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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26064 del 14 luglio 2005
«Allorché già risulti la prescrizione del reato, la sussistenza di nullità, anche di ordine generale, non è rilevabile nel giudizio di cassazione, risultando l'inevitabile rinvio al giudice di merito incompatibile con il principio dell'immediata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25678 del 8 giugno 2004
«La revisione della sentenza di condanna è ammessa anche se l'esito del giudizio possa condurre al ragionevole dubbio circa la colpevolezza dell'imputato a causa dell'insufficienza, dell'incertezza o della contraddittorietà delle prove di accusa,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 595 del 11 aprile 1994
«Deve escludersi, secondo la disciplina del nuovo codice di proc. pen. in tema di revisione, che la «novità» della prova diretta a dimostrare la causa estintiva possa essere intesa nel senso di ricomprendere anche elementi probatori già acquisiti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3776 del 26 giugno 1997
«La pronuncia di inammissibilità della richiesta di revisione emessa rebus sic stantibus — in attesa che sia accertata con sentenza irrevocabile l'esistenza di una delle causali previste dall'art. 633, commi primo e secondo, c.p.p. — non preclude...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2569 del 1 febbraio 1999
«La colpa ostativa al diritto alla riparazione dell'errore giudiziario deve essere esaminata non soltanto in relazione al grado di ingiustificatezza della negligenza o imprudenza ma anche in relazione alla sua incidenza causale, intesa come...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2624 del 3 luglio 1996
«Ai fini della revisione, non ha alcuna rilevanza la circostanza che il condannato abbia potuto dare causa — per dolo o per colpa — alla sentenza da revocare. Invero l'esclusione, in tale ipotesi, della riparazione dell'errore giudiziario a favore...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 76 del 2 gennaio 2013
«In tema di riparazione per ingiusta detenzione, non sussiste, nel caso di morte dell'avente diritto, l'onere dei congiunti subentrati, ex art. 644, comma primo, c.p.p., di provare il pregiudizio subito nella propria sfera a causa dell'ingiusta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2936 del 3 dicembre 1997
«In materia di ricorso per Cassazione avverso l'ordinanza della Corte d'Appello che rigetta o dichiara inammissibile la domanda di riparazione per l'ingiusta detenzione, la mancanza della procura speciale al difensore non può essere considerata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12054 del 6 dicembre 1993
«La preclusione del giudicato penale in relazione alla richiesta della parte lesa di risarcimento dei danni sussiste soltanto nelle ipotesi in cui il giudice penale abbia deciso su di essa, non anche quando l'intervento di una causa estintiva del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12226 del 28 novembre 2000
«L'inammissibilità della impugnazione non impedisce la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, qualora altro impugnante abbia proposto valido atto di gravame. (In ossequio a tale principio, la Corte ha annullato senza rinvio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49890 del 30 dicembre 2009
«Sull’opposizione proposta ai sensi dell’art. 667, comma 4, c.p.p. avverso il diniego della restituzione di cose sequestrate può legittimamente provvedere, senza che ciò sia causa di incompatibilità, lo stesso magistrato dal quale il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2455 del 25 settembre 1999
«La sentenza con cui il Gip dichiara l'estinzione del reato per oblazione non è una decisione di non luogo a procedere, ma va considerata come sentenza di proscioglimento dell'imputato e, come tale, deve essere eseguita in luogo della sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1063 del 1 aprile 1994
«L'art. 690 c.p.p., che devolve alla competenza del tribunale del luogo in cui ha sede l'ufficio del casellario giudiziale le questioni concernenti le iscrizioni ed i certificati, per la sua generica formulazione non consente di operare alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20984 del 23 maggio 2001
«La omessa citazione della parte tenuta al pagamento del compenso dovuto al custode di cose sequestrate, e cioè il ministero del tesoro e, nel caso di condanna, il soggetto privato destinatario dell'obbligo, è causa di nullità assoluta del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7301 del 8 luglio 1991
«Il principio di specialità dell'estradizione, che costituisce causa di improcedibilità dell'azione penale e non semplice ostacolo a disporre della persona fisica dell'imputato, non è applicabile allorché l'estradizione sia stata totalmente negata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40286 del 29 ottobre 2008
