemmeno in caso di identità della « res debita » e della « causa obbligandi », ma deve risultare espressamente dalla legge o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6128 del 1 giugno 1995
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per i danni derivati dalla circolazione dei veicoli a motore, il debito da fatto illecito che fa capo al danneggiante e quello di pagamento dell'indennizzo al danneggiato, posto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 804 del 15 gennaio 2009
«In materia di obbligazioni solidali, la solidarietà dal lato passivo come da quello attivo non rappresenta una qualità aggiuntiva del debito o del credito, assumendo invece rilievo solo nei rapporti interni, in termini di azioni esperibili, dopo...»