-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2568 del 31 agosto 1995
«In sede di convalida dell'arresto il Gip è chiamato esclusivamente a verificare la sussistenza delle condizioni previste dagli artt. 380 e 382 c.p.p. che lo legittimano e non può negare la convalida motivando con riferimento alla sussistenza e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1319 del 25 agosto 1993
«In sede di convalida dell'arresto il potere del giudice è limitato alla verifica del rispetto delle condizioni previste dagli artt. 380 e seguenti c.p.p., con riguardo agli elementi specifici di fatto e concreti risultanti dagli atti, con...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12823 del 2 aprile 2010
«Nell'ipotesi in cui la misura cautelare sia stata disposta dal giudice della convalida ex art. 391, comma quinto, c.p.p., e il luogo dell'arresto o del fermo sia diverso da quello di commissione del reato, solo la formale dichiarazione di...»
-
Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3094 del 29 novembre 1999
«Il potere di applicare una misura coercitiva rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida del fermo o dell'arresto, con la conseguenza che, se il luogo...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20780 del 9 ottobre 1999
«L'art. 390, comma 1, c.p.p., prevede per la convalida dell'arresto o del fermo un'ipotesi di competenza del giudice per le indagini preliminari, in relazione al luogo in cui l'arresto o il fermo sia stato eseguito, assolutamente inderogabile. Ne...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2584 del 21 agosto 1999
«L'art. 391, comma 5, c.p.p., nell'attribuire al giudice della convalida del fermo o dell'arresto il potere di disporre anche l'applicazione di una misura cautelare, non implica che, qualora egli debba anche dichiarare la competenza, per materia o...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3056 del 4 maggio 1999
«Pur essendo l'ordinanza di convalida dell'arresto e quella impositiva di misura coercitiva provvedimenti distinti, ciascuno soggetto a diverso mezzo di impugnazione ed aventi presupposti e finalità diverse, nulla osta a che, in concreto, vengano...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 778 del 21 aprile 1995
«In caso di arresto o di fermo, l'ordinanza che dispone la custodia cautelare, essendo pronunciata all'esito dell'udienza di convalida e trascritta nel verbale di udienza, non costituisce un documento autonomo rispetto a questo, sicché per la parte...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2919 del 7 settembre 1994
«Quando la misura cautelare venga disposta contestualmente alla convalida dell'arresto e dopo la contestazione del fatto e l'interrogatorio dell'indagato il Gip non è obbligato a motivare in modo particolareggiato il provvedimento cautelare ben...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4744 del 22 gennaio 2000
«È abnorme — perché annulla il contraddittorio previsto dalla legge, paralizzando il potere del P.M. di comparire in udienza — il provvedimento con il quale il giudice delle indagini preliminari, richiesto dal pubblico ministero di convalidare...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35706 del 1 ottobre 2001
«In tema di convalida dell'arresto o del fermo, l'art. 391, comma 7, c.p.p., nella parte in cui prevede che «l'arresto o il fermo cessa di avere efficacia se l'ordinanza di convalida non è pronunciata o depositata nelle quarantotto ore successive...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 774 del 20 febbraio 1996
«Il pubblico ministero è legittimato a proporre ricorso avverso il provvedimento di mancata convalida dell'arresto, sia per far valere l'illegittimità della situazione derivante dall'ordinanza che incide sulla libertà personale dell'indagato, sia...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1064 del 1 aprile 1994
«La nullità dell'udienza e dell'ordinanza di convalida dell'arresto non travolge la misura cautelare contestualmente applicata dal Gip; la misura cautelare può essere disposta, invero, indipendentemente dalla convalida dell'arresto non travolge la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 753 del 1 aprile 1994
«La convalida dell'arresto o del fermo e l'ordinanza con cui, in sede di convalida, il Gip disponga una misura cautelare costituiscono due provvedimenti indipendenti e autonomi, soggetti, ciascuno, a distinti mezzi di impugnazione con diversi...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 839 del 16 marzo 2000
«Contro l'ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa all'esito di udienza di convalida dell'arresto o del fermo, non possono essere dedotti vizi in procedendo afferenti alla regolarità della udienza; ciò in quanto l'udienza di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6321 del 24 giugno 1996
