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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1718 del 28 febbraio 1984
«Il beneficio della sospensione ex art. 163 c.p., che costituisce un'eccezione al principio dell'inderogabilità della sanzione, ha trovato, per ragioni di politica criminale, sempre maggiori spazi nei nuovi orientamenti normativi ed in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29021 del 8 luglio 2003
«Il principio secondo cui una condanna a pena condizionalmente sospesa non può dar luogo alla revoca della sospensione condizionale concessa con una condanna procedente in tanto vale in quanto la seconda sospensione non venga ad essere anch'essa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28065 del 16 luglio 2007
«La subordinazione della sospensione condizionale della pena all'espletamento di un'attività non retribuita a favore della collettività con fissazione del termine di espletamento non decorrente dalla data della sentenza irrevocabile, ma dal momento...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 4 gennaio 1988
«In tema di costruzione abusiva, tanto nella situazione normativa vigente, come in quella antecedente all'entrata in vigore della L. 28 febbraio 1985 n. 47, non è consentito al giudice, in caso di condanna per il reato di costruzione in assenza o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3023 del 3 marzo 1980
«La norma contenuta nell'art. 478, comma primo, c.p. punisce la formazione ed il rilascio in forma legale della pretesa copia di un atto inesistente, sicché l'autenticazione del pubblico ufficiale e cioè la falsa attestazione di conformità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19 del 4 gennaio 2010
«Integra il delitto di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico la falsa attestazione della durata e delle modalità dell'impiego di dipendenti di un ente pubblico, qualora, per il contenuto relativo anche a manifestazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27699 del 20 maggio 2010
«In tema di opere soggette a presentazione di denuncia di inizio attività (DIA), assume la qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità e risponde, quindi, del reato di falsità ideologica in certificati, il progettista che, nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11930 del 25 marzo 2005
«L'archivio informatico di una P.A. deve essere considerato alla stregua di un registro tenuto da un soggetto pubblico, con la conseguenza che la condotta del pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni e facendo uso dei supporti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2072 del 19 gennaio 2012
«Integra il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, la condotta di colui che attesta falsamente, in una dichiarazione sostitutiva di certificazione ex art. 2 L. 4 aprile 1968, n. 15, il diritto al riconoscimento dei...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 2530 del 10 febbraio 2015
«L'atto di costituzione del fondo patrimoniale, anche se compiuto da entrambi i coniugi, è un atto a titolo gratuito, soggetto ad azione revocatoria ai sensi dell'art. 2901, primo comma, n. 1), cod. civ. se sussiste la conoscenza del pregiudizio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9119 del 6 maggio 2015
«In tema di assegnazione del lavoratore a mansioni diverse, l'equivalenza alle "ultime effettivamente svolte", di cui all'art. 2103 c.c., costituisce un parametro per valutare quali siano stati i compiti precedentemente adempiuti con sufficiente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19930 del 6 ottobre 2015
«È legittimo il patto di demansionamento stipulato dal lavoratore, in difetto di soluzioni alternative all'estinzione del rapporto di lavoro, ai soli fini di evitare il licenziamento o fatti prodromici allo stesso (nella specie, il rifiuto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16012 del 11 luglio 2014
«In tema di demansionamento illegittimo, ove venga accertata l'esistenza di un comportamento contrario all'art. 2103 cod. civ., il giudice di merito, oltre a sanzionare l'inadempimento dell'obbligo contrattualmente assunto dal datore di lavoro con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 406 del 10 gennaio 2014
«In tema di comunione ereditaria, il principio della natura dichiarativa della sentenza di divisione opera esclusivamente in riferimento all'effetto distributivo, per cui ciascun condividente è considerato titolare, sin dal momento dell'apertura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17635 del 18 luglio 2013
«In tema di violazione delle distanze tra costruzioni previste dal codice civile e dalle norme integrative dello stesso, quali i regolamenti edilizi comunali, al proprietario confinante compete sia la tutela in forma specifica, finalizzata al...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 18284 del 17 settembre 2015
