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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9960 del 4 marzo 2003
«Per integrare la circostanza attenuante speciale del delitto di evasione, prevista dall'art. 385, quarto comma, c.p., è sufficiente che il rientro in carcere sia volontario e non conseguente alla coazione fisica delle forze dell'ordine, senza la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1458 del 30 ottobre 1995
«In tema di evasione dagli arresti domiciliari (art. 385, comma 3, c.p.) l'attenuante della costituzione prima della condanna è applicabile solo ove l'evaso si sia costituito in carcere o abbia posto in essere una condotta a questa assimilabile,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10255 del 29 ottobre 1982
«Il delitto di evasione è regolato nel capo dei delitti contro l'amministrazione della giustizia, perché mira a ripristinare l'ordine stabilito, con la pronuncia giudiziaria. Benché l'aggravante specifica, di cui al capoverso dell'art. 385 c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3378 del 30 marzo 1982
«Per realizzarsi l'ipotesi di effrazione nel delitto di evasione, non è necessaria la trasformazione o il mutamento di destinazione della cosa, ma è sufficiente un'alterazione violenta su qualsiasi cosa che serva alla ritenzione e custodia del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 755 del 27 gennaio 1984
«Nell'ipotesi di evasione con uso di violenza o minaccia alle persone, l'eventuale delitto di sequestro di persona concorre e non è assorbito nel reato predetto, poiché la violenza e la minaccia medesime rispondono solo alle previsioni dei reati di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9832 del 19 novembre 1983
«Il reato di tentata evasione aggravata e quello di resistenza a pubblico ufficiale ben possono concorrere tra loro, attesa la diversità di beni giuridici tutelati dalle rispettive norme incriminatrici. Ne consegue che il delitto di resistenza non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32668 del 3 settembre 2010
«Non integra il delitto di evasione di cui all'art. 385 c.p. la condotta di colui che, trovandosi presso la propria abitazione in stato di detenzione domiciliare, se ne allontani per costituirsi immediatamente dopo alla locale stazione dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16460 del 11 febbraio 2015
«Ai fini della configurabilità del delitto di procurata evasione, è sufficiente che il soggetto in cui favore la condotta venga compiuta sia "legalmente" arrestato in relazione alle circostanze obiettivamente sussistenti al momento dei fatti, anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18494 del 14 maggio 2010
«Integra il delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice la condotta di colui che, per sottrarre i propri beni all'adempimento degli obblighi civili nascenti da una sentenza di condanna, cede gli stessi ad un fondo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1139 del 30 gennaio 1991
«Il delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice di cui ai primi due commi dell'art. 388 c.p., tutelando l'autorità della decisione giudiziaria in sé per sé - e quindi soltanto per necessaria conseguenza anche l'azione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13101 del 25 marzo 2009
«Il delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice concernente l'affidamento dei minori o di altre persone incapaci è un reato istantaneo, potendo realizzarsi anche con un solo atto elusivo degli obblighi dallo stesso imposti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31717 del 29 luglio 2008
«Il trasferimento all'estero del coniuge affidatario di un minore non integra, di per sé, gli estremi del delitto di cui all'art. 388 c.p., per violazione degli obblighi concernenti il diritto di visita dell'altro genitore, poiché la Convenzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9414 del 5 settembre 2000
«L'inosservanza dell'obbligo di corrispondere l'assegno di mantenimento ai figli minori - statuito dal giudice nel corso del procedimento di separazione personale dei coniugi - non integra gli estremi di cui all'art. 388, comma 2, c.p., in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6042 del 13 giugno 1996
«Ai fini della sussistenza del delitto di dolosa mancata esecuzione di un provvedimento del giudice che concerna l'affidamento di minori, la condotta cosiddetta «elusiva» deve essere intesa come comprensiva di qualsiasi comportamento, positivo o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9397 del 27 febbraio 2013
«Integra gli estremi del delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento giudiziale (art. 388 comma secondo cod. proc. pen.) e non quelli della contravvenzione prevista dall'art. 650 cod. pen., che ha carattere residuale, la condotta di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25796 del 6 luglio 2010