«Ai fini dell'applicazione dell'interdizione dai pubblici uffici i limiti di pena fissati dagli artt. 29 e 32 c.p., nel caso di giudizio abbreviato, vanno individuati non con riguardo alla pena irrogata in concreto, ma a quella stabilita dal...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2087 del 3 marzo 1993
«Poiché avverso il provvedimento con cui il giudice competente convalida l'arresto nella flagranza di reato è previsto specifico ricorso per cassazione da attivarsi nel termine prescritto dall'art. 391, comma quarto, c.p.p., la mancata proposizione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 556 del 26 marzo 1992
«Attesa la finalità del giudizio di convalida dell'arresto, che è soltanto quella di verificare la legittimità dell'operato della polizia giudiziaria e non già quella di costituire titolo per il protrarsi della detenzione (dovendosi a tale ultimo...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42074 del 12 novembre 2008
«In tema di udienza di convalida dell'arresto, l'omessa notifica al difensore di fiducia dell'avviso di fissazione della stessa integra una nullità di ordine generale, a regime intermedio, che rimane sanata ove né l'indagato né il difensore...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1801 del 30 maggio 1994
«Il rispetto del termine di quarantotto ore successive al momento in cui l'arrestato (o il fermato) è posto a disposizione del giudice è previsto dall'art. 391, comma 7, c.p.p. soltanto per la convalida dell'arresto (o del fermo) e non anche per...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 180 del 11 febbraio 1994
«Rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria, individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida dell'arresto o del fermo, anche il potere di applicare una misura coercitiva, sicché, se il luogo dell'arresto o...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9097 del 25 febbraio 2013
«Il termine di durata delle indagini è di sei mesi anche in relazione al reato di associazione per delinquere, salvo che nei casi in cui questa sia diretta alla commissione dei reati previsti dall'art. 380, comma secondo, lett. a), b), c), d), f),...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3414 del 31 gennaio 2011
«È abnorme il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari revoca il decreto di archiviazione precedentemente emesso. (Fattispecie in cui il giudice aveva motivato la revoca in ragione della mancata richiesta da parte del pubblico...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 477 del 9 marzo 1999
«L'inammissibilità dell'opposizione della persona offesa dal reato alla richiesta di archiviazione può conseguire solo in assenza delle condizioni tassativamente previste dall'art. 410 c.p.p., in termini di inidoneità dell'atto nel suo sviluppo...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1445 del 30 maggio 2000
«In tema di patteggiamento la procedura dettata dagli artt. 444 e ss. c.p.p. è tale per cui la stipulazione del patto fra l'imputato, personalmente (o a mezzo di procuratore speciale), e il pubblico ministero, comporta implicitamente la rinuncia a...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3472 del 15 ottobre 1992
«In tema di patteggiamento, allorché vi sia stato il dissenso del pubblico ministero ed il dissenso stesso risulti ingiustificato, la pena richiesta dall'imputato può essere egualmente applicata, ma soltanto in dibattimento ed all'esito di questo,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3756 del 2 novembre 1993
«In tema di patteggiamento, qualora l'accordo raggiunto tra le parti preveda l'indulto, il giudice non è vincolato dall'inscindibilità del petitum così come nel caso in cui esso preveda la sospensione condizionale della pena ex art. 444 comma terzo...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5004 del 28 aprile 1998
«L'instaurazione del giudizio direttissimo a seguito di arresto definitivamente convalidato dal Gip rende indiscutibile nelle fasi del giudizio di merito la sussistenza del presupposto di ammissibilità del giudizio medesimo, sicché non dovrà e non...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1984 del 6 maggio 2000
«L'art. 12 bis del D.L. 8 giugno 1992 n. 306, convertito con modificazioni in legge 7 agosto 1992 n. 356, prevede per i reati concernenti le armi e gli esplosivi la celebrazione del giudizio direttissimo anche fuori dei «casi», ma non dei «modi»,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3410 del 31 gennaio 2011
«È illegittimo il provvedimento con cui il Tribunale monocratico, investito della richiesta di convalida dell'arresto e di prosecuzione del procedimento con il giudizio direttissimo, ometta di pronunciarsi a causa dell'evasione dell'imputato dagli...»