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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16566 del 12 aprile 2013
«La condotta di induzione, che costituisce l'elemento oggettivo del delitto di cui all'art. 319 quater cod. pen., così come introdotto dall'art. 1, comma 75, l. n. 190 del 2012, consiste in un'attività di persuasione, basata sulla maggiore forza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16154 del 8 aprile 2013
«Ai fini della consumazione del delitto di induzione indebita di cui all'art. 319 quater c.p., come introdotto dall'articolo 1, comma 75 della l. n. 190 del 2012, è sufficiente la promessa di denaro o altra utilità fatta dall'indotto al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8695 del 21 febbraio 2013
«La induzione, richiesta per la realizzazione del delitto previsto dall'art. 319 quater c.p., così come introdotto dall'art. 1, comma 75, della legge n. 190 del 2012, non è diversa, sotto il profilo strutturale, da quella che già integrava una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16154 del 8 aprile 2003
«Il reato previsto dall’art. 319 quater c.p., introdotto dalla legge 6 novembre 2012 n. 190 (induzione indebita, da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, a dare o promettere utilità), richiede, al pari di quello...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37402 del 17 ottobre 2011
«Integra il delitto di istigazione alla corruzione la condotta di colui che formuli al pubblico ufficiale una offerta non determinata, rimettendo la quantificazione al destinatario della richiesta. (Fattispecie in cui era stato offerto al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41339 del 18 dicembre 2006
«Integra il delitto di cui all'art. 322, comma quarto, c.p. (istigazione alla corruzione attiva propria) — e non quello di cui all'art. 228 L. fall. (interesse privato del curatore negli atti del fallimento) — la condotta del pubblico ufficiale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28311 del 1 luglio 2003
«Ai fini della configurabilità del delitto di istigazione alla corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio (art. 322, comma 2, c.p.), l'idoneità dell'offerta deve essere valutata con giudizio ex ante, sicché il reato può essere escluso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15117 del 31 marzo 2003
«Ai fini della configurabilità del delitto di istigazione alla corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, il cui elemento oggettivo è compendiato nell'espressione onnicomprensiva della sollecitazione di promessa, dazione di danaro o altra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2891 del 12 aprile 1986
«Il delitto di istigazione alla corruzione si configura come reato di mera condotta, per la cui consumazione si richiede che il colpevole agisca allo scopo di trarre un'utilità o di conseguire una controprestazione dal comportamento omissivo o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37559 del 11 ottobre 2007
«La rivelazione da parte del pubblico ufficiale di un segreto di ufficio integra il reato previsto dal primo comma dell'art. 326 c.p. anche laddove sia fatta per finalità patrimoniali, mentre ricorre la diversa fattispecie prevista dal terzo comma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46174 del 29 novembre 2004
«Integra gli estremi del reato di cui all'art. 326 c.p. (rivelazione di segreti d'ufficio), la condotta del collaboratore di cancelleria della Procura della Repubblica che riveli notizie d'ufficio, in una fase di assoluta delicatezza, quale quella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35647 del 30 agosto 2004
«Integra il reato di rivelazione di segreti di ufficio la divulgazione da parte di un agente di polizia giudiziaria del contenuto di un'annotazione di servizio concernente le indagini eseguite, essendo irrilevante che gli atti o i fatti segreti...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 32200 del 7 agosto 2002
«Integra l'elemento materiale del reato di rivelazione di segreto di ufficio (art. 326 c.p.) la condotta del direttore di un ufficio IVA il quale riveli ad un terzo tutte le informazioni riguardanti i rapporti di un contribuente con il fisco,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3599 del 18 aprile 1997
«Il reato di rifiuto di atti di ufficio è un reato di pericolo; pertanto ricorre la violazione dell'interesse tutelato dalla norma incriminatrice (al corretto svolgimento della funzione pubblica) ogniqualvolta venga denegato un atto non ritardabile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4402 del 30 aprile 1996
«La condotta di abuso d'ufficio è compatibile con un comportamento meramente omissivo del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio; peraltro, poiché l'art. 323 c.p. prescrive una espressa riserva alla sua applicabilità nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45629 del 13 novembre 2013
