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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11541 del 11 ottobre 1999
«Il reato di atti osceni in luogo pubblico o aperto al pubblico è un reato di pericolo presunto per la cui realizzazione è sufficiente - a differenza di quel che accade nell'ipotesi di atti osceni in luogo esposto al pubblico - l'astratta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1901 del 24 maggio 1996
«Il reato di atti osceni in luogo pubblico è reato di pericolo concreto e richiede perciò che la visibilità del luogo in cui gli atti vengono compiuti sia valutabile ex ante tenendo conto della natura del luogo, del momento del fatto e delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15676 del 23 aprile 2010
«Integra il delitto di atti osceni in luogo pubblico, e non la contravvenzione di atti contrari alla pubblica decenza, la condotta consistente nello sbottonarsi i pantaloni ed esporre in pubblico i genitali, toccandoli, in quanto l'intenzionalità...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 366 del 5 giugno 2000
«La condotta consistente nel masturbarsi davanti ad una donna in luogo aperto al pubblico non costituisce atto contrario alla pubblica decenza, bensì un atto osceno, contrario ai principi della morale sessuale perché offensivo del comune senso del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10657 del 24 novembre 1997
«Ai bidelli delle scuole elementari compete la qualifica di incaricati di pubblico servizio con riferimento all'art. 358, comma secondo, c.p. (modificato dall'art. 18 L. 26 aprile 1990, n. 86). Infatti, anche se la legge n. 86 del 1990 ha...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45025 del 4 dicembre 2007
«Il compimento di atti osceni in luogo pubblico o esposto al pubblico, punibile ai sensi dell'art. 527 c.p., non comporta anche la configurabilità del reato di violenza privata in danno dei soggetti che si trovino ad assistere agli stessi, senza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11696 del 29 novembre 1985
«...avvenuto in un piccolo centro in cui sopravvivono mentalità e costumi superati dall'evoluzione dei tempi. (Fattispecie relativa a cantante che, nel corso di uno spettacolo tenuto in luogo pubblico in un piccolo centro, si denudava completamente)»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3196 del 23 gennaio 2009
«Il delitto di corruzione di minorenne e quello di atti osceni in luogo pubblico concorrono formalmente se la condotta dell'agente non si limita ad offendere il pudore o l'onore sessuale, ma è posta in essere anche in modo da coinvolgere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 879 del 5 febbraio 1997
«Deve ritenersi pienamente configurabile il reato di violazione di domicilio, nel caso di abusiva introduzione (o abusiva permanenza) nei locali dello studio di un libero professionista il quale eserciti compiti che si inseriscono in un'attività...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32093 del 20 agosto 2010
«...una baracca adibita a spogliatoio di un cantiere edile, poiché il concetto di privata dimora è più ampio di quello di abitazione, ricomprendendo ogni luogo non pubblico che serva all'esplicazione di attività culturali, professionali e politiche.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18810 del 18 aprile 2003
«...un furto si introduca nello spogliatoio di un ristorante, poiché il concetto di privata dimora è più ampio di quello di abitazione e vi rientra ogni luogo non pubblico che serva all'esplicazione di attività culturali, professionali e politiche.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34210 del 12 ottobre 2006
«La falsa attestazione del pubblico dipendente, circa la presenza in ufficio riportata sui cartellini marcatempo o nei fogli di presenza, è condotta fraudolenta, idonea oggettivamente ad indurre in errore l'amministrazione di appartenenza circa la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19302 del 26 aprile 2004
«Attesa la funzione dei cosiddetti «cartellini segnatempo» di costituire prova della continuativa presenza del dipendente sul luogo di lavoro nel tempo compreso tra l'ora d'ingresso e quella di uscita, deve ritenersi che, indipendentemente dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11446 del 17 novembre 1994
«...1. Se l'agente si fa consegnare la somma con l'intenzione effettiva di corrompere il pubblico funzionario, quando la corruzione non abbia luogo o inizio, la condotta non è punibile. Parimenti, in caso di contestazione del reato a più persone in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39077 del 15 ottobre 2003
«Integra gli estremi del delitto tentato di truffa (articoli 56 e 640 c.p.), la condotta del pubblico dipendente che attesti falsamente la propria presenza nel luogo di lavoro facendo timbrare da altri il proprio cartellino elettronico nel sistema...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28853 del 15 luglio 2009
