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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 727 del 6 marzo 2000
«Ai fini della concessione del rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena per grave infermità fisica, è necessario che le condizioni patologiche siano tali da rendere obiettivamente impossibile fronteggiarle in ambiente carcerario, a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 542 del 5 aprile 1995
«La detenzione domiciliare, al pari di altre misure alternative alla detenzione in carcere, ha come finalità il reinserimento sociale del condannato e come presupposto, nel caso previsto dall'art. 47 ter n. 2 della L. 26 luglio 1975, n. 354...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2080 del 7 luglio 1994
«La guaribilità o reversibilità della malattia non sono requisiti richiesti dalla normativa vigente in tema di differimento dell'esecuzione della pena, per la cui concessione è sufficiente che l'infermità sia di tale rilevanza da far apparire...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1537 del 18 giugno 1993
«Per grave infermità fisica legittimante il differimento della esecuzione della pena ai sensi dell'art. 147 c.p. è da intendersi quello stato patologico che, indipendentemente dal tipo di malattia che lo ha determinato, non è suscettibile di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 304 del 14 marzo 1987
«Ai fini del differimento dell'esecuzione di una pena restrittiva della libertà personale ex art. 147 c.p., non è sufficiente che l'infermità fisica menomi in maniera anche rilevante la salute del soggetto e sia suscettibile di generico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 104 del 10 marzo 1992
«In tema di rinvio dell'esecuzione della pena, ai sensi dell'art. 147 n. 2 c.p., poiché la ratio ispiratrice della norma, in relazione ai referenti di rango costituzionale, è costituita dal divieto di trattamento disumano del condannato (art. 27...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2522 del 27 febbraio 1998
«In materia di malattia professionale eziologicamente connessa a fattori determinanti una evoluzione nel tempo, come nel caso di ipoacusia, il momento consumativo del reato non è quello in cui sarebbe venuto meno il comportamento del responsabile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 844 del 1 febbraio 1993
«Il medico convenzionato che, nel redigere un documento attestante la continuazione di una malattia, apponga una data di rilascio diversa dalla data effettiva, commette il reato di cui all'art. 480 c.p. (falsità ideologica commessa dal pubblico...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15941 del 25 giugno 2013
«Lo stato di carcerazione preventiva (o di custodia cautelare) del lavoratore subordinato non rientra tra le ipotesi, tutelate dalla legge, di impossibilità temporanea della prestazione, quale la malattia e le altre situazioni contemplate dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 813 del 15 gennaio 2013
«In tema di retribuzione dovuta al prestatore di lavoro ai fini dei cc.dd. istituti indiretti (mensilità aggiuntive, ferie, malattia e infortunio), non esiste un principio generale ed inderogabile di omnicomprensività e, pertanto, nella...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18933 del 8 maggio 2014
«In tema di rapporto di causalità, l'individuazione della cosiddetta legge scientifica di copertura sul collegamento tra la condotta e l'evento presuppone una documentata analisi della letteratura scientifica universale in materia con l'ausilio di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3222 del 26 gennaio 2012
«In tema di responsabilità del medico per intervento chirurgico effettuato da collaboratore privo della prescritta abilitazione ed in difetto di valido consenso informato, ai fini della individuazione degli elementi costitutivi del dolo indiretto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43786 del 13 dicembre 2010
«In tema di delitti colposi contro la persona per violazione della normativa antinfortunistica (nella specie, omicidio colposo, conseguente all'insorgere di un mesotelioma pleurico, in danno di un lavoratore reiteratamente esposto, nel corso della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46412 del 17 dicembre 2008
«In tema di colpa professionale medica, l'errore diagnostico si configura non solo quando, in presenza di uno o più sintomi di una malattia, non si riesca ad inquadrare il caso clinico in una patologia nota alla scienza o si addivenga ad un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1583 del 16 gennaio 2002