«In tema di estradizione per l'estero, il tardivo arrivo della domanda di estradizione e dei documenti previsti dall'articolo 700 c.p.p. comporta la revoca delle misure cautelari eventualmente adottate, ma non spiega alcun effetto sulla procedura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18975 del 26 maggio 2006
«In tema di estradizione per l'estero, l'inosservanza del termine previsto dall'art. 703, comma quinto c.p.p. per la notificazione all'estradando del deposito della requisitoria del procuratore generale non è causa di nullità.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42713 del 14 novembre 2008
«In tema di estradizione per l'estero, non costituisce causa ostativa alla estradizione esecutiva richiesta sulla base della Convenzione europea del 1957 l'indulto concesso dallo Stato richiesto. (Fattispecie nella quale il ricorrente, richiesto in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3702 del 19 gennaio 1999
«In tema di estradizione per l'estero, il divieto di pronuncia favorevole che l'art. 705, comma 2, lett. c), c.p.p. stabilisce per i casi in cui vi sia motivo di ritenere che l'estradando verrà sottoposto ad atti persecutori o discriminatori ovvero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1188 del 29 aprile 1999
«È legittimo l'arresto, in esecuzione di ordine di carcerazione, di persona presente nel territorio dello Stato in seguito a espulsione da parte dello Stato estero in cui si trovava, a nulla rilevando che lo stesso Stato ne avesse prima rifiutato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3876 del 25 luglio 1996
«Ai fini della revoca di benefici già concessi (sospensione condizionale o indulto), si deve tenere conto anche delle condanne riportate all'estero, se riconosciute in Italia.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1219 del 23 maggio 1995
«L'art. 733, primo comma, lett. d) c.p.p. prevede, come causa ostativa al riconoscimento della sentenza penale straniera, il fatto che vi siano fondate ragioni per ritenere che considerazioni relative alla razza, alla religione, al sesso, alla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 64 del 23 febbraio 2001
«La giurisdizione si determina sulla base della domanda e in particolare in base al cosiddetto petitum sostanziale, il quale si identifica, oltre che dalla concreta statuizione chiesta al giudice, anche e soprattutto in funzione della causa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11415 del 17 maggio 2007
«La determinazione della competenza deve essere fatta in base al contenuto della domanda giudiziale, salvo che nei casi in cui la prospettazione ivi contenuta appaia prima facie artificiosa e finalizzata soltanto a sottrarre la cognizione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16404 del 4 agosto 2005
«L'art. 38, secondo comma, primo periodo, c.p.c., escludendo, nelle cause ordinarie, dalla preclusione ivi stabilita l'eccezione di incompetenza per territorio nei casi previsti dall'art. 28 c.p.c., si riferisce alle sole ipotesi che in tale norma...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7346 del 13 dicembre 1983
«Il principio, secondo il quale la competenza si determina in relazione allo stato di fatto esistente al momento della domanda, si riferisce alle circostanze attinenti ai presupposti di fatto della competenza medesima, e non osta, pertanto, a che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 364 del 20 gennaio 1982
«La determinazione del giudice competente a decidere la causa dev'essere effettuata con riguardo al disputatum (e non al decisum), ossia con riguardo alle asserzioni delle parti, indipendentemente dalla loro fondatezza, con la conseguenza che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 857 del 17 gennaio 2008
«L'art. 5 c.p.c., anche nel testo novellato dall'art. 2 della legge 26 novembre 1990, n. 353, che esclude la rilevanza dei mutamenti in corso di causa della legge — oltre che dello stato di fatto — in ordine alla determinazione della competenza, va...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7358 del 8 agosto 1997
«In applicazione del principio della perpetuatio iurisdictionis di cui all'art. 5 c.p.c., secondo il quale, a seguito dei mutamenti di fatto sopravvenuti, la competenza del giudice originariamente carente deve ritenersi legittimamente radicata se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 451 del 12 gennaio 2006
«Ai sensi dell'art. 7, comma terzo n. 1, c.p.c., il giudice di pace è competente, senza limite di valore, per le cause relative ad apposizione di termini ed osservanza delle distanze stabilite dalla legge, dai regolamenti e dagli usi riguardo al...»