«Ai fini della configurabilità del reato di molestia o disturbo alle persone, si intende aperto al pubblico il luogo cui ciascuno può accedere in determinati momenti ovvero il luogo al quale può accedere una categoria di persone che abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11524 del 23 ottobre 1986
«Ai fini del reato di cui all'art. 660 c.p., il requisito della «pubblicità» del luogo sussiste tanto nel caso in cui l'agente si trovi in luogo pubblico o aperto al pubblico ed il soggetto passivo in luogo privato, tanto nell'ipotesi in cui la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5669 del 5 febbraio 2014
«Il controllo del giudice di legittimità sulla motivazione della sentenza di non luogo a procedere non può avere per oggetto gli elementi acquisiti dal Pubblico Ministero ma solo la giustificazione adottata dal giudice nel valutarli e, quindi, la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9895 del 13 dicembre 1974
«Ai fini del divieto di cui all'art. 113, comma quinto, T.U. delle leggi di P.S. (R.D. 18 giugno 1931, n. 773) vanno considerate «affissioni» le scritte sui muri, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, eseguite con vernice.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3314 del 30 giugno 1997
«Il locale ove vengono dati spettacoli ai quali può assistere chiunque, previo acquisto al botteghino della tessera di socio e del biglietto di ingresso, non può essere considerato un circolo privato, ma è un luogo aperto al pubblico, sottoposto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3171 del 25 febbraio 1989
«La prima indica il locale ove si svolgono riunioni, per scopo di divertimento, alla quale partecipano danzando o assistendo, persone del pubblico, la seconda indica il luogo ove allievi apprendono l'arte della danza e a cui è richiesto un impegno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2535 del 22 febbraio 1990
«L'omissione di collocamento del riparo di cui all'art. 673 c.p. va riferita non al fatto in se stesso, bensì allo scopo per cui è prescritto dalla legge o dall'autorità, che è quello di impedire pericoli alle persone in un luogo di pubblico transito.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9363 del 31 agosto 1994
«La detenzione e il porto in luogo pubblico di fuochi artificiali integra i reati di cui agli artt. 10 e 12 L. 14 ottobre 1974, n. 497, e non già la contravvenzione prevista dall'art. 678 c.p., qualora i detti fuochi, di per sè materiale esplodente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 683 del 24 gennaio 2001
«La conduzione senza licenza di un esercizio pubblico e la detenzione in esso, per la vendita, di liquori e bevande alcoliche, già penalmente sanzionati, rispettivamente, dall'art. 665 e dall'art. 686 c.p. (il primo dei quali soppresso ed il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22594 del 13 maggio 2005
«L'abitacolo di un'autovettura è da considerare un luogo esposto al pubblico e non un luogo pubblico o aperto al pubblico. Esso pertanto non rientra nell'indicazione tassativa contenuta nell'art. 688 c.p., sicché non risponde dell'illecito...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 353 del 17 luglio 2002
«È costituzionalmente illegittimo, in riferimento agli artt. 3, 25, secondo comma, e 27, terzo comma, Cost. l'art. 688, secondo comma, c.p. nella parte in cui punisce con la pena dell'arresto da tre a sei mesi chiunque, in un luogo pubblico o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1462 del 5 gennaio 2002
«...reato l'ipotesi, ivi prevista, che sia colto in stato di manifesta ubriachezza in luogo pubblico o aperto al pubblico un soggetto il quale abbia riportato condanna per delitto non colposo contro la vita o l'incolumità individuale. (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11309 del 10 novembre 1994
«L'interno dell'autovettura di un privato non costituisce né luogo pubblico, né luogo aperto al pubblico. Pertanto, non risponde della contravvenzione di cui all'art. 688 c.p. colui che venga colto in stato di ubriachezza nell'abitacolo del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9417 del 31 agosto 1994
«In tema di oltraggio, la «presenza» del pubblico ufficiale, presupposto indefettibile del reato di cui all'art. 341 c.p., è concetto ben diverso dal «cospetto», richiesto dal reato di cui all'art. 342 c.p. La «presenza» richiesta dalla prima norma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20400 del 31 maggio 2005
«L'installazione e la messa a disposizione del pubblico di apparecchi da giuoco del tipo videopoker, mentre dà luogo di per sè alla configurabilità del reato di cui all'art. 110 del T.U. delle leggi di pubblica sicurezza, non comporta anche quella...»