«In materia di colpa professionale, se la contestazione riguarda una condotta imprudente o negligente del medico, la valutazione del giudice deve essere effettuata nell'ambito della colpa generica, secondo i criteri normali e di comune...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10002 del 26 settembre 1991
«Al fine di accertare la eventuale immaturità del minore infradiciottenne rispetto allo specifico tipo di condotta posta in essere, poiché il problema non inerisce ad incapacità derivante da malattia, l'indagine deve essere volta all'accertamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41357 del 14 ottobre 2015
«Non integra il delitto di truffa, bensì quello di appropriazione indebita nei confronti del lavoratore, aggravata ex art. 61, n. 11, cod. pen., la condotta del datore di lavoro, il quale, abusando delle relazioni d'ufficio o di prestazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3748 del 25 marzo 1998
«La circostanza aggravante consistente nell'avere agito con crudeltà è compatibile con il vizio parziale di mente, a meno che la condotta inumana e crudele sia stata l'effetto della malattia, e cioè una manifestazione patologica del vizio di mente,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26910 del 20 luglio 2005
«Non configura il reato di favoreggiamento personale la condotta del medico che, chiamato ad assistere un latitante, si limiti a fare la diagnosi della malattia e a indicare la relativa terapia, senza porre in essere condotte «aggiuntive» di altra...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3552 del 18 marzo 1999
«In materia di falso ideologico in atto pubblico, anche quando l'atto sia proprio del solo pubblico ufficiale, della falsa attestazione rispondono a titolo di concorso coloro che abbiano agito per il medesimo fine, sia intervenendo all'atto sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37314 del 11 settembre 2013
«Integra il reato di falso materiale in atto pubblico l'alterazione di una cartella clinica mediante l'aggiunta di una annotazione, ancorché vera, in un contesto cronologico successivo e, pertanto, diverso da quello reale; né, a tal fine, rileva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22192 del 3 giugno 2008
«Integra il delitto di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico la falsificazione dei reports di stampa contenenti esami emocromocitometrici a corredo della documentazione clinica mediante aggiunta a penna dei valori dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1098 del 27 gennaio 1998
«La cartella clinica redatta da un medico di un ospedale pubblico è caratterizzata dalla produttività di effetti incidenti su situazioni giuridiche soggettive di rilevanza pubblicistica, nonché dalla documentazione di attività compiute dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32759 del 23 luglio 2014
«Integra il delitto di falso ideologico in atto pubblico, mediante induzione in errore del pubblico ufficiale (artt. 48 e 479 c.p.), la condotta di colui che, presentandosi al punto di pronto soccorso di un ospedale, rende dichiarazioni non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10508 del 23 ottobre 1995
«È atto pubblico quello caratterizzato (in via congiuntiva o alternativa) dalla produttività di effetti costitutivi, traslativi, dispositivi, modificativi o estintivi di situazioni giuridiche soggettive di rilevanza pubblicitaria; o caratterizzato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33648 del 14 settembre 2005
«Integra il reato di falsità materiale commessa dal privato (artt. 477 e 482 c.p.), la condotta di colui che sia trovato in possesso di una ricetta, apparentemente rilasciata da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46787 del 22 novembre 2013
«In tema di lesioni personali, integrano la malattia di cui all'art. 582 c.p. gli effetti derivanti dal getto sul viso di gas urticante consistenti non soltanto in una irritazione cutanea prolungata, ma anche in fenomeni di nausea e conati di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16271 del 26 aprile 2010
«Ai fini della configurabilità del delitto di lesioni personali (art. 582 c.p.), costituisce malattia la lesione cutanea consistente in un taglio all'avambraccio guaribile in tre giorni, in quanto anche una modesta soluzione di continuo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10986 del 22 marzo 2010
«L'ecchimosi, consistente in una infiltrazione di sangue nel tessuto sottocutaneo, ed il trauma contusivo, che determina una, sia pur limitata, alterazione funzionale dell'organismo, sono riconducibili alla nozione di malattia ed integrano pertanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2081 del 20 gennaio 2009
«Ai fini della configurabilità del delitto di lesioni personali l'ematoma è riconducibile alla nozione di "malattia".»