-
Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 6590 del 20 marzo 2014
«In materia di invalidità civile, la revoca della prestazione comporta, per ottenerne il ripristino, per l'assistito la necessità di instaurazione di un nuovo procedimento amministrativo, ai fini della verifica dei requisiti sanitari e, ove...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 2110 del 31 gennaio 2014
«L'errore contenuto nell'atto di pignoramento sugli elementi identificativi del bene pignorato non è causa di nullità del pignoramento, tranne nel caso in cui comporti incertezza assoluta sul bene stesso.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10642 del 15 maggio 2014
«Le somme erogate, ai sensi del d.l. 19 marzo 1981, n. 75 (convertito, con modificazioni, nella legge 14 maggio 1981, n. 219), a titolo di contributo per la ricostruzione delle zone colpite dagli eventi sismici del novembre 1980 e del febbraio...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5796 del 13 marzo 2014
«In materia di esecuzione forzata, il decreto di trasferimento di cui all'art. 586 cod. proc. civ., ancorché abbia avuto ad oggetto un bene in tutto o in parte diverso da quello pignorato, non è inesistente, ma solo affetto da invalidità, da far...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32863 del 25 agosto 2011
«La fattispecie di peculato si differenzia da quella di truffa, aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 9 c.p., perché l'appropriazione ha quale presupposto di fatto il possesso o comunque la disponibilità del bene in capo al soggetto agente, per...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11989 del 26 marzo 2010
«Il reato di violazione di domicilio può concorrere formalmente con quello di truffa, poiché incriminano condotte diverse, caratterizzate da eventi diversi (nella violazione di domicilio la condotta ingannatoria è strumentale...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43026 del 11 novembre 2009
«Il reato di esercizio abusivo di intermediazione finanziaria può concorrere con quello di truffa, in quanto è un reato di pericolo il cui bene tutelato è il corretto funzionamento, nell'interesse degli investitori, dei mercati mobiliari attraverso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1984 del 29 gennaio 2014
«Qualora il soggetto nei cui confronti sia minacciata o esercitata la pretesa esecutiva, in forza di un titolo giudiziale privo di definitività in quanto ancora "sub iudice" nel processo di cognizione, ponga in dubbio la ricorrenza dei caratteri...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 1465 del 24 gennaio 2014
«Ai sensi dell'art. 7 del r.d. 30 ottobre 1933, n. 1611, le cause di opposizione all'esecuzione proposte ex art. 615 cod. proc. civ. nei confronti della P.A. sono soggette alle regole contenute nell'art. 27 cod. proc. civ., e non a quelle di cui...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1360 del 23 gennaio 2014
«Ai fini della liquidazione delle spese nei giudizi di opposizione all'espropriazione forzata, il valore della causa va determinato in relazione al "peso" economico delle controversie e dunque: (a) per la fase precedente l'inizio dell'esecuzione,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2689 del 13 marzo 1996
«Bene è ipotizzabile il concorso materiale dei reati di patrocinio infedele e di truffa nell'ipotesi in cui il patrocinatore, con la sua condotta infedele, occultando notizie o comunicando notizie false sul corso del processo, oltre a recare danno...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3039 del 3 marzo 1990
«Il delitto di peculato si differenzia da quello di truffa aggravata ex art. 61 n. 9 c.p., sotto il profilo del conseguimento della res, in quanto nel primo il possesso del bene trova origine nella ragione di ufficio e preesiste all'illecita...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12251 del 13 dicembre 1988
«Per i reati di truffa e di frode fiscale, non sussistendo l'identità del bene giuridico, non è configurabile il rapporto di specialità di cui all'art. 15 c.p., per cui i reati concorrono materialmente tra loro.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10680 del 31 ottobre 1988
«Ai fini della configurabilità del peculato il possesso cosiddetto mediato del denaro o del bene pubblico può far capo contemporaneamente anche a più soggetti, qualora la normativa interna dell'ente pubblico preveda che l'atto dispositivo sia di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1136 del 29 gennaio 1998
«Il momento consumativo della truffa va fissato all'atto della effettiva, concreta e definitiva lesione del bene tutelato, che non si verifica con l'assunzione, a seguito degli artifici o raggiri, dell'obbligazione della dazione di un bene...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4467 del 15 maggio 1997