«In tema di distanze degli alberi dal confine, in un giudizio instaurato per lo sradicamento di alberi posti a dimora dal confinante proprietario a distanza inferiore a quella legale non costituisce domanda nuova quella, proposta nel corso dello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21744 del 23 settembre 2013
«In tema di servitù di passaggio, agli effetti del divieto ex art. 1067 c.c., la collocazione di un cancello sul "locus servitutis" non integra aggravamento della servitù di per sé, ma solo ove incida sul modo in cui è stata goduta la servitù,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21690 del 14 ottobre 2014
«La presunzione di possesso utile "ad usucapionem", di cui all'art. 1141 cod. civ., non opera quando la relazione con il bene derivi non da un atto materiale di apprensione della "res", ma da un atto o da un fatto del proprietario a beneficio del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17881 del 23 luglio 2013
«Ai fini dell'usucapione, il requisito della non clandestinità va riferito non agli espedienti che il possessore potrebbe attuare per apparire proprietario, ma al fatto che il possesso sia stato acquistato ed esercitato pubblicamente, cioè in modo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24622 del 16 ottobre 2002
«La fattispecie di bancarotta impropria da reato societario di cui all'art. 223 della legge fallimentare, come sostituita dall'art. 4 del D.L.vo 11 aprile 2002, n. 61, si pone in rapporto di specialità rispetto alla precedente, in quanto introduce,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28714 del 29 luglio 2005
«Non deve procedersi alla revoca delle sospensioni condizionali precedentemente concesse con riferimento a condanne per fatti non più previsti dalla legge come reato, in quanto l'abolitio criminis fa cessare l'esecuzione e gli effetti penali della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7652 del 23 febbraio 2004
«L'abrogazione della norma incriminatrice fa cessare l'esecuzione e gli effetti penali della condanna, tra i quali ultimi deve annoverarsi l'attitudine della medesima a costituire precedente formalmente ostativo alla reiterazione della sospensione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 46653 del 25 novembre 2015
«Il diritto dell'imputato, desumibile dall'art. 2, comma quarto, cod. pen., di essere giudicato in base al trattamento più favorevole tra quelli succedutisi nel tempo, comporta per il giudice della cognizione il dovere di applicare la "lex mitior"...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41322 del 14 ottobre 2015
«In tema di successione di leggi processuali nel tempo, non opera il principio della retroattività della disposizione più favorevole, nemmeno nell'ambito delle misure cautelari, poiché non esistono principi di diritto intertemporale propri della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8045 del 2 marzo 2005
«Nel novero delle norme integratrici della legge penale, cui è applicabile il principio di retroattività della legge più favorevole, ai sensi dell'art. 2, comma terzo, c.p., debbono ricomprendersi tutte quelle che intervengano nell'area di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40915 del 28 ottobre 2003
«L'individuazione, tra una pluralità di disposizioni succedutesi nel tempo, di quella più favorevole al reo, va eseguita non in astratto, sulla base della loro mera comparazione, bensì in concreto, mediante il confronto dei risultati che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3881 del 10 ottobre 2000
«La disciplina della revoca della patente prevista dal nuovo codice della strada è più favorevole all'imputato di quella precedente in quanto, mentre nella vigenza del codice della strada abrogato spettava alla discrezionalità del giudicante...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6983 del 14 giugno 2000
«È da considerare norma più favorevole sopravvenuta, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 2, comma terzo, c.p., anche quella con la quale sia reso perseguibile a querela un reato precedentemente perseguibile d'ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1797 del 16 febbraio 1996
«Il giudice nel valutare in concreto la norma più favorevole deve considerare non solo le modificazioni concernenti la pena ma anche l'incidenza sulla prescrizione, quando quest'ultima, in seguito all'applicazione della nuova disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9927 del 28 settembre 1995
«In tema di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, l'art. 319 bis (introdotto dall'art. 8, L. 26 aprile 1990, n. 86) ha definito diversamente l'ambito di applicazione dell'aggravante già prevista nel precedente testo dell'art. 319...»