«In tema di delitto di omissione di atti d'ufficio, il formarsi del silenzio rifiuto alla scadenza del termine di trenta giorni dalla richiesta del privato costituisce inadempimento integrante la condotta omissiva richiesta per la configurazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19759 del 8 maggio 2013
«Integra il delitto di rifiuto di atti d'ufficio la condotta del medico preposto al servizio "118" che non eserciti la propria valutazione discrezionale del requisito dell'urgenza dell'atto, omettendo di formulare la diagnosi mediante i parametri...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14979 del 2 aprile 2013
«In tema di rifiuto di atti di ufficio, il carattere di urgenza dell'atto ricorre nel caso del medico in servizio di guardia che sia richiesto di prestare il proprio intervento da personale infermieristico e medico con insistenti sollecitazioni,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7348 del 24 febbraio 2010
«Ai fini della integrazione del delitto di omissione di atti d'ufficio, è irrilevante il formarsi del silenzio-rifiuto entro la scadenza del termine di trenta giorni dalla richiesta del privato. Ne consegue che il "silenzio-rifiuto" deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21163 del 20 maggio 2009
«Integra il reato di omissione di atti d'ufficio (art. 328, comma secondo c.p.) la condotta del segretario comunale che, a fronte della richiesta di un consigliere comunale di accesso agli atti, ometta di fornirgli e di rispondere nei termini di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15548 del 9 aprile 2009
«Integra il reato di cui all'art. 328, comma primo, c.p., la condotta del primario ospedaliero che ometta di redigere la cartella clinica relativa ad un paziente temporaneamente sottoposto a cure di mantenimento e in attesa di trasferimento ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12147 del 19 marzo 2009
«Integra il reato di rifiuto di atti d'ufficio la condotta del sindaco di un comune il quale - a fronte di una situazione potenzialmente pregiudizievole per l'igiene e la salute pubblica a causa dell'assenza dei requisiti previsti per la potabilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48376 del 30 dicembre 2008
«Integra il delitto di rifiuto di atti d'ufficio la condotta del custode di un animale sottoposto a sequestro amministrativo per ragioni di igiene e sanità, che ometta di comunicarne immediatamente l'avvenuto decesso al servizio veterinario della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37542 del 11 ottobre 2007
«Integra il reato di cui all'art. 328, comma secondo, c.p., la condotta di un sindaco che omette di rispondere o, comunque, di fornire congrue giustificazioni nel termine di trenta giorni, a seguito della richiesta, avanzata da un dipendente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35837 del 1 ottobre 2007
«Integra il delitto di rifiuto di atto d'ufficio (art. 328, comma primo, c.p.) la condotta del vigile urbano che omette deliberatamente di dichiarare in contravvenzione i conducenti di veicoli in sosta vietata, ancorché la contravvenzione sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12238 del 15 marzo 2004
«Il reato di cui all'art. 591 c.p. di abbandono di persone minori o incapaci ha natura permanente, in quanto la condotta si protrae fino a quando gli imputati non fanno cessare le situazioni che non consentono un'assistenza o cura adeguata o fin...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24626 del 5 giugno 2003
«Integra condotta omissiva, rilevante ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 328 c.p., il mancato sequestro «in continenti» di sostanza stupefacente rinvenuta nel corso di perquisizione domiciliare da parte di ufficiale di polizia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7766 del 17 febbraio 2003
«Il rifiuto di atti d'ufficio, nei casi previsti dal primo comma dell'art. 328 c.p., è configurabile, indipendentemente dall'esistenza o meno di specifiche richieste o sollecitazioni volte ad ottenere il compimento degli atti medesimi, ogni qual...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2930 del 9 marzo 2000
«Non integra il reato di rifiuto di atti di ufficio di cui all'art. 328, primo comma, c.p. la condotta del sanitario in servizio di guardia medica che rifiuti di effettuare una visita domiciliare richiesta a seguito di morte del paziente, atteso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 263 del 28 febbraio 1998
«La mancata consegna, da parte del custode, di beni sottoposti a pignoramento è punibile ai sensi dell'art. 388, comma 5, c.p., dovendosi escludere, per converso, la inquadrabilità di detta condotta nell'ambito delle previsioni di cui all'art. 328...»