«Integra il delitto di elusione dolosa della misura cautelare disposta dal giudice civile la condotta del titolare di quote di una società, di cui sia stato disposto il sequestro conservativo, che provveda alla loro cessione con l'intento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3769 del 25 marzo 1998
«Il provvedimento, adottato ai sensi dell'art. 700 c.p.c., di inibizione a un circolo ricreativo allo svolgimento di attività comportanti una rumorosità superiore a una determinata soglia (nella specie tre decibel) è da ritenere dato sia per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27164 del 12 luglio 2011
«Non è configurabile il delitto punito dall'art. 388, comma terzo, c.p., in caso di vendita simulata di un bene immobile sottoposto a sequestro conservativo, effettuata dal proprietario dopo la trascrizione del vincolo reale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32604 del 23 agosto 2001
«Non sussiste concorso formale fra il reato di cui all'art. 388 c.p. (sottrazione di cose pignorate) e il reato previsto dall'art. 216, primo comma, della legge fallimentare (bancarotta per distrazione), atteso che vi è identità fra la condotta e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14334 del 9 aprile 2001
«In tema di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice concernente la sottrazione di cose pignorate o sottoposte a sequestro, il semplice allontanamento del proprietario, alla cui custodia le cose sequestrate o pignorate sono state...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31817 del 3 agosto 2009
«Integra il delitto previsto dall'art. 30 L. 13 settembre 1982, n. 646, l'omessa comunicazione alla polizia tributaria di un mutuo o di un affidamento bancario alla cui concessione corrisponda l'assunzione di un debito di pari importo per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8428 del 26 febbraio 2008
«Il delitto di cui all'art. 388, comma quarto, c.p., non è escluso dall'illegittimità del pignoramento, non essendo consentito al privato di eludere il vincolo giudiziale sulla cosa oggetto della condotta criminosa se non quando il giudice civile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 692 del 19 gennaio 2000
«Il comportamento del proprietario custode dei beni pignorati che non si renda reperibile il giorno dell'accesso fissato dall'ufficiale giudiziario per la sostituzione del custode dei beni pignorati e l'asporto di essi, non integra gli estremi del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 408 del 17 gennaio 1989
«Con la norma di cui al quinto comma dell'art. 388 c.p., introdotto con l'art. 87 L. 24 novembre 1981, n. 689, sulle modifiche al sistema penale, il legislatore ha delineato solo per il custode di cose sottoposte a pignoramento ovvero a sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43500 del 13 novembre 2003
«Per la configurazione dell'elemento psicologico del delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, commesso mediante la sottrazione, soppressione, distruzione, dispersione o deterioramento di cose sottoposte a pignoramento o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7804 del 2 luglio 1998
«In tema di reato di sottrazione di bene pignorato, di cui all'art. 388, comma terzo, c.p., il custode che alleghi l'insussistenza del dolo generico per imputare a mera negligenza la violazione di un obbligo costituente omissione di un atto di...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 46153 del 18 novembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose è necessaria una condotta di danneggiamento, trasformazione o mutamento di destinazione del bene che renda necessaria una non agevole...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15245 del 14 aprile 2015
«L'esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose o alle persone, commesso con minaccia dell'esercizio di un diritto, in sé non ingiusta, può integrare il reato di rapina se si estrinseca con modalità violente che denotano la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9931 del 9 marzo 2015
«È configurabile il delitto di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni nei confronti del creditore che eserciti una minaccia per ottenere il pagamento di interessi usurari, poiché egli è consapevole di porre in essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6068 del 10 febbraio 2015
«Integra il delitto di esercizio arbitrario continuato delle proprie ragioni, e non quello di maltrattamenti in famiglia, la condotta intimidatrice reiteratamente posta in essere in danno di familiari conviventi allo scopo di recuperare somme di...»