«Il delitto di truffa si perfeziona non nel momento in cui il soggetto passivo assume un'obbligazione per effetto degli artifici o raggiri subiti, bensì in quello in cui si verifica l'effettivo conseguimento del bene economico da parte dell'agente...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 610 del 4 aprile 1995
«Le norme di cui all'art. 640 c.p. (truffa) e 12 della L. 5 luglio 1991, n. 197 (indebita utilizzazione o falsificazione di carte di credito o di pagamento) non costituiscono un'ipotesi di concorso apparente, né di reato complesso, bensì di...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 3911 del 19 febbraio 2014
«Le sentenze di accertamento possono avere ad oggetto diritti soggettivi o "status", non meri stati di fatto, anche se controversi, privi di autonoma rilevanza economico-giuridica, sicché è inammissibile la domanda di accertamento dello stato dei...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2263 del 3 febbraio 2014
«Il trasferimento di un immobile in favore del coniuge per effetto degli accordi intervenuti in sede di separazione consensuale è comunque riconducibile alla volontà del cedente, e non al provvedimento giudiziale di omologazione, sicché, qualora,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6244 del 17 febbraio 2004
«È configurabile il reato di falso di cui all'art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) nelle valutazioni estimative — contenute nella perizia giurata dinanzi al cancelliere — che attribuisca al bene da stimare un...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41405 del 23 novembre 2010
«Integra il delitto di tentata truffa la condotta posta in essere dal soggetto che abbia formulato sotto falso nome una proposta contrattuale di acquisto di un bene, accompagnandola con una conferma scritta dell'ordinativo trasmessa via fax al...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28928 del 8 luglio 2003
«Il delitto di truffa si perfeziona non nel momento in cui il soggetto passivo assume un'obbligazione per effetto degli artifici o raggiri subiti, bensì in quello in cui si verifica l'effettivo conseguimento del bene economico da parte dell'agente...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 289 del 20 gennaio 1997
«Nel contratto di locazione finanziaria (o leasing) commette il reato di truffa l'utilizzatore-locatario che, in concorso con il venditore, indica al concedente un valore del bene da acquistare notevolmente superiore a quello di mercato, allo scopo...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9834 del 15 novembre 1996
«Commette il delitto di truffa il debitore, detentore di un bene ricevuto in base a contratto di leasing, che ne conservi la disponibilità inducendo in errore l'ufficiale giudiziario, incaricato della sua riapprensione, mediante la falsa...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5087 del 31 gennaio 2014
«L'elemento distintivo tra il delitto di peculato e quello di truffa aggravata dall'abuso dei poteri o dalla violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione va individuato con riferimento alle modalità di acquisizione del possesso del...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4731 del 31 gennaio 2000
«In tema di condizioni per la riabilitazione, mentre, da un lato, la impossibilità di adempiere le obbligazioni civili derivanti dal reato non va intesa in senso restrittivo e cioè come conseguenza della sola impossidenza economica (ma ricomprende...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23628 del 18 giugno 2010
«Il reato di abuso di ufficio commesso da pubblico ufficiale (nella specie, funzionario dell'INPS) al fine di procurare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale concorre con quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46903 del 20 dicembre 2011
«Non integra il reato di insolvenza fraudolenta la condotta di colui che assume un'obbligazione con la riserva mentale di non adempiere per causa diversa dallo stato di insolvenza. (Nella specie l'imputato non pagava le cambiali, tranne la prima,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 182 del 28 gennaio 1974
«In tema d'insolvenza fraudolenta, il proposito dell'agente di non adempiere l'obbligo deve sussistere nel momento in cui questo prende giuridica consistenza, perché, se sopravvenisse, non avrebbe alcuna rilevanza, nonostante la condizione...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10084 del 28 settembre 1987
«Nel caso in cui lo stato di insolvenza del debitore viene in modo certo a conoscenza del querelante solo quando costui, rimasto ineseguito il sequestro giudiziario per la mancata consegna del bene, si renda conto della impossibilità di riaverne il...»